Cosa vedere in Uzbekistan. Le attrazioni principali e i 25 luoghi imperdibili da visitare in Uzbekistan, da Tashkent a Fergana Valley, passando per Samarcanda, Bukhara e Khiva.
Cosa vedere in Uzbeksitan? Quali attrazioni non perdere per un viaggio in Asia Centrale che sia indimenticabile? Un gatto sonnecchiante si stiracchia sulle tovaglie ricamate stese al sole, due vecchie donne interrompono con un sommesso vociare il silenzio della strada, il minareto di maioliche turchesi svetta guardingo e stanco, tra piazze di sassi e fango. Tutto ha l’aria di eterno, fra queste vie. La fretta non è di casa, solo chiacchiere amiche e il volo di rondini in lontananza. Questo è l’Uzbekistan, una terra amichevole di città sgargianti e straordinarie sull’antica Via della seta.
Se state organizzando un viaggio in Uzbekistan e volete scoprire i luoghi più belli da vedere in questo Paese o cosa fare in Uzbekistan se è la prima volta che visitate questa terra amichevole, date un’occhiata alla mia guida su cosa vedere in Uzbekistan in una settimana o più (io vi consiglierei di restare almeno 10 giorni, soprattutto se pensate di vedere di più oltre alle città classiche di Samarkand, Khiva e Bukhara, o nel caso abbiate in mente di visitare anche Urgench, Nukus, Chimgan, Kokand, e Nurata). Il mio consiglio è di partire da Tashkent (1 giorno pieno a Tashkent è sufficiente) e poi di viaggiare nel Paese con il treno ad alta velocità che collega la capitale alle città storiche. Conveniente, sicuro e veloce. L’ideale sarebbe dedicare 2 giorni a Samarcanda, 3 a Bukhara e 1 o 2 a Khiva. Bukhara mi è piaciuta tantissimo e ha tanti luoghi meravigliosi da andare a scoprire nei dintorni.
Ecco cosa vedere in Uzbekistan per un viaggio davvero speciale in questo paese annoverato da LonelyPlanet fra le mete da vedere al più presto.
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Cosa vedere in Uzbekistan
Cose imperdibili a Tashkent
Chorsu Bazaar
In cima alla mia personalissima lista su cosa vedere in Uzbekistan e, in particolare, a Tashkent, spicca per colori e allegria il vivace mercato alimentare di Chorsu, o Chorsu Bazaar. Qui potrete entrare a contatto con la calda ospitalità di un popolo sempre accogliente e lasciarvi tentare da assaggi esotici e talvolta inediti. Io sono rimasta incantata davanti alle vetrine dei banchi di miele e fatto scorta di dolcezze per tutto il viaggio.
Il miele dell’Uzbekistan nasce ai piedi di montagne maestose e in steppe e valli desertiche, come nel caso di Kyzylkum. Nel Paese ci sono circa 300 giorni di sole all’anno e le condizioni di umidità e purezza dell’aria ideali per produrre uno dei più puri e gustosi mieli naturali al mondo. Ne ho assaggiati diversi al febbricitante mercato di Chorsu e tutti avevano un sapore nuovo, mai incontrato prima. Un misto di dolcezza ed erbe odorose, brezza che spira a quote altissime e cremisità. La cosa più bella è che non ho dovuto chiedere, non mi è stato concesso pagare. Le donne dietro al banco mi hanno agganciato con occhi di mamme e offerto la parte migliore di quello che avevano da esporre. L’abbraccio più bello per iniziare questo grande viaggio nel ventre di un Paese ruggente, semplice e fiero.
Plov Centre
Non c’è viaggio in Uzbekistan che si rispetti, senza un pranzo presso il famosissimo Plov Centre di Tashkent, per un assaggio del più buon plov (a nostro avviso, e secondo i locali) di tutto il Paese. Il piatto nazionale uzbeko è un capolavoro di riso, uova sode, carne, uvetta e carote, cotti nel tradizionale tandyr. Super, super, consigliato!
Alisher Navoi National Park
Ci sono tanti parchi e giardini a Tashkent (come il grande Parco lungo Sharaf Rashidov Avenue, o la bella Broadway street), ma vi consiglio di non mancare una sosta all’Alisher Navoi National Park, dedicato alle vittime della Repressione durante gli anni del dominio sovietico. Un luogo perfetto per una passeggiata dopo un piatto di Plov, magari prima di salire sulla Torre della TV.
Metropolitana di Tashkent
Tra le Metropolitane più belle del mondo spiccano anche quelle costruite durante gli anni del dominio sovietico (da quella di Mosca alla metro di San Pietroburgo, passando per Almaty, in Kazakistan). La metro di Tashkent è uno scintillio di marmi e chandelier. Pulitissima, modernissima ed efficiente, ma soprattutto: bella!
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Cose imperdibili nella Valle di Fergana
Non tutti si spingono fino a visitare anche la Valle di Fergana, dando priorità alle antiche città di Samarcanda, Khiva e Bukhara, durante un viaggio in Uzbekistan. Eppure, Fergana Valley potrebbe rientrare nella lista di cosa vedere in Uzbekistan se siete dei viaggiatori più avventurosi e desiderosi di scoprire anche mete meno battute.
Tra le cose da vedere a Fergana Valley (oltre a una breve tappa a Fergana City, dove vi consiglio di alloggiare), ci sono senz’altro la Fabbrica della seta (Yodgorlik silk factory) a Margilan; la meravigliosa scuola di ceramica, con annesso studio e shop, del maestro (nakkosh) Alisher Nazirov nella cittadina di Rishtan; e il Khudayar Khan Palace a Kokand.
In generale, la Valle di Fergana è interessante per il suo tessuto socio-culturale e se siete curiosi di avere un assaggio più autentico di una parte del Paese ancora non così troppo visitata e ricca di persone magnifiche che vi accoglieranno lungo la strada. Paesaggi coltivati e visi rugati dal sole, ma anche sorrisi e occhi luccicanti, tanta maestria e artigianato e storie da andare a conoscere di persona. Un viaggio meno comodo e più spartano, ma non meno affascinante.
Cose imperdibili a Samarcanda
Non si può non avere in mente Samarcanda, se si sta pensando di organizzare una vacanza in Uzbekistan. Una delle più affascinanti tappe della via della Seta, incrocio di storie e leggende intriganti e terribili, scintillanti e, talvolta, fantasiose. Punto di snodo delle tante rotte commerciali che passavano in Asia Centrale e che dalla Cina a Roma smerciavano gemme, tessuti e saperi.
Un approdo, sarà il vostro, ad una città quasi totalmente restaurata e che splende di nuove attrazioni, minareti e madrase maiolicate. Forse ne rimarrete un po’ delusi, tanto altisonante è il nome di Samarcanda e grandi sono le aspettative prima di giungere in città. Il fatto che le attrazioni siano distanti tra loro, vi farà sentire un po’ spaesati, e le costruzioni moderne (palazzoni e mostri urbanistici) accanto ai tesori più antichi, vi disturberanno non poco. Tuttavia, Samarcanda ancora conserva un grande fascino e una storia straordinaria, tutta da scoprire.
Rēgistan
Tra le cose da vedere a Samarcanda c’è senza dubbio la Piazza del Registan. Sorta su un terreno fangoso, a cui deve il nome, fu in in passato anche teatro di esecuzioni pubbliche e resta uno dei luoghi più mitici della storia del Paese. Così, le tre Madrase (scuole coraniche) maiolicate che affacciano sulla piazza: la Madrasa di Ulugh Beg, di Sher-Dor e di Tillya-Kori. Impiegherete almeno 1 ora per visitale tutte, soprattutto se deciderete di salire su una di queste per una vista sui cortili interni, o se vi soffermerete a spulciare nei negozietti di souvenir racchiusi tra le mura, lì dove un tempo sorgevano le stanze degli studenti.
Gur-e-Amir (Gūr-i Amīr)
Uno dei luoghi a cui siamo più affezionati, per ovvie ragioni, ma anche perché qui i nonni del mio Timur scattarono una foto che siamo riusciti a replicare anche noi, dopo tanti anni, è il Mausoleo del conquistatore Timur, appunto, a noi noto con il nome di Tamerlano. “Gūr-i Amīr” significa letteralmente “tomba del re” e questo luogo venerato ancora da tanti custodisce appunto la tomba con le spoglie del grande Re Tamerlano (tomba alla quale sarebbero anche legate leggende di maledizioni, per chi provi a violarne la sacralità). Il Mausoleo, anche questo restaurato, rappresenta uno dei più significativi edifici in stile azero di tutta la regione e vi consiglio davvero di non perderlo.
Shah-i-Zinda
Uno dei luoghi che mi sono piaciuti di più a Samarcanda è il complesso di mausolei Shah-i-Zinda, da raggiungere con una breve corsa in taxi dal centro della città. Qui troverebbero posto le tombe di reali e vari familiari del Re Timur e, si pensa, anche le spoglie di un cugino del profeta Maometto (oltre all’ex presidente Uzbeko Islam Karimov, scomparso di recente). In tutto, oltre 40 edifici di architettura islamica realizzati in quasi un millennio, dall’XI al XIX secolo.
Bibi-Khanym Mosque
Fortemente voluta dal Re Timur nel XV secolo (si dice anche fosse stata fatta costruire dalla moglie di Tamerlano, in onore del ritorno a casa del marito dall’India), la costruzione della grande Moschea Bibi-Khanym non vide mai luce. O meglio, i lavori iniziarono e si avviarono a buon punto anche celermente, ma Tamerlano non era felice del risultato, volendo l’edificio fosse grandioso e, nei secoli successivi, l’incuria, terremoti (come quello del 1897) e saccheggi da parte degli abitanti di Samarcanda non ne lasciarono che un rudere. Tutto questo almeno fino all’epoca sovietica, quando un grande progetto di restauro e conservazione fu avviato. Oggi, la Moschea spicca con le sue monumentali dimensioni e rappresenta una delle attrazioni di Samarcanda da non perdere assolutamente.
Il mercato di Samarcanda
Se la città di Samarcanda vi ha fatto sentire un po’ spaesati, per tutte le cose che abbiamo già detto in precedenza, un salto al vivacissimo mercato giornaliero vi riconcilierà con il vero spitiro di questa straordinaria enclave dell’Asia Centrale. Il bazaar di Samarcanda va assolutamente inserito nella lista di cosa vedere in Uzbekistan per via dei suoi colori, per la spontaneità dei locali e per la curiosità, davvero simpatica, che avranno nell’approcciarvi e nel volervi conoscere. Fate tappa qui la mattina presto, per avere un assaggio della migliore colazione in città: non appena sfornato, miele e conserve e il burroso kaymak, un formaggio spalmabile così cremoso, da sognarlo anche al ritorno.
Cose imperdibili a Bukhara
Se dovessi consigliarvi cosa vedere in Uzbekistan, dovendo scegliere solo una città, quella per me sarebbe Bukhara. L’avrete forse già capito, Bukhara è la città dell’Uzbekistan più bella, secondo me, o meglio: quella che mi è piaciuta di più e nella quale sarei rimasta per un po’. Non che sia molto grande (tutto il centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si visita in un giorno tranquillamente), ma racchiude ancora un’atmosfera d’altri tempi fra le sue vie acciottolate e bazaar ricavati negli antichi caravanserragli. Più intima e familiare di Samarcanda, più interessante (a mio avviso) di Khiva; con una storia intrigante e antica, un sapere che si tramanda da millenni, nelle arti e nelle scienze, e vicende da raccontare di tanti nomi illustri che qui sono nati (come Avicenna) o hanno vissuto (come Niccolò e Matteo Polo, prima di raggiungere la corte del condottiero mongolo e nipote di Gengis Khan, Kublai Khan).
Bukhara (o Buxoro) esiste da oltre 2000 anni, sebbene sia stata distrutta dalle forze di Gengis Khan prima di rifirorire con Tamerlano; ha rappresentato per secoli uno dei centri culturali più importanti sulle vie della seta e, ancora oggi, uno degli avamposti per lo studio dell’Islam, per via della presenza di numerosissime scuole coraniche, centri di studio e siti di pellegrinaggio. Un esempio di cittadella medievale ben conservata nell’Asia Centrale che vi stregherà con la sua bellezza di antica città persiana ammaliante e accogliente.
In cima alla lista di cosa vedere in Uzbekistan ci sono a parer mio molte attrazioni di Bukhara, che ho visitato nei dintorni della città. Dalla Sitora-i Mokhi Khosa (Ситораи Мохи Хосса Сарой), la residenza dell’ultimo Emiro di Bukhara; al complesso di mausolei di Chor-Bakr, in cui ammirare il mite guardiano prendersi cura di colombe e pavoni in un’atmosfera da cartolina; fino alla Bolo Haouz Mosque, proprio di fronte all’Ark di Bukhara, con una facciata intarsiata, sostenuta da colonne in legno, e adibita alla preghiera nelle giornate più calde dell’anno.
Visitate la piazza di Lyaby-hauz e perdetevi fra i vicoli intorno alla grande vasca centrale ancora piena d’acqua. Su un lato della piazza c’è un carinissimo cafè-ristorante con vista (Lyaby Hause café), dove gustare le migliori insalate (Francuski Salat e Olivier Salat sono da leccarsi i baffi!), ma anche un buon piatto di Plov, da accompagnare al locale mojito analcolico.
Visitate, quindi, la Madrasa Ulugh Beg, costruita agli inizi del XV secolo e considerata a buon diritto la Madrasa più antica di tutta l’Asia Centrale e poi il Minareto Kaylan e Po-i-Kalyan (accanto alla Madrasa Mir-i-Arab).
Oltre ai siti che ho annoverato prima e che per me rappresentano alcuni dei posti più belli da vedere in Uzbekistan, se avete tempo per un’altra visita a breve distanza dal centro, vale la pena una sosta al Chor Minor, madrasa del XIX secolo con quattro torri con cupole turchesi; e il bellissimo complesso di mausolei e memoriale Khoja Bakhouddin Naqshbandi, intitolato all’omonimo teologo del XIV secolo, maestro spirituale di Timur, che predicava una vita modesta e devota a Dio e al lavoro.
A sera, le luci della festa a Bukhara vi terranno compagnia, tra una passeggiata fra i negozi di souvenir e i cafè con vista sui minareti. Per una cena davero speciale, il mio consiglio è di fare tappa al ristorante del bel Lyabi House Hotel (a non molta distanza dalla piazza di Lyaby-hauz e dove vi consiglio anche di soggiornare, se cercate un Hotel in città).
Cose imperdibili a Khiva
Cosa vedere in Uzbekistan, se non la meravigliosa città di fango di Khiva, primo sito del Paese ad essere stato iscritto dall’UNESCO fra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità? Era il 1991 quando lo straordinario conferimento è stato assegnato alla città, portando lustri al Paese e, di fatto, mettendolo finalmente sulla mappa dei luoghi del mondo da visitare.
Khiva si trova all’estremo nord del Paese e per raggiungerla (non ci sono treni ad alta velocità ancora) dovrete affittare un’auto o, meglio, ingaggiare un autista esperto che vi porti lì. Esistono anche voli diretti giornalieri che collegano la capitale a Khiva.
I monumenti storici, gli antichi Palazzi, Madrase e minareti di Khiva sono tutti custoditi tra le mura dell’Itchan Kala, cittadella fortificata da visitare anche tutta in un giorno.
Tra le cose da vedere a Khiva (e che aggiungiamo alla nostra lista di cosa vedere in Uzbekistan) ci sono: il meraviglioso e imperdibile Kalta-minor Minaret, rimasto inconcluso nel 1855, e che spicca con i suoi 29 metri di maioliche turchesi nel cuore del centro storico di Khiva; la Kuhna Ark, residenza dei reali di Khiva, in cui ammirare la Moschea d’estate e la sala del trono; il Palazzo Tach Khaouli (Tosh-hovli) e il suo interessante Harem; e la meravigliosa Juma Mosque, o Moschea del Venerdì, con oltre 200 colonne di legno a sostenere il tetto dell’unica sala di cui si compone il sito e un minareto di 47 metri che svetta guardingo su un lato.
Cosa mangiare in Uzbekistan
La cucina uzbeka, così come il resto delle cucine centro asiatiche, è frutto di una meravigliosa contaminazione di piatti di diverse nazionalità e culture. Ogni pasto uzbeko (tradizionalmente consumato nelle chaikanhas, ossia “case del tè”) comincia con insalate di vario tipo e pane tradizionale (“non” bread); prosegue con una zuppa (dalle zuppe cremose, come la zuppa di zucca, a quelle più brodose come il Borsh e la zuppa con pelmeni, simili ai nostri tortellini); per concludere con il piatto principale, quasi sempre a base di carne. I pasti possono essere accompagnati da un bicchiere di quello che loro chiamano “mojito”, un succo rinfrescante di acqua, ghiaccio, limone, zucchero e menta (in Uzbekistan non bevono alcol) e, sempre, dal classico chai, ossia dal tè caldo.
Tra i piatti principali da provare in Uzbekistan:
Gli spiedini di agnello (shashlik), le samsa (triangolini di pasta fritta ripieni di carne e cipolla) e il “re” della cucina uzbeka: il Plov, un ricchissimo piatto di riso con carote, cipolle, carne a pezzetti, uva passa e uova sode.
Altri piatti sono: shurpa (zuppa con verdure); lagman (brodo con noodles); manty (dei fagottoni di pasta ripieni di carne macinata e cipolla, da mangiare rigorosamente con le mani).
Tra i dolci e dessert, ci sono: la frutta secca (albicocche, uvetta, pesche, melone e fichi), noci e mandorle; nisholda (venduto soprattutto durante il Ramadan); halvah (dalla consistenza simile a quella di un morbido cioccolattino e realizzato con latte, burro, farina, zucchero e pistacchi, o noci); navvat (cristalli di zucchero, ricavati cuocendo zucchero con sciroppi fruttati o succhi di frutta); e comune, ma preparato in occasioni importanti, anche il chak chak, un dolce tataro, simile all’italianissima cicerchiata, realizzato con piccole parti di impasto che vengono fritte e poi tenute insieme dal miele e decorate con noci.
Il rito del tè in Uzbekistan (e Asia Centrale)
Quello del tè è un importante momento di consivisione in tutta l’Asia Centrale (così come nell’estremo Oriente). Un vero e proprio rito che, in quanto tale, ha le sue regole.
L’ospite viene sempre fatto accomodare nel posto d’onore, ossia nel luogo più lontano rispetto all’ingresso (che sia un locale o la propria casa); questo in segno di rispetto e per un senso di protezione, perché ogni seccatura e pericolo toccherebbe prima al padrone di casa e per ultimo all’ospite.
Una volta che il tè viene portato in tavola nella classica teiera in ceramica, spetta al padrone di casa versare per ben tre volte il tè nella sua tazzina (piala) e per tre volte riaggiungerlo al tè nella teiera, prima di servirlo ai commensali. Questa pratica, detta qaytarish, è simile alla tecnica marocchina di versare il tè da una grande distanza rispetto alla tazzina, o al bicchiere di vetro in quel caso, così che la bevanda acquisti un miglior sapore.
Infine, e questa è una delle cose più curiose ed affascinanti che ho scoperto durante i miei viaggi in Asia Centrale, non ve la prendete se vi viene versato poco tè nella tazzina. La tradizione centro-asiatica vuole che così sia, perchè il padrone di casa vorrebbe restiate più a lungo nella sua casa e avrà piacere a riempire la vostra tazza di tè più e più volte, mostrandovi un generoso senso di rispetto e accoglienza. Al contrario, se i padroni di casa riempiono la vostra tazza di tè al primo colpo, probabilmente vogliono che finiate in fretta la vostra porzione e che lasciate al più presto la loro abitazione.
Dove si trova l’Uzbekistan
La Repubblica dell’Uzbekistan è uno Stato Indipendente dell’Asia Centrale, fino al 1991 parte dei territori dell’ex Unione Sovietica, che confina con Kazakistan, Turkmenistan, Kyrghzistan, Tagikistan, e a sud con l’Afghanistan.
Quando andare in Uzbekistan
Il periodo migliore per visitare l’Uzbekistan va da Aprile a Novembre. Nella stagione più calda, che qui va da maggio a ottobre, le temperature superano facilmente i 30 gradi, sfiorando anche i 45 gradi a luglio ed agosto. Visitare l’Uzbekistan a Marzo potrebbe essere una buona idea, se volete osservare da vicino e prender parte ai festeggiamenti del Navruz, la festa nazionale che celebra un simbolico “inizio dell’anno” in oriente e che coincide con l’equinozio di primavera.
Come vestirsi in Uzbekistan
Sebbene la maggior parte della popolazione sia di credo islamico, non ci sono particolari chiusure in termini di vestiario in Uzbekistan. Tuttavia, per rispetto alla cultura locale, evitate di vestire scollati, con gonne corte o bermuda, soprattutto a Bukhara (centro religioso del Paese). Nelle Moschee è preferibile, e in generale richiesto, indossare indumenti lunghi (almeno al di sotto del ginocchio) e per le donne un velo che copra il capo. Durante la visita alle moschee e madrasse principali, dovrete togliere le scarpe e lasciarle all’ingresso.
In generale, il consiglio è di vestirsi a strati, in modo da poter affrontare le ore più calde del giorno e quelle più fresche della sera senza troppi sbalzi, e di indossare scarpe comode. Se visitate il Paese nella stagione calda (maggio-ottobre), portate con voi anche occhiali da sole, crema protettiva e copricapo.
Hotel in Uzbekistan
Scordatevi i lussi degli hotel europei. Sebbene a Tashkent e nelle città principali sia più semplice riuscire a trovare hotel con standard molto buoni, quasi sempre queste strutture sono comunque care. Gli hotel di fascia media (o bassa) offrono sulla carta tutti i servizi (dalla colazione inclusa, al Wi-Fi gratuito), ma quasi sempre si rivelano di una o due categorie inferiori a quella promossa. Le colazioni sono molto semplici e spartane (non troverete mai un buon caffè, né croissant o acqua fresca, ma sempre a temperatura ambiente), e il Wi-Fi, così come la modernità degli ambienti, lascia un po’ a desiderare. In compenso, hotel di media categoria e ostelli sono molto economici per gli standard europei e riuscirete a viaggiare in Uzbekistan con un budget ridotto, rispetto a quello che impieghereste per altre destinazioni tanto affascinanti.
Importante: ricordate di chiedere il certificato di registrazione al momento del check-out al personale dell’hotel in reception, e conservatelo con voi. Vi verrà richiesto al momento dell’uscita dal Paese, in aeroporto. Se soggiornate in diversi hotel durante il vostro viaggio, assicuratevi di ottenere il certificato di registrazione da tutte le strutture.
La mia guida ai migliori Hotel dove dormire in Uzbekistan
Altri hotel dove dormire in Uzbekistan
Cosa acquistare in Uzbekistan
Tra gli acquisti da fare in Uzbekistan ci sono i caratteristici tessuti Ikat e giacche e sciarpe in seta o in lana di cammello; ceramiche e tovaglie con i ricami tradizionali. Nei mercati, vi consiglio di contrattare con i locali, perché si riesce sempre, sempre, a scendere di almeno un terzo sul prezzo di partenza.
Informazioni utili per un viaggio in Uzbekistan
Capitale dell’Uzbekistan: Tashkent
Popolazione: 32.000.000
Fuso orario Uzbekistan: L’Uzbekistan è 4 ore avanti rispetto all’Italia; 3 ore avanti, durante l’ora legale.
Lingua: In Uzbekistan la lingua nazionale è l’Uzbeko, ma in molti ancora parlano e comprendono anche il Russo. Una versione perticolare di Tajiko è ancora d’uso a Samarcanda e Bukhara. In pochi conoscono l’inglese, in genere di un livello molto basico, e quasi tutti quelli che lo parlano lavorano in grandi hotel. Se non avete nessuna conoscenza di base di Uzbeko e Russo, vi consiglio di imparare alcune frasi da poter utilizzare durante il viaggio, o di farvi aiutare da una guida locale a tradurre.
Moneta locale: La moneta locale dell’Uzbekistan è il Sum (o Som) e potrete cambiare euro in Sum in molti hotel e nelle banche delle città principali (suggeriamo la catena Orient Bank). Il consiglio è di non prelevare molto, perché in tanti mercati tradizionali e chioschi turistici che vendono souvenir sono accettati anche dollari ed euro.
Le carte di credito straniere (come VISA, ad esempio) non sono accettate. Vi diranno che potrete pagare con carta, ma in realtà, al momento del pagamento, capirete che le uniche carte accettate sono quelle Uzbeke.
In tutte le città che abbiamo visitato, da Tashkent a Samarcanda, da Bukhara a Khiva, ci sono sportelli bancomat dai quali prelevare facilmente moneta locale.
Prefisso dall’Italia: 00998
Religione: Islam (oltre 90%), cristiani ortodossi e cattolici, buddisti.
Visto Uzbekistan:
- Dal 1 Febbraio 2019, i cittadini italiani non hanno bisogno di visto per visitare l’Uzbekistan, se viaggiano per turismo e soggiornano nel Paese per meno di 30 giorni. Per soggiorni oltre i 30 giorni si può ottenere il visto per tempo alle Ambasciate dell’Uzbekistan in Italia. Per restare aggiornati sul visto e sui documenti per entrare nel Paese, vi consiglio di consultare il sito dell’Ambasciata Italiana in Uzbekistan.
- I cittadini italiani che viaggiano in Uzbekistan hanno bisogno del Passaporto, con validità residua di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso nel Paese.
Verificate sempre le informazioni più aggiornate sul sito dell’Ambasciata dell’Uzbekistan in Italia, prima di programmare il vostro viaggio nel Paese.
Wi-Fi e telefono: la connessione Wi-Fi è diffusa ovunque, ma può risultare debole nelle regioni più decentrate, rispetto alla capitale. Tutti gli hotel hanno free Wi-Fi, ma vi accorgerete che in stanza sarà difficile riuscire a connettersi facilmente. Per una buona connessione, dovrete recarvi nella hall dell’albergo. Anche negli aeroporti, sebbene ci sia il Wi-Fi gratuito, in realtà questo vale solo per coloro che hanno una SIM Uzbeka. Il consiglio è quello di acquistare una Sim all’entrata nel Paese, per non avere problemi con chiamate e connessione ad internet e per non spendere tanti soldi inutilmente.
Trasporti: se da Tashkent a Samarcanda, e da Samarcanda a Bukhara (e viceversa), potete usufruire di connessioni molto comode con il treno ad alta velocità (c’è anche il treno da Bukhara per Khiva, ma non è veloce e impiega circa 6 ore), per le altre destinazioni dovrete prenotare un volo interno con la compagnia aerea nazionale Uzbekistan Airways (ci sono voli frequenti ogni giorno, molto comodi e convenienti), oppure affittare un’auto con autista. Curiosità: circa il 90% delle auto (in maggioranza Chevrolet) che circolano al di fuori della capitale sono alimentate a gas. Se chiedete all’autista, vi mostrerà la bombola di gas posizionata nel portabagagli.
I taxi sono presenti ovunque e con tariffe molto vantaggiose, per spostamenti di pochi chilometri o per raggiungere l’aeroporto. Sconsigliati per tratte lunghe, di più ore. A Tashkent è anche in funzione una comodissima rete metroplitana, con stazioni tra le più eleganti, sfarzose e belle tra quelle degli ex Paesi dell’Unione Sovietica. Interessante anche fare un tour delle stazioni della metro di Tashkent.
Se questa guida su cosa vedere in Uzbekistan vi è stata utile e cercate ispirazione, date un’occhiata alle mie guide su cosa vedere in Kazakistan e in Kyrgyzstan, e gustatevi il nostro video “Lost in Uzbekistan“.
5 comments
Il tuo stile di scrittura è sempre meraviglioso, spero di riuscire a visitare questo paese magnifico
Grazie infinite, Sara. Bellissimo leggere il tuo messaggio! Ti auguro di poterlo visitare prestissimo :)
Ciao Sara,
ho letto il tuo cammino in Uzbekistan ma non mi torna uno spostamento:)
Come hai raggiunto la valle di Fergana?
Grazie
Michele
Ciao Michele, a Fergana con un volo interno. Non è una parte del paese molto turistica, ma noi ci tenevamo a visitarla.
Buon viaggio!
Ciao Sara anche io ho letto il tuo cammino in Uzbekistan bellissimo commento con delle bellissime immagini un viaggio sognato da tempo che se tutto va bene ho prenotato con mia moglie per settembre di questanno. Sono gradite ulteriori informazioni utili.