Abbiamo provato Clubhouse, il nuovo social network da 1 Miliardo di dollari. Una piattaforma solo voce, che vive d’interazioni vocali e chat room in cui prendere parola.
Non abbiamo resistito e abbiamo provato l’App Clubhouse: il social network che sta facendo tanto parlare in questi giorni (letteralmente). Nato in California – Silicon Valley, neanche a dirlo – durante i mesi del primo lockdown globale, e ideato dalla Alpha Exploration Co. con a capo Paul Davison e Rohan Seth, Clubhouse promette di rivoluzionare il mondo della comunicazione digitale. Ma come? La voce diventa protagonista. E così le idee, la passione per una materia che si padroneggia e la voglia di condividere quello che si sa (o si presume di sapere), attraverso interazioni vocali. Il sofismo ai tempi di Clubhouse, ci verrebbe da dire.
Autonomia della comunicazione e arte della retorica in primo piano. Un salto di circa 2,500 anni che, dai sofisti di Siracusa e di Atene, ai Moderators di oggi, riafferma centralità e impatto della parola nella definizione dei modelli sociali del contesto di appartenenza. E così, retorica (rhêtorikề téchnê, o arte del “public speaking”), mestiere della persuasione e tecniche dialettiche del disputare, argomentare, discutere, tornano in auge, convertendo tutti noi in retori contemporanei (non a caso parliamo di sofisti – “maestri di virtù” pagati per insegnare – quando ci riferiamo agli utenti di Clubhouse, considerate le opportunità di profitto che la piattaforma promette di offrire).
Il limite, nella traiettoria di Clubhouse, è quello di un relativismo culturale, che attinga al mondo delle suggestioni, non dalla verità (l’inganno della retorica contestato a Gorgia da Socrate); l’auspicio: quello di un nuovo “illuminismo digitale”, l’era di topoi creativi freschi, occasioni di confronto e di crescita meno patinate e bias free.
Ma cos’è Clubhouse, come vi si accede e come funziona?
Cos’è Clubhouse?
Clubhouse è un’app americana ideata dalla Alpha Exploration Co. con a capo Paul Davison e Rohan Seth, e lanciata nel Marzo del 2020. L’App, ancora in versione beta e accessibile ai soli dispositivi iOS, per il momento, è una piattaforma grazie alla quale gli utenti posso interagire solo attraverso la propria voce, accedendo a stanze di ascolto incentrate su argomenti predefiniti, e che possono spaziare dal Growth Marketing, alla Tecnologia, dalla Scienza alla Psicologia, fino a tematiche più leggere e di puro intrattenimento (come nel caso della room “Buongiornissimo” o di quelle dedicate alle partite di Campionato). Al momento si stima ci siano circa 2 Milioni di utenti su Clubhouse (chiamerò gli utenti di Clubhouse: Clubhouser); l’App conta circa 180 investitori ed è stata valutata già 1 Miliardo di dollari.
A differenza di altri social network famosi, da Instagram a Facebook, da Twitter a TikTok, Clubhouse mette al centro la voce. Foto, video, immagini editate e messaggistica non trovano spazio in Clubhouse. L’interazione avviene in chat-room tematiche, attraverso dialoghi aperti, più o meno strutturati.
Come si accede a Clubhouse?
A Clubhouse si accede solo per invito, al momento, o mettendosi in lista di attesa. L’App è ancora nella sua versione beta e disponibile solo per dispositivi iOS. Se non avete un iPhone e siete possessori di uno smartphone con sistema operativo Android, dovrete aspettare ancora un po’. Al momento, ogni utente di Clubhouse può invitare 5 persone sulla piattaforma. Le cose si stanno evolvendo molto velocemente, visto che solo fino a oggi, 30 gennaio 2021, gli utenti di Clubhouse avevano la possibilità di invitare 2 persone al massimo. Da oggi, il team di Clubhouse ha aggiunto 3 nuovi inviti per ogni profilo già presente sulla piattaforma. Questo significa che ogni Clubhouse user (o Clubhouser) può invitare 5 persone ad accedere al social network.
Come funziona Clubhouse?
Clubhouse è un’app di “drop-in voice chat”, in cui poter dialogare su varie tematiche con persone da tutto il mondo. Clubhouse funziona come un social network vero e proprio, puntando tutto sulla comunicazione vocale: non ci sono foto da caricare, post da scrivere, né video da condividere. Si possono seguire persone esperte di determinati argomenti, così come i propri amici – come si fa su Instagram – e accedere a chat-room tematiche per conversare su topic definiti. Le room (stanze di condivisione), sono gestite da uno o più moderatori, che impostano l’argomento della conversazione e coordinano gli speakers che salgono sul “palco” (stage) per dire la propria su quella materia. Si può accedere alle stanze per ascoltare soltanto, per partecipare al dibattito e arricchire la conversazione con il proprio punto di vista, o si possono creare delle proprie “room” su qualsiasi argomento e moderare il dialogo fra coloro che vi accedono.
Alcune regole di Clubhouse
Per accedere a Clubhouse si deve avere almeno 18 anni (essere maggiorenni, secondo le regole del proprio Paese), e si può creare un profilo solo con il proprio vero nome e cognome: no a false identità. Non si possono portare avanti comportamenti irrispettosi e/o intolleranti, né si può registrare e condividere materiale presente su Clubhouse senza il consenso dei Clubhouser coinvolti.
Ovviamente, è fatto divieto di condividere informazioni false, pericolose o che danneggino in qualsiasi modo altre persone ed entità terze. Chiunque sia testimone di una o più di queste violazioni può inviare un feedback al team di Clubhouse, attraverso l’apposita sezione presente sull’App.
I principi di Clubhouse
- Siate voi stessi: il valore di Clubhouse sta nelle persone;
- Siate rispettosi: verso tutti e in qualsiasi momento/situazione;
- Siate inclusivi: tolleranti e aperti ad accogliere il punto di vista di ognuno;
- Create empatia e comprensione: partecipate a discussioni che non siano offensive;
- Promuovete connessioni autentiche e di valore: è il fine ultimo di Clubhouse!
I ruoli in Clubhouse
- Moderator: i moderatori di Clubhouse sono coloro che iniziano una discussione (creano una room) e sono, di fatto, degli speaker con l’opzione di aggiungere e rimuovere altri speaker dalla conversazione. I moderatori coordinano gli interventi degli speaker e, di fatto, hanno controllo sulla discussione, sullo stile, ritmo e tono della chat.
- Speaker: gli speaker di Clubhouse sono coloro che decidono di prendere parola e salire “on stage” per condividere il proprio punto di vista. Il moderatore ha la possibilità di accettare o meno la loro richiesta.
- Listener: coloro che accedono a una room sono listeners. Gli “ascoltatori”, possono decidere di rimanere tali e godersi la conversazione senza aggiungere nulla alla discussione, o possono decidere di “alzare la mano” (c’è l’icona di una manina in basso a destra dello screen) e diventare speaker, se il moderatore concede loro spazio.
Spazio a Content Creator e Club Leader
Da quanto riportato dai fondatori dell’app, Clubhouse è un social network che vuole dare potere alla voce e alle idee delle persone, avvicinandole e offrendo momenti di confronto e di crescita. Per questo, razzismo, intolleranza e hate-speech non troveranno posto sulla piattaforma e azioni di filtraggio e disciplinamento della community saranno adottate per evitare ogni forma di abuso.
I moderatori di Clubhouse sono i nuovi Influencer? In America è già così, o meglio, molti dei grandi nomi del Tech e dell’intrattenimento in US (vedi Ophra Winfrey, presente sin dall’inizio sulla piattaforma) sono su Clubhouse da tempo e ospitano regolarmente talk seguitissimi sui temi più svariati e in modo super organizzato. Pitch veloci, coerenti e ficcanti, strutturati su scalette rigorose e dal grande impatto.
Tra le novità già annunciate, si sa che spazio sarà dato presto alla formazione dei Moderatori, i “campioni della parola” e veri guardiani della piattaforma. Saranno disponibili su Clubhouse “training sessions” per assicurare che le persone responsabili di moderare gli incontri e le discussioni nelle chat room, abbiano tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per farlo al meglio.
Inoltre, i moderatori con esperienza e ottimi feedback riceveranno dei badge. Questo aggiornamento dell’app sarà rilasciato nelle prossime settimane e conferma l’importanza e la centralità che la figura del “moderatore” assumerà sul social network, nei prossimi mesi.
Cosa ci piace di Clubhouse
Anche se presenti in piattaforma da poco, ci sono già molte cose che ci piacciono di Clubhouse e tante le potenzialità che intravediamo in questo nuovo social network. Di seguito, alcuni punti in ordine un po’ sparso.
- Voce al talento. In un mondo digitale dominato dal culto dell’immagine: potere alla voce, e quindi alle idee e alla competenza. Social meritocratico? Vedremo. Intanto, il consolidato, o più recente, successo di app vocali come WhatsApp, Telegram (e le sue group chat), DialApp (per 1to1s con sconosciuti, davvero fighissima!) e, più in generale, dei podcast che hanno dominato il 2020 digitale, ha messo in primo piano il “know how” di ciascuno. Clubhouse sembra voler proseguire su questa traiettoria: dare spazio alla condivisione di sapere e stimolare il confronto creativo tra le parti.
- Spazio al “prodotto”, meno al “packaging”. No video = nessun bisogno di camuffare difetti, apparire belli, diversi, senza occhiaie, senza rossetto ecc… Ci sono già room su Clubhouse di utenti che dialogano solo dal WC (non è uno scherzo). Ovviamente, non dovete spingervi a tanto, ma avete capito il senso.
- La rivincita dei timidi: il limite dell’apparizione in video frantumato.
- Lezioni tematiche gratuite (o gratuite almeno per il momento). La possibilità di poter ascoltare speaker titolati su determinate questioni e imparare dalla loro esperienza, for free: da come crescere su Clubhouse (stenterete a crederci, ma ci sono già guru che danno lezioni su questo), a come meditare.
- Lezioni di lingua, perché no? Clubhouse offre anche l’opportunità di seguire talk in inglese, spagnolo e altre lingue del mondo. Una buona occasione per ascoltare e praticare un po’.
- Networking immediato: l’app permette di dialogare con professionisti da tutto il mondo, in qualsiasi momento, e alla pari, e di confrontarsi e crescere grazie a queste interazioni.
- Social distancing, che? Nell’era della pandemia e dell’isolamento forzato, Clubhouse sembra aver accorciato le distanze e averci (ri)avvicinati tutti. Una chiacchierata a più voci come amici di vecchia data: che bello!
- Continua fonte d’ispirazione: un mondo tutto nuovo da esplorare e tanti nuovi talenti da conoscere, e che possano ispirarci e arricchirci con le loro storie.
Cosa ci sembra di Clubhouse, al momento
Per ora, Clubhouse è in versione beta, disponibile solo per iOS e accessibile soltanto su invito. Questo significa che è un social network abbastanza chiuso ed elitario, al momento. Il vero boom ci sarà nei prossimi mesi, quando la piattaforma si aprirà a tutti. Per quello che abbiamo visto fino a ora, ci sono senz’altro tante possibilità di networking e occasioni di confronto, ma molto più organizzate in gruppi americani (gli utenti americani sono stati i primi ad accedere alla piattaforma), che in quelli nostrani. I gruppi italiani sono, per ora, poco strutturati e i moderatori fanno ancora fatica a tenere il focus della conversazione, con speaker che si accavallano spesso.
Seppure ci sembri affrettato e poco autorevole, inoltre, ci sono già guru del marketing che tengono lezioni su come crescere su Clubhouse, su come usare Clubhouse per personal branding, e come monetizzare su Clubhouse, quando sarà il momento. Tuttologi e venditori di fuffa sono ovunque, vuoi che non si facciano un giro pure qui?
Quello che sappiamo fino a questo momento, e che possiamo prevedere, è che ads e spazi sponsorizzati inizieranno ad apparire presto su Clubhouse, per cui l’App è ovviamente già vista da molti come l’ennesima piattaforma su cui “fare business”, e meno come un semplice strumento di confronto, intrattenimento e condivisione. D’altronde, gli early adopters hanno, ovviamente, meno competizione e più possibilità di far crescere il proprio profilo in fretta.
Altra cosa da notare è il fatto che Clubhouse sia davvero time-consuming! Passerete anche voi ore a saltellare da una stanza all’altra, attirati dal richiamo di questa o quella conversazione. Potrebbe tutto essere ricondotto al clamore della novità, ma in generale, preparatevi a passarci un sacco di tempo sopra. Un post di Instagram si consuma in fretta, un video di Youtube in pochi minuti, le conversazioni su Clubhouse durano ore.
Inoltre, la fugacità dei contenuti e il fatto che questi non vengano registrati e ospitati in aree dedicate, per fruizioni postume, aumenta il senso d’urgenza (FOMO ti aspettiamo al varco) e contribuisce a una lunga permanenza degli utenti sulla piattaforma.
E voi, avete già provato Clubhouse? Cosa ne pensate? Se vi va, possiamo seguirci anche lì. Anche lì, come per Instagram e Twitter, mi trovate come: @sara_izzi.