Cosa vedere a Como in un giorno o poco più. Ville storiche, residenze affrescate, giardini romantici e i paesaggi suggestivi di uno dei Laghi più belli d’Italia: facciamo tappa nel capoluogo lombardo al confine con la Svizzera e città natale di Alessandro Volta.
Cosa vedere a Como e dintorni? Città dal fascino continentale, con le sue ville in stile Liberty, e al tempo stesso mediterranea, per le suggestioni e i colori del Lago che l’ha resa famosa nel mondo, Como è uno dei capoluoghi di Provincia della Lombardia, e perla italiana al confine con la Svizzera. La sua bellezza è nota sin dai tempi dei romani, che qui, come lungo tutte le sponde del Lago, si recavano in villeggiatura. Se state pensando di passare da queste parti, per una gita in giornata o per un weekend, vogliamo suggerirvi che cosa visitare a Como in un giorno, magari approfittando delle belle giornate primaverili.
La città di Como e i suoi dintorni sono famosissime per hotel di lusso e piscine vista Lago amate dal jet set internazionale, ma vi basterà un breve soggiorno per comprendere che sulle sponde del Lario c’è molto altro. Como è stata oppidum per i Galli, colonia fortificata per i romani, città natale di Alessandro Volta e importante centro di produzione della seta sin dal XV secolo. Di tutto questo sono rimaste tracce e vogliamo portarvi con noi a scoprirle in un itinerario di Como da percorrere a piedi. Date un’occhiata a questa guida su cosa fare a Como e dintorni e preparatevi a partire.
Cosa vedere a Como in un giorno
Tempio Voltiano
Tra le attrazioni principali di Como da non perdere. Se avete a disposizione poco tempo per visitare Como, il Tempio Voltiano è tra i primi edifici che cattureranno la vostra attenzione. Questo tempio neoclassico è dedicato ad Alessandro Volta, il grande fisico italiano nato a Como nel 1745. L’edificio ospita al suo interno un museo con gli strumenti scientifici appartenuti all’inventore della pila e del generatore elettrico, oltre ad alcuni suoi documenti e scritti. Il Tempio Voltiano fu costruito nel 1927, grazie al contributo dell’imprenditore cotoniero Francesco Sabatini, che decise di regalarlo alla città in occasione del centenario della morte di Volta. Progettista dell’edificio fu l’architetto Federico Frigerio (1873-1959), che si ispirò al Pantheon di Roma. Il tempio è anche il punto di partenza perfetto per l’esplorazione di Como: da qui ha inizio infatti la lunga passeggiata a Lago.
Il Duomo di Como
In pieno centro città, noterete il Duomo di Como, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, iniziata nel 1396 e conclusa nel 1740. Gli amanti dell’architettura si preparino a rimanere a bocca aperta: il duomo è considerato uno degli edifici più belli del Nord Italia, sicuramente il più sorprendente della città di Como, con la sua commistione di stili, dalla facciata gotica alle fiancate rinascimentali, con guglie, pinnacoli e decorazioni scultoree. L’interno, a croce latina, presenta tre navate ed un transetto, su cui si regge la cupola turchese progettata da Filippo Juvarra. Una curiosità: il portale sinistro del Duomo è detto “della Rana”: se osservate bene infatti, noterete sulla lesena una rana che si arrampica sul fogliame per catturare una farfalla, dopo essere balzata fuori da uno stagno. Una leggenda comasca narra che, durante un’esondazione del lago di Como, una rana si arrampicò su uno dei portali. Quando l’acqua si fu ritirata, la bestiola, innamoratasi della bellezza del duomo, decise di non staccarsi mai più dalle sue pareti, trasformandosi in una decorazione del portale. Siete riusciti a scorgerla?
Palazzo del Broletto
Proprio affianco al Duomo, fate tappa a Palazzo del Broletto, antico edificio comunale risalente al 1215. Il suo nome deriva dal latino “brolo”, lo spazio aperto dove si riunivano i cittadini per le assemblee pubbliche. Le arcate a piano terra e le pareti esterne del primo piano, su cui si aprono le serie di trifore quattrocentesche, sono decorate da fasce di marmo bianco, grigio e rosso. Sulle pareti si possono ancora notare i resti di affreschi raffiguranti gli stemmi di antiche famiglie nobili comasche. Oggi il Broletto ospita mostre e conferenze: si accede all’interno tramite una scala che conduce al piano di sopra, situata nel portico sotto le arcate.
Lungo Lario Trento
Cosa fare a Como in coppia, ma anche da soli per una pausa meditativa? Se la visita degli edifici storici non è quello che state cercando, vi farà piacere sapere che il Lago è la vera grande attrazione della città di Como. Ogni percorso, strada, itinerario della città vi porterà qui: al Lungolario Trento, recentemente restaurato e arricchito con fontane e spazi verdi. Lo sguardo spazia fino alla collina di Brunate e abbraccia l’arco delle Prealpi. Sulla sinistra, si possono trovare bar, ristoranti, chioschi e gelaterie sempre aperti (disposizioni anti – Covid permettendo), frequentati sia dai visitatori che dalle famiglie comasche. Sempre sul lungolago si trova anche The Life Electric, la scultura che Daniel Libeskind ha voluto dedicare ad Alessandro Volta. In acciaio, alta oltre 16 metri, rappresenta due sinusoidi contrapposte, a simboleggiare i poli opposti di una batteria, “il grande dono di Volta all’umanità”, come dichiarato da Libeskind.
Piazza Cavour
Giunti circa a metà della vostra passeggiata al Lago, ecco sulla destra aprirsi Piazza Cavour, una delle piazze principali della città, frequentata dai turisti e dai comaschi. In inverno è animata dai mercatini natalizi con prodotti tipici del territorio, in primavera ed estate è frequentata da coppie e famiglie sedute ai tavolini dei bar storici, intente a godersi la brezza del Lago e i panorami circostanti. Se desiderate fare una sosta, per un gelato, un caffè o un aperitivo, questo è il posto giusto.
Il giro in battello sul Lago
Cosa vedere a Como, se non la bellezza del suo Lago e dei paesaggi circostanti? Una visita di Como non può dirsi completa senza un giro in battello. Solo attraversandolo in traghetto, infatti, si coglie appieno la bellezza del Lago e dei suoi paesaggi. Dall’inizio della primavera fino ad autunno inoltrato, è possibile usufruire di diverse tratte messe a disposizione dal servizio di navigazione del Lago di Como. Si può scegliere di fare il giro in battello delle località intorno a Como, scendendo a visitare i borghi di Tavernola, Cernobbio, Moltrasio e Torno. In alternativa, con una navigazione di un paio d’ore, si raggiungono i pittoreschi borghi di Bellagio, Varenna, Tremezzo e Lenno, autentici tesori del lago. Già solo la navigazione vale l’esperienza: qualsiasi percorso si scelga, dal battello si ammirano giardini, ville, piccoli borghi fermi nel tempo e i paesaggi impagabili delle montagne lariane.
La Passeggiata delle Ville
Da sempre amata dalla nobiltà lombarda, tra il 1700 e il 1800, Como vede fiorire una serie di ville di delizia lungo la sponda del lago, immense residenze estive delle famiglie facoltose, che desideravano dimenticare qui le noie della vita milanese. Oggi le ville più belle possono essere ammirate l’una dopo l’altra con una facile passeggiata a piedi, costeggiando per un chilometro la sponda occidentale del lago. Per iniziare questo romantico percorso pedonale si può tenere come punto di partenza il parcheggio all’imbocco della Passeggiata Lino Gelpi e incamminarsi quindi sulla sinistra. Tra le ville più interessanti figurano Villa Saporiti, oggi sede della Provincia di Como e riconoscibile per la facciata tondeggiante che ospita il salone d’onore, Villa Gallia, ex residenza estiva dell’abate Marco Gallio, infine Villa Parravicini Ravel e Villa Volonté, altri due edifici eleganti, circondati da rigogliosi giardini. La passeggiata si conclude a Villa Olmo, gioiello neoclassico progettato dall’architetto Simone Cantone, oggi di proprietà del Comune, l’unica aperta al pubblico e spesso sede di importanti mostre ed eventi.
Villa Olmo
Villa Olmo è il simbolo della Città di Como, manifesto architettonico neoclassico costruito a partire dal 1782 per volere del marchese Innocenzo Odescalchi, che desiderava una residenza estiva per sé e la famiglia. È un edificio sontuoso, abbracciato sul fronte da un elegante giardino all’italiana e cinto sul retro da un ampio parco all’inglese. Secondo una tradizione non documentata, la villa deve il suo nome alla presenza di due olmi, oggi scomparsi. Quel che invece si sa per certo è che la villa ospitò diversi personaggi illustri di passaggio a Como, da Giuseppe Garibaldi alla famiglia di Ferdinando I d’Austria. In cima alla lista delle cose più famose da vedere a Como.
Il Chilometro della Conoscenza
E per chi cercasse qualcosa di insolito da fare a Como, il Chilometro della Conoscenza è un percorso pedonale, artistico e culturale che si snoda lungo la sponda ovest del Lago di Como, nato per valorizzare un’area verde di notevole pregio e di grande interesse storico e artistico. Il percorso collega Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota, attraversando 17 ettari di parchi, tra scorci suggestivi del lago e installazioni d’arte contemporanea. Si parte da Villa Olmo, si supera quindi il Ponte del Chilometro e si prosegue a piedi fiancheggiando serre e giardini fioriti. Si raggiunge così Villa del Grumello, un tempo dimora di influenti famiglie comasche, tra cui gli Odescalchi, i Giovio e poi i Celesia, ed oggi sede di convegni ed iniziative culturali. Vi consigliamo di gironzolare per il parco, sbirciare nelle serre e fermarvi ad ammirare la piccola Cappella Celesia, fatta erigere dalla contessa della villa per commemorare il figlio scomparso. Proseguendo nel percorso, ecco anche Villa Sucota, sede della Fondazione Ratti, circondata da un altro splendido parco, attraversato da sentieri panoramici con installazioni d’arte, una limonaia e serre botaniche. Il Chilometro della Conoscenza è un percorso accessibile ad adulti e bambini, facile da percorrere e gratuito.
Le strade medievali
Se ancora non siete stanchi di camminare, vi consigliamo di tornare verso il centro storico per percorrere le vie medievali di Como. Per vederle occorre recarsi nell’antica Contrada San Giovanni, nelle attuali Via Adamo Del Pero, Via Vitani e Via Bonanomi. Qui l’atmosfera è resa piacevole da piccole botteghe, boutique di abbigliamento e graziosi caffè. Ma prestate attenzione alle abitazioni: i vicoli sono di origine medievale, ma le facciate delle case sono chiaramente in stile Liberty, decorate con greche e disegni floreali, secondo il gusto di fine Ottocento.
Piazza San Fedele
Proseguendo nel nostro tour a piedi della Como medievale, ecco anche Piazza San Fedele, il fulcro dell’antica città murata. In quello che oggi è uno slargo animato da bar e ristoranti con tavolini all’aperto, un tempo sorgeva il foro romano, e in seguito, il mercato della città medievale. Qui si trovano anche la Chiesa di San Fedele e la Chiesa di San Pietro in Atrio, importanti luoghi di culto in epoca altomedievale. Da notare anche il battistero di San Giovanni in Atrio, inglobato in edifici successivi. Noterete case dalle forme insolite, in legno e mattoni a spina di pesce, caratterizzate da strutture aggettanti che si affacciano sulla piazza. Si tratta di abitazioni medievali ben conservate, oggi dipinte con vivaci color pastello. Le case con portico che oggi ospitano negozi sono invece di origine quattrocentesca.
Porta Torre
Dopo piazza San Fedele, l’itinerario a piedi di Como ci conduce ad un altro importantissimo landmark medievale: Porta Torre e i resti delle mura che cingevano la città di Como e la proteggevano dagli attacchi nemici, in quella che oggi è la zona del mercato. A pianta quadrata, Porta Torre fu edificata nel 1192, successivamente alle mura, per segnare l’ingresso più importante alla città. È alta 40 metri e si compone di quattro piani di arcate, le cui pavimentazioni sono oggi crollate. Sulla sommità della torre si apre una finestrella, dove un tempo si trovava la campana, che serviva a dare l’allarme in caso di attacchi esterni.
Brunate
Che cosa visitare a Como e dintorni in un giorno? Dopo una mattinata al centro di Como, dedicate un paio d’ore alla visita di Brunate, piccolo comune situato su una collina che si affaccia su Como e raggiungibile in dieci minuti dalla stazione della funicolare. Terminata la salita panoramica, lasciatevi guidare dall’istinto e passeggiate per le vie del borgo, ammirando i panorami sul lago di Como e sull’intero arco alpino occidentale. Agli inizi del Novecento, Brunate era luogo di villeggiatura per le élite milanesi che qui costruirono ville in stile Liberty che si possono osservare anche oggi, perfettamente conservate, con gli ampi giardini vista lago e le decorazioni floreali alle pareti esterne. Al di fuori del nucleo storico, in località Pizz, si erge anche il Grand Hotel Milano (amanti delle architetture à la Wes Anderson accorrete!), un tempo albergo di prestigio per le famiglie milanesi più facoltose.
Che cosa vedere a Como la sera
Piazza Alessandro Volta
A giornata terminata, il luogo migliore a Como per trascorrere la serata, per cenare o per un drink, è Piazza Alessandro Volta, il cuore della movida comasca. Ristoranti, negozi, cocktail bar, in estate musica dal vivo: qui c’è davvero tutto per passare ore piacevoli. Al centro della piazza si erge la statua di Alessandro Volta in marmo bianco, mentre tutt’intorno si possono osservare case con facciate Liberty. Se fate tappa da queste parti dopo cena, vi consigliamo di fermarvi per un cocktail da Krudo, wine bar con arredamento in stile speakeasy dove gustare drink aromatici e piccoli capolavori di mixology.
Teatro Sociale
Il 1813 fu un anno fortunato per la musica classica: nasceva a Lipsia Richard Wagner e a Busseto Giuseppe Verdi. A Como, nello stesso anno, si inaugurava il Teatro Sociale, capolavoro dell’architetto Giuseppe Cusi, che progetta una sala a cinque ordini a forma di violoncello. Soprannominato “la Piccola Scala”, per la bellezza e per l’importanza delle opere messe in scena, il Teatro di Como ha visto esibirsi sul suo palcoscenico Franz Liszt, Nicolò Paganini, Arturo Toscanini e Riccardo Muti. Il teatro di Como è stato usato anche come location per il video musicale di Chi se ne frega della musica di Caparezza. Prima della pandemia, era sicuramente il luogo più interessante dove trascorrere la serata, assistendo ad uno dei tanti spettacoli a calendario. Molte delle opere teatrali avvengono al momento in diretta streaming.
Cosa vedere a Como quando piove
Pinacoteca Civica
Cosa vedere a Como in una giornata di pioggia? Ma anche se si è amanti dell’arte e si vuole scoprire qualcosa in più sulle tradizioni e la cultura di questa città? Como è una città da godere all’aria aperta, ma se siete capitati qui in una giornata di maltempo, niente paura! Sono molti i musei che raccontano la storia della città. Uno dei più interessanti è la Pinacoteca Civica, all’interno del seicentesco Palazzo Volpi. Ospita sculture medievali, romaniche e gotiche, dipinti antichi, esempi di miniature e porzioni di vetrate decorate. Interessante è la sezione dedicata alla storia comasca del Novecento, dove è possibile ammirare dipinti astratti e sculture degli artisti del “Gruppo Como”.
Museo Archeologico Paolo Giovio
Gli appassionati di antichità e reperti storici, qui troveranno pane per i loro denti: il Museo Archeologico Paolo Giovio in Piazza Medaglie d’Oro ospita collezioni preistoriche e romane che raccontano la storia di Como e del territorio lariano. È presente anche una sezione dedicata a reperti greci ed egizi. Il museo si trova all’interno dell’elegante Palazzo Giovio, un magnifico edificio con giardino del XIX secolo che fu residenza dei conti Giovio.
Museo Storico Giuseppe Garibaldi
Sempre in piazza Medaglie d’Oro ecco anche il Museo Storico Giuseppe Garibaldi, all’interno di Palazzo Olginati. Una lapide sulla facciata del palazzo ricorda che qui soggiornò Garibaldi nel 1866. Il museo è a lui dedicato e nelle sale si possono ammirare oggetti risalenti ai moti del Risorgimento. È inoltre presente una sezione dedicata ai tessuti e alla storia della moda.
MuSt Museo Studio del Tessuto
Il Must Museo Studio del Tessuto fu fondato nel 1998 dall’imprenditore Antonio Ratti che volle rendere omaggio alla storica tradizione tessile della città di Como e al tempo stesso trasformare la propria passione per i tessuti in un progetto culturale. Nel museo sono esposte le collezioni dello stesso Ratti. Per chi vuole lasciarsi ispirare, nelle sale oggi si possono ammirare oltre 3000 tessuti antichi accuratamente catalogati e oltre 2000 campionari dal III al XX secolo.
Museo didattico della Seta
Restiamo nell’universo dei tessuti e della seta, bene preziosissimo per la città di Como nei secoli scorsi. Il Museo didattico della Seta rende omaggio alla tradizione imprenditoriale tessile comasca, illustrando al visitatore il processo di produzione, dal baco alla colorazione dei filati, fino ad arrivare alla realizzazione di collezioni per la moda. Nelle sale sono inoltre esposti macchinari e strumenti di lavoro provenienti dalle attività tessili comasche di diverse epoche.
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