Cosa vedere in Sardegna, fra Paesi luccicanti dell’entroterra, Siti archeologici, Parchi Nazionali, deserti e spiagge di quarzo. Alcuni dei posti più belli della Sardegna, per una vacanza al mare in Italia indimenticabile.
Cosa vedere in Sardegna in una settimana o poco più? E quali sono i siti più importanti, i Paesi più belli e le attrazioni imperdibili da visitare sull’isola? In questo articolo abbiamo raccolto 30 bellissimi posti della Sardegna, per un viaggio memorabile fra le perle più affascinanti di questa straordinaria isola italiana.
E così, antichi guerrieri di roccia, “case delle fate”, canyon e deserti, spiagge di quarzo, dune sabbiose, pietre che suonano, paesaggi lunari e molto altro vi aspetta, per un itinerario che dall’entroterra arriva al mare. La Sardegna, inoltre, vanta una delle cinque Zone Blu del mondo, le aree con la più alta concentrazione di centenari. Il territorio che si estende tra la Barbagia e il Sarcidano è abitato da centenari che ancora oggi raccontano storie, intrecciano cesti o reti, preparano la pasta fresca e rappresentano uno dei principali patrimoni artistici della Sardegna. Per cui, in Sardegna si viaggia anche nel tempo, con la bellezza di ritmi antichi e antichi saperi, in un percorso affascinante intriso di storia, leggende e misticismo.
Se state pensando di organizzare un viaggio in Sardegna e volete scoprire quali sono i tesori dell’isola, siete nel posto giusto. Di meraviglie ce ne sarebbero ancora tantissime da raccontare, ma abbiamo scelto 30 luoghi iconici e imperdibili per una guida su cosa vedere assolutamente in Sardegna, che sia perfetta sia per una vacanza all inclusive, che per un road trip avventuroso.
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Cosa vedere in Sardegna
San Sperate e Giardino sonoro
Nel sud della Sardegna sorge un piccolo paese che profuma di agrumi, ha mura arricchite da opere d’arte e in un bellissimo giardino del centro si possono sentire le pietre “cantare”. Ci troviamo a San Sperate. Da qui inizia il nostro viaggio tra i posti più belli della Sardegna, nel basso campidano, a pochi km da Cagliari. San Sperate è uno dei centri agricoli più fruttuosi dell’isola, famoso per le sue arance che profumano l’aria del paese. Le case e i muri sono decorati con murales e opere di street art realizzate da artisti che sulla scia lasciata dal celebre Pinuccio Sciola si impegnano a rendere San Sperate un museo a cielo aperto. Giuseppe Sciola è stato un artista e scultore sardo, ha portato la sua arte visionaria in tutto il mondo. Il suo forte legame con la Terra ha dato vita ad alcune delle sue opere più celebri: le pietre sonore. Sciola è, infatti, riuscito a far “cantare il basalto”, attraverso tagli precisi nella pietra ha trovato la musica. Oggi si può fare una visita guidata all’interno del Giardino Sonoro, sentire le melodie prodotte dalle pietre musicali e vedere altre opere come i “semi della pace”, il tutto immersi tra i rinomati frutteti e alberi di agrumi della zona. Un luogo perfetto da visitare, se state cercando cosa vedere nella Sardegna del Sud di speciale.
Cagliari
Cagliari è il capoluogo dell’isola, una città costruita su sette colli calcarei e bagnata dal Mar Mediterraneo. La città è abbastanza raccolta e permette di essere visitata tutta a piedi o con i mezzi pubblici, in uno o due giorni. Passeggiando per Cagliari si incontrano: la giungla urbana di Villanova, con strade strette rivestite di fiori e piante; il quartiere multiculturale della Marina, colorato e invaso da profumi di diverse cucine del mondo; le grandi rocce calcaree del Bastione Saint Remy, monumento della città; mentre, salendo nella terrazza panoramica, si può avere una bellissima visuale della città dall’alto. Tra le attrazioni principali di Cagliari: Karalis sotterranea, nella Chiesa di Sant’Eulalia, le cripte del quartiere Stampace, i millenni di storia racchiusi nel Museo Archeologico Nazionale, il Duomo, l’Anfiteatro romano, e Via Roma. Un buon modo per conoscere meglio la città è sedersi in uno dei Caffè storici frequentati un tempo da artisti e premi Nobel, o passeggiare per le strade caratteristiche di Castello tra botteghe e piccole gallerie d’arte. Non mancano aree verdi come il Parco Archeologico di Tuvixeddu, che ospita la più grande necropoli punica d’Europa, o il promontorio della Sella del Diavolo, l’Orto Botanico con una ricca collezione di piante e grotte come la suggestiva Grotta Gennari.
I Fenicotteri rosa dello Stagno di Molentargius
Il Parco di Molentargius a Cagliari divide la città e il lungomare Poetto. È una bellissima e vasta zona verde dove ci si può immergere nella natura selvaggia, lasciandosi alle spalle il caos cittadino. Nasce nel 1999 per tutelare il luogo di nidificazione di molte specie di uccelli tra cui i fenicotteri rosa, ormai simbolo non solo di Cagliari, ma di tutta l’isola. Lo stagno di Molentargius rappresenta infatti il luogo di sosta per tanti volatili migratori. Nel parco, oltre ad ammirare i fenicotteri e tanti altri animali acquatici, sono presenti le saline, tra le più importanti dell’isola. I fenicotteri rosa si possono osservare nel periodo della migrazione anche in altri punti della Sardegna, specialmente nelle zone più umide.
Piscinas – Il deserto della Costa Verde
Tra le cose più belle da vedere in Sardegna, anche le dune sabbiose di Piscinas. Nel territorio selvaggio della Costa Verde, nella zona di Arbus, le dune sabbiose di Piscinas dichiarate Patrimonio UNESCO si innalzano fino a 60 metri di altezza. Piscinas è anche la spiaggia naturalistica più grande d’Europa, e tra le spiagge più belle al mondo secondo il National Geographic. Possiede una vasta ricchezza di fauna marina, essendo scelta anche come luogo di nidificazione dalle tartarughe marine; mentre gli antichi arbusti di lentisco, ginepro e olivastro creano boschi frequentati dai cervi sardi. Inoltre, nel fondale di Piscinas si possono ammirare i resti di una nave inglese, da intercettare a circa 200m dalla riva. Questa costa è particolarmente esposta ai venti, e a seconda della giornata si possono trovare onde altissime, amate dai surfisti, o un mare piatto che pare uno specchio. È importante tenere a mente che nel rispetto delle Dune è severamente vietato camminarci sopra o portar via souvenir di sabbia.
Is Arutas – Spiaggia di quarzo
Un processo durato più di 600 milioni di anni ha dato vita alla meravigliosa spiaggia di Is Arutas, la perla della penisola del Sinis. Sarà come camminare su una distesa di chicchi di riso, che una volta osservati meglio si riveleranno minuscole pepite di quarzo rosa, bianco e verde. Pare che l’erosione delle rocce granitiche nella vicina isoletta di Mal di Ventre abbia creato la famosa spiaggia della Sardegna orientale. La lunga distesa di sabbia è unica nel suo genere, una delle poche spiagge fossili esistenti al mondo (in tutto, se ne contano circa cinquanta). Sarebbe meglio vederla in bassa stagione, per ammirarne la bellezza senza il flusso di turisti, ma se siete qui in estate, potete anche visitare e scegliere di intrattenervi sulle vicine Mari Ermi e Maimoni, le sue spiagge gemelle ugualmente bellissime.
Campi di lavanda a Riola Sardo
Quello che era iniziato come un passatempo si è presto trasformato in uno dei luoghi più belli della Sardegna. Le piante di lavanda del Signor Elvio hanno colorato il paese Riola Sardo di lilla, e le lunghe file di lavanda del suo campo sono diventate a tutti gli effetti un’attrazione, dando vita al primo campo di lavanda 100% biologico e ecosostenibile della Sardegna. L’azienda e il giardino si possono visitare in primavera, prima della potatura estiva. Riola Sardo è facilmente raggiungibile da Cagliari e da Oristano in auto.
Sos Gigantes de Mont’e Prama – Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras
Nel 1974, nel territorio di Cabras, precisamente a Mont’e Prama, furono trovate per caso dagli abitanti del luogo delle grandi statue di pietra. Una volta iniziati gli scavi, è emerso un tesoro inestimabile. Secondo alcune ipotesi si tratterebbe delle statue più antiche ritrovate nel bacino mediterraneo, datate ancor prima di quelle dell’antica Grecia. I giganti rappresentano guerrieri, lottatori e spadaccini e molti dei loro dettagli sono ancora in perfette condizioni. È possibile conoscerne la storia e osservarli da vicino al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras, che ospita al suo interno tantissimi altri reperti storici, come i resti del relitto romano rinvenuti vicino all’isola di Mal di Ventre, e diverse collezioni dell’età nuragica. Nelle vicinanze, si possono visitare anche l’Area archeologica di Tharros, il paesino di San Salvatore di Sinis, che sembra uscito da un film di Sergio Leone, e lo Stagno di Cabras, una delle aree umide più importanti dell’isola per biodiversità. Non mancano anche bellissime spiagge come Torre Grande, Mariermi e l’isola di Mal di Ventre
Piscina naturale di Cane Malu – Bosa
Salendo lungo la costa orientale, abbiamo attraversato le dune sabbiose e le spiagge di quarzo, e ora è il momento di un altro paesaggio unico nel suo genere: quello lunare delle piscine di Cane Malu, a Bosa. Piscine che sembrano appartenere a un altro pianeta, tra crateri e trachite bianchissima modellata nei millenni dal maestrale, e le piscine naturali che vi si formano dentro: uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna. Per raggiungere questo tratto di costa bisogna superare Bosa Marina e lasciare la macchina in prossimità di Capo Marargiu. Un sentiero sterrato condurrà fino a Cane Malu in una decina di minuti. Essendo la grande piscina naturale esposta al vento e contornata da rocce, è fortemente sconsigliato farsi il bagno nelle giornate ventose. Non rinunciate a una visita del borgo di Bosa, amato da sardi e turisti e visitato in tutti i periodi dell’anno.

Capo Nieddu – Cascata a mare
NeI pressi di Cuglieri, sulla costa ovest della Sardegna, da novembre a maggio si assiste a un vero spettacolo della natura: la cascata a mare di Capo Nieddu, una rarità nel territorio italiano. Le acque piovane invernali alimentano il Rio Salighes dando vita alla cascata che sfocia in mare dall’altopiano basaltico, con un salto di circa 40 metri d’altezza. Si può ammirare la cascata dalla costa, oppure con escursioni in barca, se il meteo lo permette. Nelle zone vicine sono presenti altri monumenti naturali come l’Arco di pietra di S’Archittu, la spiaggia di quarzo di Is Arutas e la piscina naturale di Cane Malu a Bosa.
Tinnura Paese dell’Arte
Tinnura è uno dei più piccoli paesi della Sardegna, conta appena 250 abitanti e basta percorrere la strada principale per capire perché è soprannominato il Paese dell’Arte. Le mura di Tinnura sono ricoperte di murales che rappresentano la vita tipica sarda, gli antichi mestieri, le maschere della tradizione e molto altro. Nelle piazze si trovano opere d’arte e sculture di diversi artisti isolani, il paese è celebre anche per la manifattura dei cesti di asfodelo e per le coltivazioni di malvasia, un vino dolce che in Sardegna accompagna i biscotti tipici. Oltre al piccolo borgo nei dintorni, si può visitare il nuraghe Tres Bias.
Alghero – La Riviera del Corallo
Cosa vedere nel Nord Ovest della Sardegna? La Riviera del Corallo è un tratto costiero della Sardegna Nord-Occidentale che si estende da Alghero a Bosa. Il modo migliorare per ammirare la bellezza di questo tratto di costa è percorrendo i 45 km della Strada Panoramica che unisce le due città, con le scogliere a strapiombo sul mare che vi faranno credere di essere finiti in Nuova Zelanda o Irlanda. Alghero, il capoluogo della Riviera chiamato anche Barceloneta per la sua origine catalana, è una delle città più caratteristiche dell’isola. E d’altronde, l’influenza catalana si percepisce subito dal dialetto dei suoi abitanti. Visitando la città si incontreranno torri di avvistamento aragonesi e bellissime viste panoramiche, e in estate non possono mancare gli aperitivi vista mare con un calice di Torbato e le passeggiate nelle stradine del centro lasciandosi tentare dai numerosi negozietti di coralli. Nelle acque della Riviera è infatti presente una grande quantità di corallo rosso pregiato, che rappresenta una delle ricchezze maggiori della città.
Parco Nazionale dell’Asinara
Parco Nazionale, Area Marina protetta, carcere di massima sicurezza, colonia agricola, casa degli asinelli bianchi, questi sono solo alcuni dei titoli che hanno definito l’isola dell’Asinara nel tempo. La bellissima isola di appena 50 km quadrati si trova nella punta nord occidentale della Sardegna. Oggi è stata dichiarata Parco Nazionale e Area Marina Protetta, un tempo era casa di pescatori e pastori che la lasciarono per fondare Stintino. Fu anche un carcere di massima sicurezza, ma al momento i residenti sono simpatici asinelli bianchi. È possibile visitare l’isola per scoprirne la storia e le meraviglie naturali anche in una giornata con escursioni a cavallo, in bici, in fuoristrada, partendo in barca da Porto Torres e Stintino.
Castelsardo
Castelsardo è uno dei borghi medievali più belli d’Italia. Le case del paese si sviluppano in altezza fino alla cima del promontorio dove si trova il Castello. Castellu Sardu è passato sotto il dominio di diverse culture come quella genovese e spagnola. Il Castello dei Doria in cima al paese è solo una delle attrazioni del borgo e si possono visitare anche il Museo dell’Intreccio Mediterraneo, bellissime spiagge come Lu Bagnu, dove la sabbia dorata incontra il mare cristallino, e poi si può passeggiare per le vie del paese, cercando di scoprire dove si ritrovano le signore intente a intrecciare cestini di palma.
Valle della luna Capo Testa
Nell’estremo Nord dell’isola incontriamo anche un altro paesaggio lunare, diverso da quello di Cane Malu, ma non meno suggestivo. Ci troviamo nel “paradiso dei figli dei fiori”: la Valle della Luna di Capo Testa. Sentieri non particolarmente agevoli conducono a uno scenario roccioso levigato dal mare e dai forti venti, ricco anche di diverse calette e muri di pietra dove molti amano accamparsi e trascorrere la notte (nonostante in Sardegna sia vietato il campeggio libero). Molti non sanno che esiste anche un’altra Valle della Luna, quella di Aggius, un paesaggio completamente diverso a pochi km di distanza, meraviglioso e suggestivo.
Spiaggia rosa di Budelli
In una guida su cosa vedere in Sardegna di imperdibile, non possiamo non menzionare la Spiaggia rosa di Budelli. Ci troviamo in una delle spiagge più singolari del mondo, che nonostante sia una spiaggia a tutela integrale e quindi sia vietata la sosta e la balneazione, non impedisce ai turisti di ammirarla a debita distanza. La bellissima spiaggia rosa nell’isola di Budelli è tra le meraviglie dell’Arcipelago della Maddalena, una perla nell’estremo Nord della Sardegna raggiungibile solo via mare. La sua unicità è data dalle sfumature rosa che appaiono come pennellate tra la sabbia bianca finissima, e il colore è dovuto alla Miniacina miniacea, un microrganismo cellulare che vive poco lontano dalla riva. Una volta conclusa la sua esistenza, la conchiglia viene modellata dalle onde fino a diventare una polvere rosa finissima.
Tomba dei Giganti Li Mizzani Palau
Cosa vedere nella Sardegna del Nord? Spesso ci si reca nel nord Sardegna in cerca di spiagge smeraldine, ma tra gli arbusti della macchia mediterranea si possono scovare tesori antichi come la Tomba dei Giganti Li Mizzani, a Palau. Dopo aver parcheggiato, bisogna percorrere la strada costeggiata da distese di fiori fino alla grande stele di granito. Quello che a un occhio distratto potrebbe sembrare un ammasso di pietre, è in realtà un antico complesso funerario collettivo dell’età nuragica. Le Tombe dei Giganti devono il loro nome alle tradizioni popolari che parlavano di ossa enormi appartenute a esseri megalitici, e sono parte del grande patrimonio storico e archeologico dell’isola. Li Mizzani è tra le Tombe conservate meglio, guardandola dall’alto si può notare la classica forma taurina, o uterina. La stele di granito attira persone da tutto il mondo, curiose di toccarla e testarne i poteri energetici e curativi.
Supramonte di Baunei
Un parco divertimenti per gli escursionisti, un tesoro naturale per l’isola, casa di pastori e carbonai. Tra le i posti bellissimi da vedere in Sardegna, non perdete il Supramonte di Baunei. Quella di Baunei è una comunità molto unita, che nel corso della storia si è contraddistinta per il rispetto e la preservazione dei suoi territori. Il risultato è una zona selvaggia e ricca di biodiversità, dove si trovano alberi secolari, animali liberi, rocce levigate dal tempo, grotte sotterranee e sentieri arcaici. Percorrendo i sentieri irregolari in auto o a piedi si rimane incantati davanti alle sculture create dalle rocce calcaree e dolomitiche, e nelle viscere del monte lo spettacolo è davvero suggestivo. Per quanto siano celebri le Cale, che delimitano i confini tra mare e montagna, come Cala Luna, Cala Sisine, Cala Mariolu e Biriala, il vero protagonista è il Supramonte. Questa è terra di montanari, pastori e carbonai, che negli anni hanno tracciato sentieri, costruito ponti con i ginepri, scale di radici e visto le frane dar vita a nuove spiagge, come quella di Goloritzè, che non esisteva prima degli anni 60/70. Tra i monumenti naturali da non perdere ci sono sicuramente: sa Pedra Longa, la gola di Su Sterru protagonista di leggende popolari, le piscine nuragiche vicino alla chiesa di San Pietro e le grotte naturali come la Grotta del Fico.

Canyon Gorroppu
La gola di Gorroppu, prezioso tesoro naturalistico della Sardegna dell’Est, è tra i canyon più profondi d’Europa i suoi sentieri attirano amanti del trekking da tutto il mondo. La gola si è formata nel corso dei millenni grazie all’incontro delle acque piovane del Gennargentu con il rio Flumineddu, che insieme hanno levigato le rocce calcaree fino a formare il canyon. L’escursione al Gorroppu è aperta a tutti anche principianti, ma è meglio affidarsi alle guide locali, sopratutto se si vuole scendere nella gola con le corde. Nelle vicinanze, ci si può rifocillare con del buon vino tipico nel paese di Dorgali, o visitare le bellissime cale del Golfo di Orosei.
Necropoli di Sas Concas
La Sardegna è fortemente legata al misticismo e alla magia, e molti dei suoi luoghi sono protagonisti di storie e leggende che vengono raccontate ancora oggi, fin dai tempi più remoti. Nell’isola sono presenti più di 3000 Domus de Janas, tombe collettive risalenti all’età prenuragica, chiamate Case delle Fate per via delle storie tramandate nei paesi, che raccontano di piccole fate che vivevano all’interno di queste casette di pietra. Tra le più caratteristiche, meglio conservate e più grandi, troviamo il complesso archeologico di Sas Concas, in Barbagia a Oniferi. La particolarità di queste tombe è data dalle incisioni tipiche dell’età nuragica. Un posto ideale per avvicinarsi alla cultura sarda e conoscerne la storia. La vista alle Domus è gratuita, si tratta infatti di siti presenti su terreno libero.
Orani – Museo Nivola
Costantino Nivola è stato un celebre artista e scultore sardo, nato a Orani tra le montagne della Barbagia. Il suo percorso artistico, e la guerra, lo portarono prima a Parigi e poi a New York dove diventò art director dell’importante rivista Interiors and Industrial Design, e dove si stabilì in modo permanente, trovando ispirazione tra gli artisti dell’epoca. Il suo lavoro ha dato un grande contributo all’arte moderna del ventesimo secolo. La maggior parte delle sue opere si trova oggi a Orani, nel meraviglioso Museo Nivola a lui dedicato. L’artista è stato ed è tuttora un grande orgoglio per il paese e per il popolo sardo, che spera un giorno di veder realizzato il suo progetto “The Pergola Village”. Uno dei luoghi più particolari, di questa guida su cosa vedere in Sardegna.
Parco Geominerario Storico e Ambientale
Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna raggruppa otto territori dell’isola caratterizzati da una comune storia mineraria. Queste zone si possono scoprire attraverso trekking, passeggiate e visite ai musei tematici. Il Monte Arci, nel centro dell’isola, è stato il fulcro della lavorazione dell’ossidiana dai tempi più antichi e si può scoprire di più di questo mestiere, visitando il Museo dell’Ossidiana a Pau e percorrendo il sentiero naturale con le guide, alla ricerca dell’”oro nero” della Sardegna. Inoltrandosi nel territorio barbaricino si possono osservare le vecchie miniere di talco di Orani, mentre a Nord del territorio, ci sono le miniere d’argento e le cave di granito. Non manca il Sulcis, con il Museo mineralogico e il Museo dell’arte mineraria, ma anche la zona di Arbus, con la miniera di Montevecchio, e l’area di Sarrabus, con le miniere d’argento. Per gli amanti della geologia non ci sarà sicuramente da annoiarsi!
Lollove
Cosa vedere in Sardegna di particolare? Specialmente se ci si vuole inoltrare tra borghi antici e caratteristici del territorio sardo? Il piccolo borgo medioevale di Lollove, nel nuorese, potrebbe essere il posto perfetto per voi! Pare il paesino debba la sua desolazione a una maledizione antica: case diroccate, stradine strette, portoni di legno decadenti e muri di pietra accolgono i visitatori incuriositi… Gli anziani rimasti raccontano la storia di alcune monache del monastero, che dopo essere state cacciate per presunte relazioni carnali con i pastori del luogo, lanciarono una maledizione: ”Lollove sarai come acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”. E così si spiegherebbe perché Lollove sia uno dei borghi più piccoli al mondo. Che sia per la maledizione o meno, oggi il borgo conta appena 12 anime e rimane uno dei paesini più caratteristici della Sardegna.
Parco nazionale Orosei e Gennargentu
Il Parco Nazionale di Orosei e Gennargentu racchiude al suo interno talmente tante bellezze naturali che pensare siano tutte insieme in una stessa zona sembra impossibile. Le acque turchesi delle bellissime cale del Golfo di Orosei risplendono di bellezza fino alle montagne del Gennargentu, nel cuore dell’isola. Il parco copre tre territori: la Barbagia, il Mandrolisai e l’Ogliastra. Per gli amanti del trekking, non mancano escursioni vista mare o montagna, e durante le passeggiate si possono incontrare esemplari di cervo sardo, cinghiali e daini. Per chi cerca spiagge bianche, c’è solo l’imbarazzo della scelta: qui si trovano alcune delle spiagge più belle della Sardegna! Gli scalatori probabilmente preferiranno calarsi nella gola del canyon Gorroppu o nell’area nuragica di Tiscali. Durante l’inverno si può andare a sciare o fare snowboard nelle cime di Bruncuspina. La ricchezza naturalistica di questa parte dell’isola è davvero incredibile, in qualsiasi stagione si visiti, offrirà infinite prospettive per apprezzarla. Il cibo e il vino di queste zone meriterebbe, poi, una pagina a parte, ma noi vi consigliamo di assaggiare almeno il rosso del Mandrolisai, i culurgiones ogliastrini e la carne barbaricina. Tra i luoghi di questa guida su cosa vedere in Sardegna, che vi consigliamo di non perdere assolutamente!
Lago San Sebastiano
C’è chi la chiama la “Mont Saint-Michel sarda”: si tratta della chiesetta di San Sebastiano posta sull’isolotto che ha reso il lago omonimo così apprezzato. Il lago artificiale di San Sebastiano si trova a Isili, e il modo migliore per visitarlo e goderlo appieno è facendo un lento viaggio sul Trenino Verde, passando attraverso la natura dell’entroterra sardo. Al centro del lago si trova un grande isolotto con in cima una chiesa campestre, della quale si raccontano storie di matrimoni infelici, amanti gelosi e sposi spadaccini. È possibile fare una gita in barca sul lago, anche se per la maggior parte è frequentato da pescatori e amanti degli sport acquatici. Una volta visitato il lago ci si può dedicare alla scoperta del bel paese di Isili, fare una visita al Nuraghe is Paras e al Museo per l’arte del Rame e del Tessuto.
Giara di Gesturi
Se a Nord incontriamo gli asinelli gli bianchi dell’Asinara, nel centro sud della Sardegna si possono avvistare i cavallini della Giara. La Giara di Gesturi è un altopiano basaltico che si sviluppa nel sud dell’isola, tra le antiche subregioni della Marmilla e del Sarcidano, ed è famosa per le ricchezze naturalistiche e per essere la casa degli ultimi cavalli selvaggi d’Europa. Il periodo migliore per visitarla è tra Aprile e Maggio, quando i paulis, che sono delle fosse con acqua piovana, fanno da specchio al territorio e creano un’atmosfera particolare e caratteristica. Inoltre, proprio in questi mesi nascono i cavallini. Le escursioni alla Giara di Gesturi sono diverse, si può visitare in bici, a piedi, in moto o in auto: l’importante è rispettare la flora e la fauna del territorio.
Su Nuraxi di Barumini
Cosa vedere in Sardegna, se non uno dei meravigliosi complessi nuragici dell’isola? Senza allontanarsi dall’altopiano della Giara di Gesturi, si incontra un’altra attrazione che permette di conoscere e toccare con mano la storia sarda. Il complesso nuragico di Barumini è il luogo perfetto per avvicinarsi alla cultura nuragica. Un luogo circondato dalle colline verdi dell’antica regione della Marmilla e inserito dall’UNESCO nella World Heritage List. Essendo stati fatti numerosi scavi, è possibile vedere gran parte del villaggio nuragico originale e passeggiare tra le rovine per scoprirne ogni angolo e dettaglio. Per visitare il complesso nuragico di Barumini occorre prenotare la visita guidata e fare il biglietto. Tutte le informazioni sono nel sito ufficiale.
Laconi – Parco Aymerich
Nell’antica regione del Sarcidano, nel centro sud dell’isola, il paese di Laconi si conferma ogni anno uno dei posti più amati dai sardi e dai visitatori più curiosi. Laconi è un paese caratteristico ricco di pregi naturalistici e storia antica, che di diritto finisce nella nostra lista di posti bellissimi da visitare in Sardegna. Tra le attrazioni principali che vi suggeriamo di scoprire ci sono il Menhir Museum – Museo della Statuaria Preistorica Sarda, dove ci si potrà immergere nella cultura sarda e vedere i Menhir unici nel loro genere. Il museo si trova all’interno del Palazzo Aymerich, ultima dimora della famiglia nobile di Laconi, con le pareti decorate con la preziosa carta da parati di Dufur. Una volta fuori dal museo, si può passeggiare per il borgo fino al Parco Aymerich: paradiso per gli amanti della botanica e ricchezza naturale per l’isola. Si tratta del Parco urbano più grande della Sardegna e vanta esemplari di flora antichi e rari come l’imponente Cedro del Libano, le orchidee sarde e alberi di olivastro. Passando per il bosco di lecci, si incontreranno sorgenti d’acqua, grotte naturali e le rovine del vecchio Castello, che conferiscono al parco un’aria misteriosa e fiabesca. All’interno del parco c’è anche un piccolo chiosco dove si può assaggiare il panino con il tartufo nero di Laconi: una delizia super consigliata!
Isola di San Pietro
Cosa vedere in Sardegna, se non una delle isole che si raggiungono a breve dalla costa?Nell’Arcipelago del Sulcis due grandi colonne di pietra spuntano dal mare: sono loro ad aver suggerito il nome dell’isola di San Pietro. L’isola di San Pietro è conosciuta con il nome di Carloforte, che non è altro che l’unico centro abitato dell’intero territorio, essendo per la maggior parte un’isola selvaggia. Le coste frastagliate e la macchia mediterranea sono tra i luoghi più amati dagli uccelli migratori, come il falco della regina, mentre la flora è quella tipica della Sardegna e si possono incontrare numerose palme nane, o di San Pietro, le uniche di origine sarda. Gli abitanti dell’isola provengono da generazioni di sardi e liguri, il dialetto infatti è quello tabarchino, e sono anche abili pescatori di tonno. Ogni anno, all’inizio di giugno si può partecipare alla fiera del Girotonno. Carfloforte è facilmente raggiungibile in traghetto da Calasetta, e per esplorare tutte le bellissime zone e spiagge dell’isola è necessario qualche giorno. Tra le spiagge più belle: la Bobba, la Caletta, Punta Nera, la Conca e Cala Fico.

Sant’Antioco
Anche Sant’Antioco fa parte dell’Arcipelago del Sulcis, ed è un’isola ricca di storia e bellezze naturali. Le stradine di Calasetta ricordano la Grecia, muri bianchi e porticine azzurre vi guideranno per le vie del centro in una cittadina caratteristica che affaccia sul mare. Nel territorio non mancano i resti della popolazione romana, fenicia e nuragica. Si possono infatti visitare nuraghi, tombe dei giganti e il villaggio ipogeo. Le spiagge sono diverse e tutte bellissime, ma c’è un posto in particolare che affascina i più: nella zona rocciosa di Is Preneddas troviamo grotte e scogliere suggestive, e l’Arco dei Baci. Un grande arco di roccia che sovrasta una piscina naturale cristallina. Una meraviglia della natura che strega chiunque passi per questa zona e che a buon diritto finisce in questa guida su cosa vedere in Sardegna di speciale, suggestivo e perché no, anche super romantico!
Pan di Zucchero – Masua
Nella zona di Masua, un grande faraglione che emerge dal mare è diventato l’icona della costa. Il perché del suo nome si deve alla forma che ricorda una grande zolletta di zucchero e alla somiglianza che alcuni trovano con il monumento naturale di Rio, Pão de Açúcar. Pan di Zucchero è il simbolo iconico della costa iglesiente, amato e fotografato da locali e turisti e nel cuore dei surfisti, che frequentano la zona soprattutto per i forti venti che creano onde altissime, perfette per surfare o fare attività sportive acquatiche. A rendere questo scorcio incantevole sono complici i tramonti dai colori vivi e splendenti, il mare azzurro e la storia mineraria che caratterizza il territorio del Sulcis-Iglesiente. Nei dintorni, i resti della Laveria Lamarmora, vecchia miniera di Masua e oggi realtà archeologica industriale, e la vicina Porto Flavia, mentre per un tuffo si può scegliere la bellissima Cala Domestica, spiaggia incantevole, dalla sabbia dorata.
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1 comment
Quanto mi manca la Sardegna, così schietta e selvaggia! Molte delle spiagge menzionate le conosco; alcune le ho frequentate assiduamente per anni essendo vicine a casa di mia nonna. Altre attendo di scoprirle presto tenendo presenti i tuoi consigli. Non vedo l’ora di riempirmi gli occhi di tanta bellezza