All’inizio di questo 2020, ricordo di aver tracciato una costellazione di buoni propositi su un’agenda sgargiante, che avrei popolato di schizzi e disegni ad acquerello, appunti di viaggio e biglietti aerei. Quell’agenda è rimasta vuota e quella del 2021 non l’ho ancora acquistata.
Questo anno di paure si è portato via come un terremoto tutti i viaggi che avevamo programmato. Ma non la nostra voglia di esplorare, di partire e raccontare ogni angolo più remoto. Sotto le macerie di un mondo da ricostruire insieme, abbiamo invece riscoperto la speranza, l’amicizia, la gentilezza. Nonostante sia stato l’annus horribilis del mondo dei viaggi, abbiamo avuto la fortuna di scoprire tanto intorno a noi e di sentirci più vicini e legati al territorio che ci ospita. Qualcosa, dunque, portiamo a casa, nonostante il disagio, la perdita, lo spaesamento.
L’anno che verrà metterà ancora alla prova il nostro spirito di adattamento, ci chiederà di viaggiare di meno e di farlo con tante nuove consapevolezze. Prenderemo forse un paio di voli, ma continueremo ancora a vivere i posti vicino casa, sforzandoci a volte di riconoscergli una luce (che a noi pure inizia a sembrare così fioca). Il Turismo di prossimità la farà ancora da padrone, ma nascerà anche il “Turismo rurale” (voglio chiamarlo così), di valorizzazione delle più semplici aree geografiche della nostra Penisola e dei territori del nostro Paese che ancora consentano di sentirsi isolati nella bellezza. Luoghi antichi e persi nel tempo. Sarà la riscoperta dell’Italia dei dialetti, dei mestieri e dell’artigianalità, della vita contadina, in risposta a quella digitale. Viaggeremo in auto, continueremo a riscoprire i cammini e lungo la strada faremo nuovi compagni di viaggio. Saremo più attrezzati per accamparci, per dormire sotto le stelle, in tenda o in glamping (che nei prossimi mesi spunteranno come funghi). Si continuerà a lavorare dalla terrazza di casa o in giardino; i digital nomad sostituiranno Bali con le Canarie; si dormirà meno in grandi catene di alberghi e più volentieri in case di campagna e piccoli hotel di design. Le vacanze saranno più corte, ma più esclusive. Si sarà disposti a spendere di più per vivere le ferie in sicurezza. Ci si potrà concedere meno occasioni di viaggio, ma più accorte e con un occhio in più di riguardo alla sostenibilità. Riscopriremo i nostri borghi, ma in modo più autentico, diretto e partecipe di quanto abbiamo fatto nel 2020, provando a contribuire alla loro rinascita, interessandoci dei tesori del territorio in cui viviamo in prima persona. Proveremo anche a “sconnetterci” più spesso, e ad abbassare il volume dei social, che deformano e non rendono il giusto della realtà che viviamo e vorremmo vivere, ritrovando occasioni di silenzio e di spiritualità.
Non voglio pensare che non ci sarà spazio per avventure a lungo raggio, ma tutto suggerisce che avremo ancora tanta strada da fare, prima di tornare a perderci nel mondo con la frequenza e la serenità di una volta. Saremo più affaticati, e stanchi di non poter mollare tutto e fare le valigie, ma avremo più speranze, che questo grande incubo sia quasi giunto alla fine.
E siamo arrivati agli auguri, ai quali ogni anno non riesco a sottrarmi e che d’altronde non vorrei mancare mai di farvi arrivare. E seppure abbia cercato di pensare per tanto tempo a quale sia il migliore che possa farvi in questo momento, dopo aver cestinato “un mondo di viaggi” e “tanti voli verso destinazioni esotiche”, le uniche due cose che son rimaste lì sul foglio, superando dalla prima all’ultima ogni revisione, ve le metto qui di seguito.
Vi auguro la forza di essere gentili. La gentilezza è una potenza invincibile, e l’unica che può sanare le ferite di un anno che ha lacerato tante grandi e piccole realtà, gettando molti nella solitudine e nello sconforto. Siate vigili, tendete una mano, cercate i vostri amici, preoccupatevi che non abbiano bisogno, e siate lì se ne avessero. Se il 2021 sarà davvero l’anno in cui andremo avanti: non lasciamo indietro nessuno.
Vi auguro il coraggio di guardare tutto in prospettiva. Abbiamo avuto così tante occasioni per lamentarci quest’anno, ma non ci siamo accorti che spesso lo abbiamo fatto da una posizione privilegiata.
Le cose non sono mai così belle come sembrano, e mai così brutte come sembrano (Brian Chesky).
Che sia un Natale di gioia e un 2021 di tante scoperte e rivincite. Vi tengo d’occhio, eh!
Tanti auguri di cuore,
Sara