Museo Archeologico Napoli cosa vedere di particolare

Cosa vedere a Napoli: 40 Posti imperdibili

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Cosa vedere a Napoli in un weekend o poco più. Tra vicoli popolari, street-art, cattedrali e palazzi barocchi, conventi riconvertiti in poli d’arte contemporanea, design-hotel e aperitivi vista Vesuvio.

Cosa vedere a Napoli? Prima che ci pensasse l’ultimo film di Sorrentino (È stata la mano di Dio) o ancor prima il caso editoriale de L’Amica Geniale, assieme agli altri capitoli della saga familiare di Elena Ferrante, a riaccendere (se ce ne fosse stato bisogno) curiosità e riflettori sui vicoli vocianti della città partenopea, tanti altri autori e poeti, cantanti e artisti avevano per anni (secoli e secoli) tessuto le lodi di una metropoli dannata e magnetica, per nulla intaccata dal tempo e brulicante di tesori. Dumas la descrisse come “il fiore del Paradiso”, e di paradiso parlò anche Johann Wolfgang von Goethe, che a Napoli si fermò durante il suo romanticissimo “Viaggio in Italia”. E così tanti altri, prima e dopo di loro, hanno descritto miserie e bellezze di Napoli meravigliosamente, da Curzio Malaparte, che in La pelle ci regala uno spaccato romanzato della città nei giorni della Liberazione, dopo il secondo conflitto mondiale, fino ad Anna Maria Ortese.

Il più grande tra i centri dell’antica Campania Felix (terra felice) dei Latini, grumo nevralgico nel cuore del Mediterraneo, sempre rivive nei versi di celeberrime voci del mondo della Letteratura, del Teatro, della Musica, del Cinema. Non si può non pensare a Napoli senza immaginarsi una commedia di Eduardo de Filippo, o la comicità e poesia di Totò, di Peppino de Filippo e di Massimo Troisi; la grandezza di altri nomi importanti del cinema, che hanno reso Napoli una perla magnifica, da Sofia Loren, a Vittorio De Sica, fino a Francesco Rosi ed Ettore Scola. Senza dimenticare le canzoni di Renato Carosone, le voci di Pino Daniele, Massimo Ranieri e Bennato, quelle degli ultrà impazziti per Maradona alla fine degli anni ’80, e quelle di scrittori come Raffaele La Capria, la Ortese, Valeria Parrella, Erri de Luca, Enzo Striano e moltissimi altri ancora. Napoli che grande l’hanno fatta in tanti, i più grandi e i più semplici, e quelli speciali, come Giancarlo Siani.

In questa guida ho cercato di raccogliere alcune delle attrazioni principali di Napoli, i posti imperdibili e diventati iconici negli anni, ancora vibranti e popolarissimi, e così tutte le cose da vedere a Napoli in poche ore o in una manciata di giorni, ma anche piccole chicche, musei di arte contemporanea, gallerie indipendenti, angoli perfetti per gli amanti del desgin, boutique hotel, caffetterie preferite dai poeti e caffè letterari, palazzi storici e passeggiate lungomare. Perché al delirio incarnato di questa città che è mille mondi spericolati insieme, si contrappone la bellezza rasserenante e quieta del mare: una distesa di azzurri sfacciati da cui spunta guardingo il grande vulcano.

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Cosa vedere a Napoli / Cultura popolare e design

Spaccanapoli

Un’arteria principale che divide il cuore di Napoli in vie laterali di bellezza… Come un melograno spaccato, da cui zampilla il succo dei grani, così Spaccanapoli è il taglio nel ventre partenoopeo e il luogo da cui si aprono a ventaglio sentieri vocianti, tra mito, leggende, superstizioni e sacralità. Circa 2 km di bellezze da scoprire, partendo dai Quartieri Spagnoli fino a Forcella, o viceversa. Spaccanapoli è in cima alla lista di cosa vedere assolutamente a Napoli in un giorno. Tra le attrazioni di Spaccanapoli da visitare, oltre alla magia di San Gregorio Armeno (di cui parleremo dopo), all’altarino di Maradona, a Piazza San Domenico maggiore e alla Chiesa del Gesù Nuovo, vi suggeriamo di non perdere la Chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe (Vico Tre Re a Toledo, 13), nei Quartieri Spagnoli, il Complesso Monumentale di Santa Chiara (la cui costruzione fu avviata nel 1310 per volere di re Roberto d’Angiò) e l’annesso Chiostro delle Clarisse, con meravigliose maiolicate policrome di aspetto barocco, opera di Domenico Antonio Vaccaro. Prima di lasciare il cuore pulsante di Napoli per esplorare altre gemme leggendarie della città, non dimenticate di fare una tappa golosa alla sede storica della Pasticceria Scaturchio (Piazza San Domenico Maggiore, 19) per un assaggio delle tradizionali sfogliatelle e più deliziosi babà, magari da portare a casa per una pausa caffè post-pennichella. Sentiamo già il profumo di dolci sfornati nell’aria!

chiostro clarisse monastero santa chiara napoli cosa vedere
Chiostro delle Clarisse

Duomo di San Gennaro

Il profondo legame tra la città di Napoli e il Santo Patrono si respira all’interno del Duomo di San Gennaro (o Cattedrale Metropolitana dedicata a Santa Maria Assunta). Questa chiesa situata su Via Duomo – che non deve mancare nella vostra lista su cosa vedere a Napoli -, fu tanto voluta da Carlo II, e tra i suoi autori vede Masuccio I, Nicola e Giovanni Pisano. Al suo interno si trova la famosa Cappella del Tesoro di San Gennaro, un gioiello d’arte e architettura barocca di livello mondiale, che racchiude le più importanti espressioni artistiche di Cinque e Seicento, argenti e busti di valore.

Cappella San Severo

Un altro tesoro di Napoli è quello del Cristo Velato, una delle sculture più belle del mondo, realizzata nel 1753 dalla mano “divina” del giovane artista napoletano Giuseppe Sanmartino, all’interno della Cappella Sansevero. Il compito a lui affidato era quello di realizzare una statua marmorea di Gesù Cristo a grandezza naturale, coperta da un sudario scolpito nello stesso blocco di marmo. Godetevi i particolari dell’opera e ammirate la cappella, costellata di altre meraviglie, come le misteriose macchine anatomiche.

Piazza del Plebiscito

Cosa vedere a Napoli, se non la sua piazza principale, luogo di vivacissima umanità. Incastonata tra il Lungomare e Via Toledo si trova la famosa Piazza del Plebiscito che, con una superficie di circa 25.000 metri quadrati, rappresenta una delle più grandi piazze d’Italia. Raggiungete il centro, respirate la magnificenza del luogo e ammirate le sue tante attrazioni come la magnifica Basilica di San Francesco di Paola, il colonnato, il Palazzo Reale, i vari edifici di rappresentanza e le statue equestri di Carlo III e Ferdinando I. Proseguendo il vostro tour di Napoli, potreste voler visitare il vicino Teatro San Carlo o fare una sosta golosa allo storico Gran Caffè Gambrinus.

Palazzo Reale Napoli, Piazza Plebiscito
Rampe del Petraio

Cosa vedere a Napoli per un percorso fuori dai soliti itinerari o semplicemente libero da tappe obbligate? Percorrete le “rampe del Petraio“, una scalinata costruita tra il XVI e il XVII secolo, che unisce in una ripida distesa di gradini il quartiere del Vomero al quartiere di Chiaia (per farla tutta impiegherete circa 30 minuti). Ammirate il paesaggio che si staglia sotto i vostri occhi e godetevi prospettive decisamente emozionanti sulla città: una tavolozza di edifici variopinti, in lontananza il mare luccicante e la Penisola Sorrentina sullo sfondo. Sarà questa la vista che vi attende, una volta imboccata Via Gradini del Petraio.

Museo Archeologico Nazionale di Napoli

In Piazza Museo si trova il Museo Archeologico Nazionale, uno dei musei statali più belli da visitare in Italia, la cui superficie espositiva si estende per ben 12.650 metri quadri. Oltre alla rilevanza architettonica, vi consigliamo di esploralo per la sua pregevole collezione di opere d’arte e manufatti, un patrimonio (per lo più di arte romana) che deriva da collezioni private comprate o donate alla città di Napoli nei secoli: tra le più importanti quelle dei Borgia, Santangelo, Stevens e Spinelli. Inoltre tantissimi gli eventi, i laboratori didattici, gli spettacoli e le esibizioni durante l’anno che meritano attenzione.

Museo Archeologico Napoli cosa vedere di particolare
Toledo – Stazione della Metropolitana dell’Arte

Cosa vedere a Napoli se siete amanti di arte underground? Di certo, non potete perdervi la stazione della metropolitana di Toledo, che fa parte di un ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica in chiave artistica, considerata la stazione metro più bella d’Europa. Progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets, Toledo vi aspetta con i suoi colori vibranti e le sue forme dal fascino vagamente futuristico, per una sorta d’immersione marina decisamente suggestiva: due grandi mosaici che emulano lo stile pompeiano ricordano il mare!

stazione toledo, napoli metropolitana
Galleria Umberto I

Una guida che si rispetti dedicata a cosa vedere a Napoli, non può non includere una tappa alla celebre Galleria Umberto I, dedicata al noto sovrano e in ricordo della sua presenza in città durante la difficile epidemia di colera del 1884. Incastonata come un diamante prezioso tra le vie San Carlo, Giuseppe Verdi, Santa Brigida e Toledo (le vie dello “struscio” napoletano), la galleria è uno splendido esempio di architettura neorinascimentale divenuta vero e proprio polo commerciale della città. Ammirate stucchi, affreschi e decori e poi dedicatevi allo shopping o concedetevi le delizie del chiosco La Sfogliatella Mary!

galleria borghese, napoli
Posillipo

Se siete appassionati di vedute da cartolina – e ne siamo certi – dovrete raggiungere la collina di Posillipo, dalla quale si gode la più bella vista di Napoli e del suo pittoresco golfo. Anche solo il Parco del Virgiliano, meta del Gran Tour, meriterebbe una visita, senza considerare le tombe dei grandi poeti come Giacomo Leopardi, che morì a Napoli il 14 giugno 1837, e la Tomba di Virgilio, entrambe sulla Salita della Grotta. Poi ci sono ville magnifiche come Villa Doria d’Angri e il Palazzo Donn’Anna, mentre sulla punta estrema trovate il Parco Pausilypon: senza dubbio uno punti panoramici più belli del mondo.

Villa Doria d’Angri

Villa Doria d’Angri è una delle ville neoclassiche italiane più belle, e svetta maestosa sullo sperone tufaceo di Posillipo. L’edificio, oggigiorno visitabile gratuitamente previo appuntamento, venne fatto realizzare dal principe Marcantonio Doria d’Angri, esponente di una nobile famiglia genovese. Degna di nota anche per via del grande parco di 18.000 metri quadri che lo abbraccia tutta, la struttura ha visto passare tra le sue sale diversi personaggi illustri, uno su tutti Richard Wagner: qui il compositore tedesco continuò a lavorare al “Parsifal” e scrisse il libro autobiografico “La mia vita”.

Mergellina e Lungomare Caracciolo

Ai piedi di Posillipo, accanto ai bagliori del blu cristallino del Golfo di Napoli, si trova una camminata panoramica da non perdere, quella che in circa 3km porta da via Nazario Sauro a Mergallina (o Margellina – dall’origine del nome che indicherebbe la trasparanza delle acque del mare). Via Caracciolo e il lungomare di Napoli sono il luogo perfetto per una passeggiata e per un aperitivo con vista romantica, tra piccoli chioschi, ristoranti e bar (tanti in via Partenope), fontane, chiese e ville eleganti e Mergellina il luogo ideale per ammirare la Napoli più autentica e rilassata, tra imbarcazioni colorate, reti di pescatori e la vita quotidiana dei locali che scorre placida e tranquilla. Non perdete una visita ai Giardini di Piazza Vittoria e abbandonatevi alla vista del Vesuvio sullo sfondo, magari al tramonto.

Architettura a Pallonetto e Chiaia

Pallonetto a Santa Lucia (quartiere di San Ferdinando), ai piedi del Monte Echia e a due passi dal mare, era centro di pescatori e oggi quasi un universo parallelo sulle rampe di Pizzofalcone, con i resti del “Castrum Lucullianum” – la Villa di Lucullo – ville liberty e palazzine neogotiche (tra cui Villa Ebe), e una delle viste più belle sul Golfo. Merita una vista per la sua particolarità e per la presenza di architetture storiche. Così come merita una visita il quartiere di Chiaia (al limite con quello di San Ferdinando), con le sue scalinate e palazzi in stile liberty in parte legati al nome dell’archietto piacentino Giulio Ulisse Arata (1881-1962). Tra questi, spiccano per bellezza la Palazzina Paradisiello, Palazzo Leonetti e Palazzo Mannajuolo.

Pallonetto e Chiaia a Napoli, tra le cose da vedere a Napoli di contemporaneo
Vista da Castel dell’Ovo

Palazzo Mannajuolo

In Via Filangieri, nel quartiere Chiaia, potete incontrare il bellissimo Palazzo Mannajuolo, un edificio in stile Liberty progettato da Giulio Ulisse Arata, il quale utilizzò tra i primi in città, o quasi, il calcestruzzo armato come materiale da costruzione. Forme concave e convesse, linee sinuose e ampie vetrate fanno di questo uno dei palazzi più particolari di tutta Napoli e che passa difficilmente inosservato. Ma la ciliegina sulla torta si trova al suo interno, con la scala elicoidale in marmo, pronta a regalare un colpo d’occhio unico.

Castel dell’Ovo

Di leggende tremende, curiose o bellissime Napoli è piena, ma quella che riguarda il Castel dell’Ovo è tra le più misteriose. Si dice che nelle fondamenta di questo maniero sul mare, nelle viscere della terra in un luogo a tutti sconosciuto, è deposto un uovo che se rotto farebbe crollare l’intera città. Se decidete di visitare Napoli, lasciatevi avvolgere dal folclore e dal mistero delle storie legate alla città e scegliete attrazioni come questa, che sapranno regalarvi quel brivido in più. La struttura sorge sul Lungomare, è il più antico castello di Napoli e regala viste a dir poco magnifiche.

maschio angioino castel dell'ovo
Villa Floridiana

Villa Floridiana vi conquisterà, soprattutto per la splendida scalinata protesa verso il mare… La dimora fu un regalo di Ferdinando IV di Borbone alla moglie Lucia Migliaccio, Duchessa di Floridia. Da qui il nome dell’edificio che si trova nell’omonimo parco sulla collina del Vomero. Un palazzo di grande interesse storico e artistico, che faceva parte del gruppo di edifici usati come residenze reali borboniche e che ospita dal 1927 il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina.

Parco del Virgiliano

Le sue terrazze, che affacciano sul Golfo di Napoli, sono davvero suggestive, come anche l’atmosfera rilassata che vi si respira al suo interno. Il Parco del Virgiliano è un parco panoramico della superficie di circa 92.000 metri quadri che sorge nel bellissimo quartiere di Posillipo, un luogo che vi consigliamo di esplorare durante la vostra vacanza partenopea. Il parco è stato realizzato a tra gli anni Venti e Trenta e dopo essere stato chiamato Parco della Rimembranza ha assunto il nome di Virgiliano in onore del grande poeta.

Rione Sanità

Cosa vedere a Napoli di caratteristico? Come andare al cuore della città? Il Rione Sanità si trova ai piedi della collina di Capodimonte, a pochissima distanza dal centro storico. Il quartiere si è sviluppato a partire dal XVII secolo, a seguito della costruzione della Basilica di Santa Maria della Sanità, diventando in breve tempo l’area prediletta di nobiltà e borghesia cittadine. Con la costruzione del Ponte della Sanità, il rione ha visto un lungo periodo di isolamento e successivo degrado, fortunatamente in seguito sanato. Oggi, il rione appare riqualificato e in contino fermento, e accoglie meraviglie visitabili come diverse basiliche, le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso, le minori di San Severo, il Palazzo dello Spagnuolo, il Cimitero delle Fontanelle e – udite, udite – la Casa di Totò.

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Palazzo dello Spagnolo

Nel cuore del Rione Sanità (Via Vergini 19), sorge il vecchio Palazzo Moscati (fatto costruire nel 1838 dal Marchese Nicola Moscati e realizzato da Ferdinando Sanfelice), poi rinominato “Spagnuolo” per via del nobile spagnolo Tommaso Alleanza che lo acquistò alla fine del XVIII secolo, in un caratteristico stile barocco napoletano con decorazioni rococò che non passa inosservato. Oggi il Palazzo è di diversi proprietari privati, ma continua ad attirare cittadini e curiosi come riesce a fare solo una vera piazza. La sua straordinaria scala a doppia rampa, detta “ad ali di falco” è la vera attrazione e uno dei motivi per raggiungere il quartiere, spingendosi oltre le vie più battute.

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Santa Maria degli Angeli alle Croci

Un altro giogiello barocco sorge in Via Veterinaria, non distante dal Real Orto Botanico. La Chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci fu costruita nel XVI secolo assieme al complesso monasteriale dei Francescani Osservanti, oggi in parte inglobato negli spazi della Facoltà di Medicina Veterinaria della Federico II. Sarete colpiti già dalla facciata ricca di elementi decorativi e impreziosita da una statua del Santo di Assisi (con molta probabilità opera di Cosimo Fanzago) posta sul portale centrale. Lo splendore prosegue anche all’interno, dove continua l’uso di marmi bianchi e grigi. Una “chiesa senza colori” (per rispetto alla regola di semplicità francescana), ma che ugualmente sorprende.

Museo delle Arti Sanitarie e Farmacia Storica degli Incurabili

Di luoghi storici da vedere a Napoli ce ne sono a ogni angolo, e ognuno porta con sé storie curiosissime che continuano ad affascinare. Tra le cose da vedere a Napoli anche il Museo delle Arti Sanitarie e la Farmacia Storica (entrambi parte del complesso dell’Ospedale degli incurabili, costruito nel XVI secolo). Il Museo delle Arti Sanitarie mette in mostra cimeli e unguenti, attrezzi chirurgici, antiche stampe e libri di medicina che ci raccontano la storia della scuola medica napoletana, in un istituto che fu tra i primi al mondo a interessarsi delle malattie cosiddette “incurabili” con fine scientifico e senza pregiudizi. Assieme al museo, anche la Farmacia degli Incurabili in stile barocco – rococò continua a costituire un prezioso luogo di storie. Due tappe da aggiungere alla vostra guida su cosa vedere a Napoli. Prima di fare un salto qui, visitate il sito web di riferimento, per aggiornamenti su giorni e orari di apertura.

Via dei Tribunali

Se siete indecisi su cosa vedere a Napoli vi diciamo subito che passeggiare per gli antichi decumani cittadini, ossia le arterie principali e vie tra le più antiche della città, è un’esperienza da non perdere. Via dei Tribunali è il Decumano Maggiore, una via sempre molto affollata di passanti e turisti, ma anche piena di energia, dove vivere la Napoli più vibrante che c’è. Lungo questa strada, potrete ammirare la Basilica di San Lorenzo, scendere nelle viscere della Napoli Sotterranea e raggiungere via San Gregorio Armeno, con le botteghe artigiane e i presepi più belli del mondo: tappa perfetta se decidere di visitare Napoli a Natale.

Ville vesuviane

Lungo il famigerato “Miglio d’Oro” – tratto della SS 18 Tirrena Inferiore – sorgono una serie di eleganti dimore d’immenso valore storico: le splendide Ville Vesuviane. Si tratta di ben 122 immobili monumentali settecenteschi compresi nel territorio dei Comuni di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco, che insieme compongono una rete di meraviglia e architettura pensata e plasmata da architetti celeberrimi come Luigi Vanvitelli (lo stesso della Reggia di Caserta), Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando San Felice, e tanti altri. Alcune di queste (Villa Campolieto, Villa Favorita, Villa Ruggiero e Villa delle Ginestre), dopo un attento restauro, sono sotto la diretta tutela della Fondazione omonima e costituiscono le sedi nelle quali vengono svolti anche eventi culturali: non perdeteveli!

Ex Asilo Filangeri

Dal marzo 2012, gli spazi dell’Asilo Filangieri, già Forum delle Culture, sono stati aperti a tutti i protagonisti delle arti della città. Non un luogo assegnato a privati, ma un mondo in cui coabitano i progetti di chi lavora nel mondo dell’arte, regolato da assemblee pubbliche. Una vera comunità di creativi che si autogestisce e gestisce gli spazi di questo piccolo tempio della cultura. Un teatro, una biblioteca, gallerie e sale studio sono solo alcuni dei luoghi in cui gli artisti si muovono e nei quali vengono periodicamente ospitati eventi e laboratori.

Museo Madre (Museo d’arte contemporanea Donnaregina)

In una guida dedicata alla Napoli contemporanea non può mancare una menzione speciale al bellissimo Museo Madre, ospitato nelle sale dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina, nel centro della città, sulla “via dei Musei”. La Fondazione Donnaregina, che gestisce il Museo dal 2004, si occupa della ricerca e della promozione artistica contemporanea sul territorio della Regione Campania. In tutto, 7.200 mq tra sale espositive, aree studio e un bookshop-caffetteria. La collezione permanente annovera opere di Andy Warhol, Jeff Koons, Cindy Sherman, Jannis Kounellis, Mimmo Paladino, Sol LeWitt, Lucio Fontana, Mario Schifano, Marina Abramović e tanti altri. Uno dei musei di Napoli da vedere assolutamente!

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Museo e Real Bosco di Capodimonte

L’antica residenza di caccia di Re Carlo, e poi di tanti altri sovrani e famiglie nobili (dai Borbone ai Savoia), tra l’altro tappa del Gran Tour d’Italia tra XVIII e XIX secolo, è oggi una sfolgorante reggia aperta al pubblico e un luogo d meraviglie che non dovreste lasciarvi scapppare. Il Museo di Capodimonte è un vero tesoro, perché ospita la Collezione Farnese che Carlo di Borbone porta a Napoli a metà ‘700, ma anche le tante e imponenti collezioni private che nei secoli a questa si sono aggiunte. Opere di Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Botticelli e Mantegna sono solo alcune delle gemme che Capodimonte annovera, per una vera full immersion nell’arte italiana dal duecento ai giorni nostri. A completare l’opera, il Real Bosco, un meraviglioso giardino botanico di circa 134 ettari che circonda la residenza principale, punteggiato di casine, chiese, frutteti, fontane e laboratori (tra cui la Real fabbrica della porcellana in cui si produceva la famosa Porcellana di Capodimonte), e affacciato sull’incanto del Golfo. Tappa obbligata a Napoli, per tutti gli amanti dell’arte e tutti i visitatori dallo spirito romantico.

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Cimitero delle Fontanelle

Cosa vedere a Napoli se siete appassionati di luoghi misteriosi? Il Museo delle Fontanelle è un luogo di estremo fascino situato nel quartiere di Santità, uno dei quartieri più ricchi di storia e tradizione di Napoli. Il cimitero in questione è un ex-ossario, che si sviluppa per circa di 3000 metri quadri, contenente i resti di un numero imprecisato di persone. Il cimitero è famoso soprattutto ai locali perché in questo posto un tempo si svolgeva il rituale delle “anime pezzentelle”: l’adozione da parte di un napoletano di un cranio di un’anima abbandonata (detta “capuzzella”) in cambio di protezione. Ogni sabato e domenica mattina alle ore 10:00 è prevista una visita guidata pubblica con partenza da Porta San Gennaro (Piazza Cavour) alla scoperta del Rione Sanità-Vergini, del cimitero e di tutte le curiosità possibili.

Palazzo San Teodoro

Non passa inosservato per la sua facciata di un rosso pompeiano squillante il Palazzo San Teodoro, antica residenza nobiliare costruita nella prima metà del XIX secolo lungo la Riviera di Chiaia, proprio a due passi da quella Real Villa (Villa comunale) che il re Ferdinando IV di Borbone fece realizzare per la sua passeggiata. Il palazzo dall’indiscutibile stile neoclassico (opera dell’architetto Guglielmo Bechi) e affreschi di pittura pompeiana, è una piccola “reggia in miniatura”. Dalla sontuosa Sala da Ballo alla Sala degli Specchi, ogni angolo di questa antica residenza nobiliare napoletana è un incanto. Oggi il Palazzo è sede di mostre ed eventi culturali e magari vi capiterà di farci un salto.

Made in Cloister

Cosa vedere a Napoli se siete amanti dell’arte contemporanea come noi? Un altro indirizzo, di cui forse non avete ancora sentito parlare, ma che vi consigliamo di aggiungere agli altri imperdibili della lista è Made in Cloister, nell’ex chiostro piccolo della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, al civico 48 di Piazza Enrico de Nicola. Uno spazio completamente restaurato e recuperato dalla Fondazione Made in Cloister, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e oggi adibito a spazio espositivo aperto al pubblico. Occasioni di incontro e partecipazione, eventi culturali, esibizioni e performance artistiche si tengono con regolarità. Date un’occhiata al sito per scoprire il calendario degli eventi in programma e fare un salto durante il vostro viaggio a Napoli.

Mostra Liu Jianhua a cura di Demetrio Paparoni, credits Made in Cloister
Mostra di Liu Jianhua a cura di Demetrio Paparoni, courtesy of Made in Cloister

Spazio Nea

Un altro luogo d’incontro per tutti gli amanti dell’arte, e dell’arte moderna e contemporanea in particolare, è lo Spazio Nea, galleria al civico 53 di Via Costantinopoli, fondata da Luigi Solito nel 2011. Uno spazio voluto per mette in mostra opere di artisti affermati ed emergenti, attraverso l’adozione di un concept speciale definito “fronte strada”, che consente ai visitatori di fruire degli spazi e delle opere in essi esposte, tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno. Oltre alle sale espositive, anche un caffè (Palazzo Bellini, 59) concepito anche come luogo di scambio e nel quale vengono ospitati gli eventi della galleria.

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courtesy of Spazio Nea

Una delle Gallerie d’arte indipendenti storiche di Napoli, fondata nel 1971 da Lia Rumma (attiva gallerista già negli anni ’60 con Marcello Rumma e assieme fondatori nel 1969 anche di una casa editrice, la Rumma Editore) per dare spazio a giovani artisti esponenti eminenti dell’Arte Povera, della Minimal Art e dell’Arte concettuale (da Alberto Burri a Marina Abramovic) continua a rappresentare un punto di riferimento della città, ma non solo, per la scoperta e la promozione di creativi italiani emergenti. La sede di Napoli della Galleria Lia Rumma (Via Vannella Gaetani, 12) è stata rinnovata nel 2010 e ospita mostre periodiche. Per visitarla, verificate sul sito giorni e orari d’apertura.

Mostra di Wael Shawky - Foto credits Danilo Donzelli - courtesy of Lia Rumma Gallery - cosa vedere a Napoli
Mostra di Wael Shawky. Foto credits Danilo Donzelli – courtesy of Lia Rumma Gallery

Museo Hermann Nitsch (Fondazione Morra)

Tra gli altri luoghi del contemporaneo di Napoli merita un posto di rilievo anche il Museo Hermann Nitsch, archivio laboratorio per le arti contemporanee ospitato in una vecchia fabbrica elettrica di fine XIX secolo, al civico 29/d di Vico Lungo Pontecorvo. Il Museo raccoglie parte della produzione dell’artista austriaco Hermann Nitsch (esponente della Body Art europea e fautore del Teatro delle Orge e dei Misteri, come esperienza d’arte totale), catalogata da Giuseppe Morra, suo amico e mecenate. Il Museo si pone l’obiettivo di stimolare la riflessione filosofica attorno all’essenza dell’Arte, delle sue forme e dei suoi linguaggi.

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courtesy of Museo Hermann Nitsch

Scugnizzo Liberato

Avete mai sentito parlare dello Scugnizzo Liberato? Si tratta di una centro culturale volto alla rigenerazione degli spazi dell’ex carcere minorile Filangieri, dove è appunto ospitato, con organizzazione di attività a carattere educativo, culturale e sociale. Spazio riconosciuto dal 2016 come uno dei beni comuni napoletani è una realtà giovane, dinamica e poliedrica che vi consigliamo di conoscere di persona e apprezzare. All’interno si può trovare un teatro, una palestra, una mensa sociale, spazi di lavoro per artigiani e per il supporto alla genitorialità. Fittissimo il calendario degli eventi…

Museo Filangieri

Dedicato alle arti applicate, alla scultura, alla pittura e alla conservazione di libri antichi, il Museo Filangieri di Napoli è ospitato all’interno del quattrocentesco Palazzo Como (rara testimonianza rinascimentale in città). Noi vi consigliamo di visitarlo per la sua valenza storica – considerate che venne fondato nel 1882 da Gaetano Filangieri Principe di Satriano (1824-1892) ed aperto al pubblico nel 1888 – e per la bellezza delle circa tremila opere esposte al suo interno tra dipinti, sculture, porcellane, maioliche, mobili e stoffe. Il percorso di visita inizia con la Sala Carlo Filangieri (dedicata dal figlio al padre) e conduce alla splendida biblioteca del Principe, con collezione di maioliche, porcellane e ceramiche. Un’altra curiosità del museo è il fatto che la facciata dell’edificio sia stata letteralmente spostata di circa 20 metri per consentire la realizzazione dell’attuale Via Duomo, da qui il nome di “palazzo che cammina”. Vi abbiamo incuriositi?

Forcella e il San Gennaro operaio di Jorit

Tra i quartieri più caratteristici di Napoli spicca Forcella. Un quartiere caratteristico, e aggiungiamo, mistico, a partire dal suo nome la cui origine pare sia legata alla Grecia: si dice che i Greci approdati qui migliaia di anni fa disegnarono il quartiere proprio su di una “Y” (che ricorda la forcella per l’appunto), una lettera legata niente meno che all’origine dell’universo. Passeggiando per le sue strade potrete respirare la Napoli verace, fatta di palazzi storici dal fascino trasandato, pizzerie leggendarie come l’Antica Pizzeria da Michele e piazze custodi di grandi epoche, quelle in cui calcavano i palcoscenici niente meno che Totò e i De Filippo – pensiamo a Piazza Calenda con le mura greche e il Teatro Trianon Viviani. Il Museo del Tesoro di San Gennaro, con gli inestimabili gioielli realizzati dagli esperti orafi della Scuola Napoletana, resta l’attrazione più gettonata, ma a Forcella si viene anche per fotografare una delle opere di street art a Napoli più famose che ci siano: il San Gennaro operaio di Jorit Agoch. L’artista napoletano di origine olandese ha voluto dipingere col volto segnato dalle caratteristiche strisce rosse di guerriero un santo patrono che riveste gli umili panni di un operaio partenopeo, con lo sguardo rivolto verso il cielo, un invito ai turisti ad attraversare la zona ricordata per la faida.

Murale di Maradona

Tra le opere di street art da non perdere a Napoli anche i grandi murales di Maradona. El Pibe de Oro è stato omaggiato con delle opere che rendono giustizia alla sua fama, ammirabili in diverse parti della città. Il primo murale è quello realizzato da Mario Filardi nei Quartieri Spagnoli, in Via Emanuele de Deo, dipinto per la vittoria del secondo scudetto del Napoli nel 1990 – premio guadagnato soprattutto grazie alle incredibili prestazioni del grandioso calciatore argentino. A realizzarlo in una manciata di giorni è stato questo giovane artista che abitava in zona, grazie a una colletta dei tifosi del quartiere. Iniziandosi poi a sbiadire col trascorrere degli anni e con l’apertura di una finestra all’altezza della viso, Salvatore Iodice si è preso l’incarico di restaurarlo nel 2016 e ancora Francisco Bosoletti nel 2017, rifacendone il volto. L’altro grande murale si trova nel quartiere di San Giovanni a Teduccio ed è opera dell’artista napoletano di origine olandese Jorit Agoch. Un’opera magistrale che occupa l’intera facciata di un condominio su Via Taverna del Ferro e che vede un Maradona-guerriero con le strisce rosse in volto, segno distintivo dei suoi ritratti. Le stesse strisce si trovano anche sulle guance dello “scugnizzo” disegnato da Jorit sul palazzo accanto. Il colpo d’occhio è assicurato!

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In foto, uno dei tanti murali dedicati a Maradona

Pan, il Palazzo delle Arti Napoli

Nel settecentesco Palazzo Roccella in via dei Mille potrete accedere agli oltre 6000 metri quadri del PAN, il Palazzo delle Esposizioni di Napoli. Mostre, conferenze, seminari, incontri, presentazioni di libri e rassegne cinematografiche si svolgono all’interno dei suoi spazi espositivi, rendendo vivo un centro promotore del talento artistico e dell’arte contemporanea in tutte le sue forme: pittura, scultura, fotografia, grafica, fumetto, design, videoarte, cinema. Gli amanti dei libri d’arte potranno trovare anche una biblioteca (momentaneamente chiusa) con circa 4.000 volumi tra monografie e cataloghi vari suddivisi in quattro sezioni (sezione Napoletana, privilegiata fonte di storia locale; sezione Generale; sezione Fondo Coen-Cagli; sezione Periodici, comprendente le riviste di settore). Le sale dove si svolgono le mostre sono caratterizzate da ampi balconi e terrazze che si aprono sul cuore della città, mentre sul retro del primo piano è visibile una parte restante dell’antico “giardino delle delizie”, vero gioiello botanico, che si estendeva fino all’attuale Villa Maria.

Palazzo Pan di Napoli
Museo del Novecento

All’interno degli spazi del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo a Napoli si trova uno dei nostri luoghi del cuore. Si tratta del Museo del Novecento, che raccoglie oltre 170 opere di pittura, scultura e sperimentazioni grafiche realizzate da artisti napoletani nel corso del Novecento. Visitare questo museo è anche un’occasione per avere una visuale diversa: la maestosa fortezza del castello è situata sulla sommità della collina del Vomero dunque regala una vista straordinaria, dall’entroterra alle isole e dalla Penisola Sorrentina fino ai Campi Flegrei. A pochi passi da qui, spicca la Certosa di San Martino, monumento nazionale in cui perdersi, fra sale, chiese, chiostri, cappelle e giardini pensili. Dal 2010, anche i suoi terrazzamenti di vigne sono stati dichiarati un bene d’interesse culturale, storico e artistico. Uno dei posti più belli da visitare a Napoli!

certosa di san martino napoli
Certosa di San Martino
vista del vesuvio dalla certosa di san martino
Vista del Vesuvio dalla Certosa di San Martino

Plart Museo della Plastica

La Fondazione Plart è il colorato museo della plastica di Napoli, un vero hub della creatività sostenibile. Nella sede di Napoli (l’altra si trova a Torino) è esposta una delle collezioni permanenti di plastiche storiche più originali al mondo (oltre 2.000 oggetti), frutto della donazione dei fondatori Maria Pia Incutti e Salvatore Paliotto. Vicino a opere di importanti artisti contemporanei italiani, e internazionali, del calibro di Tony Cragg, Haim Steinbach, Peter Ghyczy, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Enrico Baj e Ugo La Pietra, il fulcro della raccolta è costituito da una curiosa quanto raffinata rassegna di oggetti di design anonimo che raccontano la storia di questo materiale dalla seconda metà dell’Ottocento a oggi. Mostre a parte, è notevole il calendario di eventi tra installazioni multimediali, performance, workshop, laboratori e progetti formativi. Il nostro consiglio è quello di esplorarlo con la visita guidata associata al laboratorio didattico.

Il salone del vescovo Riario Sforza, Decumani Hotel de charme

Potremmo inserire questa attrazione in una perfetta guida alla Napoli nascosta. Una delle chicche della città, e tra i luoghi insoliti di Napoli da vedere, perché non sempre inserita nelle più classiche guide di viaggio, è lo sfarzoso salone barocco del vescovo Riario Sforza (ultimo arcivescovo del Regno di Napoli) oggi parte degli spazi del Decumani Hotel de charme. Una sala scintillante, che spicca per i suoi affreschi, specchi e gessi sontuosi, e che sorprende per l’incanto dei suoi dettagli dorati. Se vi capitasse di soggiornare qui, potreste godere di una colazione a base di pastiere e sfogliatelle, nello splendore di un luogo straordinario. Se non siete ospiti della struttura, ma volete visitare il salone, provate a contattare l’Hotel.

ll Salone delle Grida, Piazza Bovio

Ultimo nella lista di questa guida su cosa vedere a Napoli, ma non per bellezza e interesse, è il Salone delle Grida, dell’ex Palazzo della Borsa di Napoli (oggi sede della Camera di Commercio e di diverse banche), in Piazza Bovio, quartiere Porto. Costruito nel 1895 e inaugurato solo quattro anni dopo, il “Palazzo della Borsa” è un edificio a tre piani in pieno stile rinascimentale di cui è possibile visitare la bellissima “sala delle contrattazioni”, detta anche Salone delle Grida, con magnifiche lunette decorate svettanti su grandi arcate e colonne in marmo in stile neoclassico. Un altro piccolo grande gioiello che la città custodisce.

Tra le altre cose da vedere a Napoli

Napoli Sotterranea; Via San Gregorio Armeno per ammirare le creazioni degli artisti partenopei che realizzano le famose statuine del presepe tradizionale; L’Ospizio Marino, in via Posillipo 24; il Teatro San Carlo; le Catacombe di San Gaudioso; la Chiesa del Gesù Nuovo; Parco Sommerso di Gaiola – Area Marina Protetta; Chiesa di San Giovanni a Carbonara; Grotta di Seiano.

Cosa vedere nei dintorni di Napoli

Tra i posti da vedere nei dintorni di Napoli, o perfetti per una gita fuori porta da Napoli da fare in giornata o in un weekend, ci sono: le isole di Capri, Ischia, Procida e i borghi sul mare dellla Costiera Amalfitana; Sorrento; ma anche un’Escursione sul Vesuvio; Ercolano e Pompei; la Fabbrica Olivetti, a Pozzuoli; e la bellissima Reggia di Caserta. Date anche un’occhiata ai 30 meravigliosi posti da vedere vicino Napoli.

L’Evento da non perdere

L’Evento che non dovreste perdervi per scopire l’anima contemporanea di Napoli è Edit Napoli, che nel mese di ottobre richiama in città creativi, espositori, brand e designer indipendenti, per una serie di giornate dedicate all’arte e al genio creativo di artisti emergenti italiani e internazionali. Mostre, performance e incontri si susseguono in diversi spazi contemporanei del capoluogo partenopeo, per una rassegna innovativa, fresca e coloratissima, che accende di energia contagiosa i vicoli storici della città.


Se questo articolo su cosa vedere a Napoli e dintorni vi è piaciuto, potreste anche essere interessati alle nostre guide su Dove dormire a Napoli centro, Cosa vedere nella Costiera Amalfitana, sugli Hotel più belli di Amalfi e Positano, sugli Agriturismi più belli del Cilento, su Cosa vedere nella Riviera di Ulisse e sui 30 Posti da vedere vicino Roma.

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