Tornata a Edimburgo, dopo il mio viaggio in Argentina, e dopo scorpacciate di chorizo arrostito, empanadas di carne e alfajores con dulce de leche, avevo pensato di interrompere le entrate ipercaloriche e iniziare ad alimentarmi da essere umano. Ero risolutissima, ma non avevo fatto i conti con l’oste, che nel caso specifico è russo, per cui vodka, come se piovesse.
Ho avuto più volte la possibilità e la fortuna di mangiare piatti tradizonali della cucina russa (anche con influenze tartare, kazake, asiatiche) dai pel’meni (simili ai nostri tortellini), al borsch (una zuppa buonissima con barbabietole e carne), ma per la prima volta ho preso posto a una tavolata russa di capodanno, avendo il privilegio di assaggiare tutti i piatti che in Russia si gustano il 31 dicembre, aspettando la mezzanotte e l’anno nuovo.
In linea generale, sulle tavole delle famiglie russe non mancano mai insalate, pomodori e cetrioli (di solito anche solo affettati e senza condimento), pane (in Russia lo preferiscono scuro) e (tanto) alcol, ovviamente. Qui ci sono piatti incredibili, che fanno la storia di un popolo, e altri che ancora adesso mi sto chiedendo a chi siano venuti in mente e sotto quali pesantissime droghe. Date un’occhiata alle foto che seguono e ditemi se non è stata una cena incredibile. Io ho fatto il bis di tutto, voi che ne pensate?
OLIVIER SALAD (o insalata russa)
Quella che tutto il mondo chiama “insalata russa“, in Russia è conosciuta semplicemente come “Olivier“. Questo piatto tradizionale prende il nome, infatti, da Lucien Olivier, un ingegnoso chef di Mosca di origini francesi, che nel lontano 1860 mise insieme ingredienti prelibatissimi, come caviale e tartufi, per preparare insalate deliziose degne di tavolate reali. Nel corso degli anni, l'”insalata russa” si è trasformata nel piatto freddo che conosciamo oggi, realizzato con patate, uova, carote, cetriolini, piselli, cipolle, carne (tagliati a cubetti) e maionese. La versione autentica è da paradiso (senza giudizio); nulla a che vedere con quelle che ho potuto mangiare qualche malaugurata volta in Italia. Davvero nulla. L’avrei finita tutta!
SELYODKA POD SHUBOY e HOLODETS
SELIODKA POD SHUBOY [Сельдь под шубой]
Il nome di questo piatto, tradotto suonerebbe: aringa sotto il cappotto/pelliccia. E potete immaginare il perché. L’aspetto è quello di una cake di compleanno preparata nel dopo sbornia, e cioè di una torta riuscita abbastanza maluccio, ma i pregiudizi a tavola non esistono, per fortuna. Da quanto ho capito, si dispone sul fondo uno strato di pesce (nel caso, aringa) e si sovrappongono a questo: patate, cipolle, carote, uova e barbabietole (ecco il perché del colore), intervallate da sottili spalmate di maionese (immancabile). Lo so, lo so, per noi italiani può apparire pesantuccio, ma quando mi hanno detto che viene preparato solo 2 o 3 volte l’anno (il 31 dicembre e l’8 marzo, per esempio), avrei voluto svenire. Io lo mangerei tutti i giorni! Viene servito come antipasto, ma non preoccupatevi: vi dimenticherete della dieta al primo giro di vodka.
HOLODETS [Xолодец]
Avete presente la Simmenthal? Ecco, quella. Holodets è una gelatina di carne e verdure, che, nella cucina russa viene accompagnata da una salsa al rafano, tipo mostarda. Di questo piatto non ho fatto il bis, ma solo perché volevo arrivare “affamata” all’appuntamento con la portata successiva.
MANTI
Manti è il nome che risponde al mio attuale “piatto preferito” (se non contiamo la pizza di papà). È una ricetta tipica del Kazakistan (ereditata dai popoli mongoli tra il XIV e il XVI secolo), amatissima in Uzbekistan, come nel resto dell’Asia centrale, e nella penisola Anatolica. Si tratta di ravioli ripieni di carne tritata, aromatizzata con spezie e cipolla, cotti a vapore nel kaaskan. Saccottini succosi, conditi con burro e serviti con panna acida, che assomigliano molto ai dumplings della cucina asiatica, ma che hanno davvero qualcosa in più. Io li adoro con una spolverata di pepe e perdo il conto ogni volta. Penso di averne mangiati 16, qualche tempo fa, ma non metto limiti. È davvero uno dei piatti più buoni che io abbia mai assaggiato.
CHAK CHAK
E per finire: il dolce. E che dolce! Il Ciak Ciak è una torta tartara, molto simile alla Cicerchiata, che nel Centro Italia si prepara a Carnevale, però non così stucchevole. Dall’impasto si ricavano degli spaghettoni spezzati, da friggere in olio bollente. Il tutto viene poi lavorato e tenuto insieme dal miele, sciolto con zucchero in un pentolino, e infine ricoperto di noci. Un’altra ricetta tipica dell’Asia centrale, di cui un giorno magari vi mostrerò il procedimento, da accompagnare con una tazza di té caldo, per chiudere il pasto.
Una cena grandiosa, no? Tutto ovviamente accompagnato da vino rosso e Vodka. Neanche a dirlo.
Se avete mai provato uno di questi piatti, o avete altre curiosità, lasciate un commento qui sotto e sarò felice di rispondervi.
12 comments
ciao! mi chiamo Valentina, sono sarda e vivo da più di due anni in Russia..vedere che non sono l’unica italiana ad apprezzare l’aringa sotto pelliccia mi ha proprio fatto piacere! qua anche molti russi la ritengono “troppo russa”! mah… valli a capire! io la preparo più volte all’anno, così come l’olivier..i manti poi sono deliziosi,così come tutte le loro varianti (in siberia ho mangiato i “pozi”, tipici della Buriatia, più grandi dei manti e con un buchino lasciato nella parte superiore.. quando li cuociono al vapore si riempino di un brodino fantastico che si deve bere mordendo la base dei pozi, l’impresa è non ustoniarsi la lingua! ).. in realtà della cucina etnica che si mangia qui, dal georgiano all’uzbeko non sono ancora riuscita a trovare qualcosa che non mi piaccia!
Ciao Valentina,
Ho appena assaggiato una stupenda insalata russa a San Pietroburgo, fra qualche giorno rientrerò in Italia e vorrei prepararla, quella originale….mi daresti la ricetta o il link dal quale posso prenderla?
Grazie!
Diana
Ciao Valentina! Grazie per il tuo messaggio, leggerlo mi ha strappato più di qualche sorriso! Andiamo con ordine: sai preparare questi piatti? Incredibile! Cioè, anche l’Olivier, che sembra semplice, io penso sia tra i più difficili in assoluto. Bilanciare tutto è un’impresa, forse un giorno ci proverò anch’io. Ancora non ho mai mangiato i pozi, ma immagino! Mi è venuta fame! Anche a me fa impazzire la contaminazione asiatica, tutte quelle influenze deliziose, buonissime. In che parte della Russia ti trovi? E poi, posso chiederti come sei inciampata sul mio blog? Google? Ti mando un grande abbraccio, mi ha fatto davvero piacere ricevere il tuo messaggio. Buona giornata! Sara
ciao Sara, io vivo a San Pietroburgo, che se lo dici ad un russo, ti risponde che allora non vivi in Russia, ma vabbè! qui vivo col mio ragazzo, russo, che non è proprio un gran gourmet, quindi io preparo quello che posso della loro cucina, ma le sue reazioni a tavola sono le stesse sia che frigga un uovo, sia che perda 5 ore appresso ad impasti e ripieni!quindi magari fa tutto schifo, ma per lui è indifferente, ci butta su il ketchup e via!(il primo anno mi alzavo dalla tavola quando vedevo quella terribile poltiglia rossa posarsi sulla pasta nel suo piatto, ora sono più tollerante)
Son arrivata qui sul tuo blog tramite non so quale amico su facebook, che ha condiviso 10 COSE CHE FANNO GLI ITALIANI ALL’ESTERO. anche se non vivendo nell’Europa del nord (geograficamente si, ma diciamo che la Russia non è la Norvegia o la Svezia come stile di vita e mentalità!),non mi ci sono potuta rispecchiare del tutto, mi ha ricordato i miei amici che stavano a Glasgow..
Vale, che bella San Pietroburgo! Io sto pensando di farci un salto, ma vedremo :) Il ketchup sulla pasta è una delle 7 piaghe dell’umanità, davvero. Anche qui in Scozia ne abusano, ma non sulla mia pasta: li uccido! :D Spero di poter parlare presto di come preparare alcuni piatti russi. Non che io sappia cucinarli, purtroppo. (Che poi, sono complicatissimi!). Se fai un salto in Scozia, fammi sapere. Io sono a Edimburgo, ma Glasgow è a un’ora da qui. Un abbraccio!!! Sara
Ciao sono Maria.. e sono una neo foodblogger, o meglio sto imparando ancora tutto!
Mi piace molto il tuo sito… per cui sarei felice di seguire i tuoi giretti e i nuovi sapori a cui non potrai dire di no!
Ovviamente se vorrai potrai seguire il mio di blog… sperando di dargli presto un senso: http://www.padellaintavola.com
Molto lieta!
Maria
Ciao Maria! Ma il piacere è il mio!
Ho dato già una spulciata più volte e ti seguirò di sicuro.
Io sono golosissima e mi sto appassionando tantissimo alla cucina Grazie per essere passata di qui!
Sara, domani sulla tavola dell’ultimo dell’anno cosa non può mancare? Brava! Risposta esatta! L’olivier! :) Domani preparo l’olivier che piace un sacco a mio marito Marco…piace anche a me.
Ti piacciono i manti? Ma dai! Allora la prossima volta se dovessi tornare ad Almaty, ti invito a casa dei miei dove te li prepara mia mamma. Mia mamma tutte le volte che andiamo ad Almaty vizia il suo genero preferito con i manti e i baursaki. Hai provato i baursaki, vero?
Io qui a Milano c’ho anche la mantovarka (pentola a vapore) però purtroppo l’ho usata solo una volta…