Cosa vedere a Modica in due giorni: Viaggio in Sicilia nel Barocco Siciliano, tra cattedrali arrampicate sulla roccia, storie del Novecento e vie del cioccolato.
Di cosa vedere a Modica e dintorni ci parla Gesualdo Bufalino nelle pagine del suo romanzo “Argo il Cieco“, descrivendo la città come una “melagrana spaccata” arrampiccata sulla roccia, ma protesa al mare e con “tante scale fra le due metà, a far da pacieri”, a mettere cioè in comunicazione la parte alta e la parte bassa di questo incanto della Sicilia Orientale. Versi amorosi che fanno da preludio a questo bellissimo viaggio fino al cuore della cultura siciliana.
Modica è una delle maggiori città siciliane, incastonata come un cardo tra altopiani e canyon di una parte della Sicilia spettacolare. Siamo tra le perle del tardo Barocco, nella bellissima Provincia di Ragusa e a pochi chilometri dai più affascinanti borghi del Val di Noto, da Siracusa a Noto, appunto, passando per Marzamemi, fino a Scicli, un’area culturale che l’UNESCO ha insignito del riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per secoli, Modica è stata una delle contee più grandi di Sicilia, il suo territorio si estendeva fino a Palermo e la sua influenza politica, economica e culturale era tale da averle assicurato lo status di uno dei feudi più forti del Mezzogiorno. Teatro di numerose dominazioni, dagli Arabi agli Spagnoli, che la portarono al massimo del suo splendore, Modica è stata capace di cogliere da ogni Cultura il meglio e conservarne fino ad oggi testimonianze e grandezza.
Originariamente suddivisa in una parte alta (Modica Alta), sviluppata su uno dei quattro colli su cui si erge tutt’ora, e in Modica Bassa, antico letto di fiume che inghiottì la città con la tragica alluvione del 26 Settembre 1902, e dalla quale, come una fenice, la città si è risollevata con tutta la sua potenza, a queste due “Modiche” negli anni recenti la città ne ha aggiunta una terza: Modica Sorda, parte moderna e commerciale.
Ma Modica è anche la città di Salvatore Quasimodo, di cui è possibile visitare la casa natìa, e di Tommaso Campailla, e ad essa è legato il nome di altri personaggi illustri, se non modicani ma sempre siciliani, che hanno contribuito ad arricchirne il patrimonio culturale: dal già citato Bufalino, a Leonardo Sciascia.
Terra di contrasti e tradizioni popolari, tra ventate di novità e quell’arretratezza cui è difficile rinunciare quando diventa caratterizzante, Modica, che al calar del sole si riveste di magia come un antico presepe, è terra di mezzo tra emozioni vecchie e nuove. Città che conserva la sua essenza nelle case arroccate sulle colline, come una “melagrana spaccata”, appunto, tra scalinate sdentate e antiche persiane in legno scolorito. Le strade lastricate, i “vecchietti” sulle porte a fare da supervisori o nei circoli operai a giocare a carte, i vicoli pieni di storia e di panni stesi ad asciugare… Se vi state chiedendo cosa vedere a Modica e dintorni (Scicli, Ragusa Ibla, Noto ecc) lasciatevi ispirare dalla nostra guida.
Cosa vedere a Modica / Primo giorno
Barocco e cioccolato sono il biglietto da visita di questa perla del Mediterraneo; entrambi dono della dominazione spagnola, diventati oggi punto di forza e prestigio.
I palazzi sontuosi, i balconi decorati con antichi mascheroni, i portoni intarsiati e le facciate imponenti fanno da scenario romantico ad una città che, sotto i riflessi del sole, si colora di un caldo dorato tipico della pietra locale calcarea. E da qui parte il nostro itinerario, tra le perle barocche della città e la visita a tre delle 100 Chiese di cui Modica era tanto nota fino al 1600.
Cosa vedere a Modica: Itinerario Barocco
Iniziate la visita di Modica, partendo dal pieno centro storico della città. Su corso Umberto I si trova Palazzo Grimaldi, un edificio su due piani in stile Neorinascimentale, parzialmente aperto al pubblico per eventi culturali e sede della Pinacoteca Fondazione Giovan Pietro Grimaldi, ricca di opere di artisti locali dall’Ottocento ai giorni nostri.
Mentre vi spostate di qualche passo verso il Duomo di San Pietro, non dimenticate di alzare lo sguardo ai balconi che si affacciano sul Corso principale: non è raro scorgere antichi mascheroni barocchi appesi ai cornicioni per proteggere le dimore e scacciare le anime maligne.
Duomo di San Pietro
A proteggere la Mater Ecclesia (o meglio, una delle due Chiese madri) di San Pietro, invece, ci pensano le statue dei dodici apostoli che circondano le tre rampe di scale dell’edificio. Anch’essa ricostruita dopo il terremoto del 1693, la Cattedrale di San Pietro presenta una facciata suddivisa in due ordini e sormontata da altre statue di santi.
Chiesa di San Nicolò Inferiore
Proprio accanto al meraviglioso Duomo di San Pietro, spicca la piccola Chiesetta rupestre di San Nicolò Inferiore. Nascosta nel cuore della caratteristica via Grimaldi, questa piccola chiesa di 45mq è l’unico esempio di architettura medievale rimasto in piedi a Modica, dopo il devastante terremoto del 1693. Al suo interno sono ancora conservati affreschi in stile bizantino risalenti ad un periodo compreso tra il XI e il XVI secolo.
Duomo di San Giorgio
Sulla guida di cosa vedere a Modica non può mancare la visita al bellissimo Duomo di San Giorgio. Vi basterà imboccare una qualsiasi vanedda (viuzza o vicolo), partendo dal Corso Umberto, per raggiungere il maestoso Duomo dedicato al patrono della città. Non appena arrivati in cima ad una delle tante scalinate del centro storico, vi ritroverete di fronte alla bellezza di quest’opera architettonica, emblema del barocco siciliano.
Duecentosessanta gradini conducono all’ingresso di questo capolavoro progettato da Rosario Gagliardi. Ventidue colonne con capitelli corinzi dividono la struttura in cinque navate, tra le quali vibrano come gemme dipinti preziosi, un organo con più di tremila canne, la meridiana incisa sul pavimento di marmo e la celebre statua di San Giorgio che, durante la festa patronale, viene portata a spalla dai devoti.
Pranzo tipico
Giunti all’ora di pranzo, lasciatevi deliziare dai piatti gustosi della cucina locale. Il centro storico è pieno di osterie dove assaggiare la tradizionale ricotta calda (rigorosamente vaccina), formaggi e salumi, ravioli al sugo di maiale e altre delizie tipiche. Tra queste, non dimenticate di provare l’arancina, che a Modica è fimmina, i “lolli cche favi”, pasta fresca dalla forma allungata alla crema di fave, e le “scacce”, focacce con con pomodoro e cipolla, o con ricotta e salsiccia, per menzionare quelle più tipiche.
Per concludere il pasto, addolcite il palato con le ‘mpanatigghi, dolcetti a forma di mezzaluna ripieni di mandorle, cioccolato, zucchero, cannella e…carne di manzo! Sono squisiti e prendono nome e forma dalle spagnole empanadas.

Pomeriggio di shopping
Potete concludere la giornata con una sessione di shopping in centro. Il Corso principale, infatti, è pieno di negozietti artigianali e dolcerie tipiche dove acquistare tutte le leccornie locali e, soprattutto, la famosa cioccolata modicana prodotta in tantissimi gusti differenti, magari presso l’Antica Dolceria Bonajuto.
In alternativa, potreste optare per una passeggiata nel centro storico di Scicli, che dista appena 10km, o tra i vicoli di Ragusa Ibla (circa 15km). Oppure, se il meteo è dalla vostra parte, in circa 20km raggiungete i paesini di mare, come Pozzallo, Marina di Modica, Sampieri e Donnalucata, per respirare la brezza frizzante del mar Mediterraneo.
Giunti alla sera, rilassatevi con un drink in uno dei localini che affollano via Grimaldi o godetevi l’aria fresca su una sdraio agli Orti di San Giorgio, i giardinetti romantici ai piedi del Duomo da cui è possibile, anche in questo caso, ammirare la città da un punto di vista suggestivo.
Cosa vedere a Modica: secondo giorno.
Il secondo giorno in città è dedicato ai musei, al cioccolato modicano e alla visita di alcune attrazioni principali di Modica.
Chiesa di Santa Maria del Gesù
Tra i luoghi di questa guida su cosa vedere a Modica un accenno va dedicato alla Chiesa di Santa Maria del Gesù e al suo piccolo Chiostro, eccezionali testimonianze in stile tardo gotico sopravvissute al terremoto del 1693 e ai vari arrangiamenti strutturali successivi.
Dell’intero edificio, soltanto la facciata della Chiesa e il Chiostro si conservano come in origine ed oggi costituiscono l’esempio più rappresentativo dello stile gotico catalano del XVI secolo, un secolo di splendore artistico e culturale.
Museo Civico F. L. Belgiorno
Per approfondire l’antica storia locale, il Palazzo della Cultura, ex Monastero delle Benedettine, dal 2005 ospita il Museo Civico Belgiorno ed è anche sede del Museo del Cioccolato di Modica. Il biglietto d’ingresso al Museo Civico è di soli 3,50 Euro e al suo interno è possibile visitare le collezioni di reperti preistorici relativi alla città di Modica. Tra i reperti archeologici più importanti, la statuetta dell’Ercole di Cafeo, un bronzo di 22 cm rinvenuto nel 1967 lungo il fiume Irminio e databile al III secolo a.C.
Museo del Cioccolato di Modica
Dal Messico alla Spagna, fino a raggiungere la nostra Contea durante il periodo della dominazione spagnola, il cioccolato era in origine utilizzato solo per farne una bevanda, mentre a Modica diventò alimento pregiato tra gli ecclesiastici e i nobili. Nel 1746 viene riconosciuta per la prima volta la figura dei “cicolateri”, ovvero i maestri cioccolatieri che si dedicavano alla produzione di cioccolato secondo l’antica tecnica azteca della lavorazione a freddo.
Grazie alla temperatura di lavorazione compresa tra i 35 e i 40 °C, questa tecnica consente alla massa di cacao di non perdere le sue proprietà organolettiche e ai cristalli di zucchero di non sciogliersi, regalando al prodotto finale un aspetto poroso e granuloso, oltre a far sì che sia tra i più sani in commercio perchè privo di grassi. Nel cioccolato di Modica, infatti, gli unici ingredienti sono la massa di cacao, lo zucchero e gli aromi naturali.
Il Museo del Cioccolato di Modica è la tappa più attesa e gustosa di tutto il viaggio. Con soli 2,50 Euro entrerete in un profumato mondo fatto di semi di cacao, sculture di cioccolato, tradizioni e attrezzi di lavorazione originali di quello che è da sempre considerato il cibo degli Dei. All’interno del museo è possibile trovare documenti riguardanti le compravendite di ingredienti, gli strumenti originali per la lavorazione del cioccolato, come il metate (lastra concava in pietra sulla quale si amalgama la massa di cacao), alcune statue scolpite in blocchi di puro cioccolato ed un incredibile bassorilievo della penisola italiana con i principali monumenti realizzati in cioccolato.

I punti panoramici di Modica
Preparatevi ad un percorso fatto di scale e salite: un po’ di fatica è necessaria per godere di certi scenari. Il pomeriggio, infatti, è dedicato ai principali punti panoramici della città.
Modica si erge su quattro colli: Pizzo, Itria, Giganta e Monserrato. Ognuno di essi offre un’incantevole panoramica della città, magari da godere al tramonto. Dal Belvedere sulla collina dell’Itria, Modica vi si mostrerà come un immenso presepe, con il Duomo di San Giorgio al centro a far da padrone e protettore di tutte le casette in pietra che lo circondano. Dal “Pizzo”, al calar della sera il cielo si colora di un blu intenso, mentre la città si scalda sotto le luci dorate dei lampioni, rendendo le strade e il corso principale fiumi di lava arancione.
Qui è ubicato anche il Castello dei Conti, con l’iconica Torre dell’Orologio, funzionante sin dal 1725. Della struttura originale del Castello rimane ben poco. Fu totalmente abbandonato dopo il 1861 e riaperto al pubblico solo di recente, per la felicità di quanti possono godere di una delle viste più suggestive della città.
Questo spettacolo di luci sarà in grado di sciogliere anche i cuori meno romantici e rendere magica la vostra esperienza a Modica. Il vostro viaggio termina qui, con gli occhi pieni di bellezza antica, i profumi e i sapori di una terra genuina e le emozioni di un luogo incastonato nella roccia come un presepe, che sarà stato capace di riportarvi indietro nel tempo.
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1 comment
cIAO, BELLISSIMO ARTICOLO. SOLO UNA PRECISAZIONE, DA SICILIANA DELLA SICILIA SUD ORIENTALE DEVO DIRTI CHE QUI DA NOI L’ARANCINO E’ MASCULU, ARANCINA E’ A PALERMO :-)