Kazakistan e Kirghizistan: riflessioni pre partenza.

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Riflessioni pre partenza del mio viaggio in Asia Centrale che sta per avverarsi. Kazakistan e Kirghizistan arrivo!

Poche ore e sarò su un volo che per la prima volta mi porterà in Asia Centrale. È forse il viaggio che aspettavo di più quest’anno e anche quello dal quale non so davvero cosa aspettarmi. Ho messo nello zaino un romanzo da leggere durante le ore di volo (devo finire Teoria delle ombre, di Paolo Maurensig), la guida dettagliatissima a tutte le attrazioni del Kazakistan (un Paese immenso) e una mappa dei luoghi spettacolari che sogno di visitare in Kirghizistan, ma che sono per ora ancora puntini sfocati sull’itinerario che vado costruendo. Spero mi tengano abbastanza impegnata durante il viaggio.

Farò scalo ad Amsterdam e poi atterrerò ad Almaty. Timur è già lì da due settimane e spero si ricordi di venirmi a prendere in aerpporto. Ad Almaty spenderemo 10 giorni. Poi prenderemo un auto con un driver esperto e ci avventureremo per 5 giorni fra i laghi e i siti Unesco del Kirghizistan, prima di fare rientro in Kazakistan ancora per qualche giorno e poi tornare in UK.

Almaty (che in kazako vuol dire: “il luogo con le mele”) è la ex capitale del Kazakistan, il vero centro culturale del Paese e snodo di popolazioni, lingue e usanze diversissime fra loro. Città tra le più belle dell’Asia Centrale, che risente degli influssi di Paesi confinanti come la Cina, la Russia, il Kirgizistan, ma anche Mongolia e Uzbekistan. La cucina è ricca e gustosa, con piatti tipici della tradizione russa (non dimentichiamo che il Kazakistan è ex terra sovietica) e influenze prettamente asiatiche. Un mix che mi travolge e conquista completamente, fra zuppe di noodles, dumplings farciti (Manti è il mio piatto preferito), pietanze a base di carne (lì cucinano anche il cavallo), insalate e dolci al miele, kumis (latte di cavalla), vodka e tè bollente servito nel samovar.

almaty thelostavocado

food market asia

L’Asia Centrale è in generale un posto che mi affascina incredibilmente, perché luogo in cui le tradizioni sono ancora radicate, tutto sembra avere l’aspetto di come doveva essere un tempo l’”originario”. Avrò modo di vivere tutti gli aspetti di questi due Paesi meravigliosi, avendo la fortuna di poter soggiornare in hotel da sogno (ad Almaty saremo ospiti del Carlton Ritz, il più lussuoso e magnifico Hotel di tutta l’Asia Centrale) e alloggi arrangiati: ho infatti chiesto e ottenuto di poter dormire in una yurta tradizionale sulle rive del lago Songkol (o Sog Kul) in Kirghizistan! A settembre, mi hanno detto, le temperature da quelle parti sono abbastanza rigide (anche al di sotto dello zero), ma a me non importa, mi avvolgerò in strati di piumetta e lana e resisterò una notte intera pur di addormentarmi sotto uno dei cieli stellati più belli del mondo e risvegliarmi in quel paradiso che spero potrò raccontarvi al meglio.

La mia valigia è ancora tutta da fare, ma sarà divisa in due: da un lato gli abiti leggeri da indossare in Kazakistan (le temperatura lì sono abbastanza alte in estate); dall’altro, giacche e maglioni e guanti per poter affrontare il clima già rigido che troveremo in Kirghizistan, tra Songkul e Karakol.

Almaty si trova a una altitudine che raggiunge anche i 1.700 metri, per cui un po’ sentirò la diversità di pressione (Edimburgo è in pratica sul livello del mare), e più soffrirò dello sbalzo quando saremo in Kirghizistan, visto che i posti che voglio visitare sono al di sopra dei 3.000 metri di altezza.

Il Kazakistan è un Paese vastissimo che non ha sbocchi sul mare, per questo il suo clima è caratterizzato da inverni freddissimi ed estati torride, con escursioni termiche durante l’anno che possono andare dai +45 di luglio ai -30 di dicembre. A settembre il clima è mite, ma una maglioncino per la sera lo infilo di sicuro in valigia. Soprattutto, non dimenticherò a casa le scarpe da trekking, che mi serviranno per esplorare le terre kirghise e i canyon del Kazakistan (quello di Charyn è uno spettacolo che non voglio perdere).

Non ho idea di cosa aspettarmi, non so come mi troverò stando a contatto con culture tanto diverse e rigide nella loro autenticità, per ora ho solo i miei primi 2.000 tenge (moneta kazaka) che equivalgono a circa 5 euro e con i quali dovrei garantirmi una corsa in taxi dall’aeroporto alla città, nel caso qualcuno si dimentichi di venirmi a prendere.

Una banconota che mi fa uno strano effetto avere tra le mani. Un foglietto di carta verde che mi tiene compagnia e che sto riportando a casa.

almaty

Seguitemi in questa avventura pazzesca, ci divertiremo insieme e ne vedremo insieme delle belle. Proverò a raccontarvi tutto sul blog, ma molto più spesso su FB e tra le storie di Instagram.

Un altro sorso di tè alla menta e poi mi metto a leggere i vostri messaggi. Non me lo augurate buon viaggio? Io vi porto con me!

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7 comments
    1. Anche io, Jennifer! Spero di raccontare al meglio quello che mi aspetta, ma penso sarà un viaggio incredibile! Grazie per essere passata di qui e per seguire questa avventura :)

  1. Te lo auguro si un buon viaggio!! un posto davvero particolare il Kazakistan; sto seguendo un ragazzo che in bici Parma arriverà a Pechino passando appunto per questo immenso stato .. racconta di contraddizioni e posti davvero fenomenali :) in bocca al lupo!

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