Alla scoperta delle meraviglie naturali della Valle di Comino, tra picchi e colline incoronate da castelli, corsi d’acqua smeraldini, cascate scroscianti, ma anche gole, falesie, antiche mulattiere e passi d’alpeggio, fra gli scenari sognanti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Terra di confine del Basso Lazio incorniciata dagli Appennini e valle dell’eden ammantata di faggeti e ulivi argentei, la Valle di Comino è la “Via Romantica della Ciociaria”, propaggine a sud-est della provincia di Frosinone, dove le vette degli Appennini delineano i confini regionali che coincidono con i verdissimi boschi del PNALM, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dove l’Italia dei campanili cede il passo alle alture di un’unica grande bellezza naturale. La Valle di Comino delimita, e in alcune aree coincide, con il versante laziale del Parco Nazionale, una grande conca di 244 km² circondata dalle colline del frusinate a est, dai monti del Parco Nazionale a nord e nord-est, e dal brullo Monte Cairo a sud, il massiccio calcareo che domina la Ciociaria meridionale.
In questa valle incantata e ricca di risorse (tanti gli attori del territorio per rendre la Valle di Comino “Valle Bio”) ci si orienta affinando lo sguardo, mentre si respira l’aria pulita di un territorio immerso nella natura. Un’area dell’Italia centrale a un’ora da Roma e da Napoli, che offre il meglio per vivere delle bellissime attività all’aria aperta, alla scoperta delle riserve naturali dove sgorgano le limpide risorgive del Lago di Posta Fibreno, famoso per la sua isola galleggiante paradiso di biodiversità, delle dolci colline pettinate da filari d’uva e rigogliose di uliveti, per poi salire di quota verso i boschi di latifoglie e le pinete e le praterie in cui affiora la nuda roccia calcarea. Un’avventura in quota, dove ci si addentra nelle profonde gole carsiche scavate dal Fiume Melfa, anfratti misteriosi che descrivono il passato geologico di una terra in continuo divenire.
La Valle di Comino è intrecciata da percorsi di trekking che si immergono nel verde e raggiungono le località più belle, piccoli borghi e cittadine memori della Campania Felix. Pietre antiche di popolazioni sannite e conquiste romane, dove si incastellarono le trame oscure del Medioevo, le scorribande del brigantaggio ottocentesco e le miserie del Novecento, sino al recente passato legato alla virtuosa Terra di Lavoro cantata da Pasolini come “Qualche mucchio di case tra piante di pomidoro”: un inno alle sue genti e alla semplicità dei loro costumi. Ma quali sono le esperienze da fare in Valle di Comino?
Addentriamoci in questa perla della Ciociaria per riconnetterci con la natura, fare esperienze di turismo slow (o turismo rurale e di folklore) e scoprire quali sono le meraviglie naturali della Valle di Comino e le gite fuori porta in Valle di Comino da fare con la famiglia e bambini al seguito, per weekend in luoghi imperdibili di un’area di confine al centro della storia.
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Escursioni nella natura in Valle di Comino
Area Faunistica dell’Orso – Campoli Appennino
Campoli Appennino spunta all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sotto le pendici del Monte La Rocca. Una manciata di case in pietra disposte curiosamente a semicerchio (basterebbe uno sguardo dall’alto per comprenderne il motivo): il borgo si aggrappa al margine nord della grande dolina Tomolo, una morfologia concava tipica del terreno carsico. Questa particolare depressione a forma di imbuto è la più grande del Lazio, misura 130 metri di profondità e 630 metri di diametro. Nella parte più bassa di questa straordinaria opera naturale si trova l’Area Faunistica dell’Orso Bruno Marsicano, una zona recintata di oltre quindici ettari che ospita magnifici esemplari di Orso Europeo che scorrazzano vanitosi, per nulla indispettiti da chi li ammira. Un progetto co-realizzato dall’Amministrazione Comunale di Campoli Appennino e dal PNALM nel settembre 2010, per tutelare gli animali e consentire a turisti e curiosi di conoscerne la loro dimensione nella convinzione che la consapevolezza porti al rispetto della natura e dei suoi abitanti. Non accontentatevi di osservare gli orsi da lontano, immergetevi in un’esperienza multidisciplinare con gli esperti della Cooperativa Caspita 4.0, che vi accoglieranno al Centro Orso per illustrarvi tutta la didattica e poi fare un incontro ravvicinato in totale sicurezza: un’emozione unica.
Monte San Casto – Sora
Sora è un’elegante cittadina del sud-est della Ciociaria considerata la “porta d’ingresso” della Valle di Comino e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e punto di riferimento della Valle del Liri, altra importante area del frusinate. Appollaiata in una zona pianeggiante ai piedi del Monte San Casto, Sora vive in stretto rapporto con l’ambiente naturale che la circonda. Dal centro storico partono diverse passeggiate in quota (tra cui quello alla “Rocca Sorella” del Castello di San Casto), che salgono dolcemente e regalano suggestivi scorci della pianura sottostante e sull’abitato cittadino. Il centro fu importante crocevia sin dall’antichità, un passato testimoniato dal ricco patrimonio architettonico, nonché dagli importanti luoghi di culto che costituiscono un vero e proprio itinerario storico, artistico e religioso della città. Proprio qui transita la Francigena del Sud che segue la direttrice della Valle di Comino, e fa tappa all’Abbazia di San Domenico, uno dei più antichi monumenti cristiani sorti nel territorio sorano. Un luogo di silenzio e pace che, nella sobrietà delle linee romaniche del 1011 d.C., racchiude tutta la spiritualità del suo genius loci. Un itinerario da svolgere a passo lento e che vi porterà alla scoperta di tante altre meraviglie della Valle di Comino: Sora non è che la sua “porta d’ingresso”.
Riserva Naturale di Posta Fibreno
Tra le più belle meraviglie naturali della Valle di Comino, lungo la Francigena del Sud si incontra anche la Riserva Naturale di Posta Fibreno, al centro della quale serpeggia un lago dalla forma sinuosa e dei colori sgargianti. Benvenuti in uno dei luoghi naturali più belli della Ciociaria e della Valle di Comino, che incanta con il suo specchio d’acqua declamato anche da Plinio il Vecchio nell’opera Naturalis Historia. Questo paesaggio lacustre non è solo una bellezza senza tempo che allieta lo sguardo, è un luogo curioso che alimenta la fantasia grazie al navigare instancabile della Rota, una piccola isoletta galleggiante che fluttua sulle acque sotto l’azione dei venti e delle correnti generate dalle sorgenti carsiche subacquee. Una sorta di zattera naturale formata da torba, erbe palustri e radici, habitat di numerose specie e di una preziosa avifauna tra cui spiccano i falchi di palude e gli aironi cenerini, villeggianti che sostano indisturbati in questo atollo itinerante, per poi spostarsi nei 345 ettari della Riserva Naturale di Posta Fibreno, in compagnia di tantissime altre specie. Un autentico paradiso di biodiversità dove trovano rifugio ricci, tassi, volpi e tantissimi animali da ammirare. Nelle profondità del lago si trova anche il suo abitante endemico, il rarissimo Carpione del Fibreno.
Broccostella
Broccostella si trova all’ingresso della Valle di Comino e domina dall’alto la conca di Sora (raggiungete Brocco Alto per una vista mozzafiato). Tutt’oggi il piccolo centro è capitanato dalla maestosa torre di avvistamento che svetta dai ruderi del castello, testimonianze di un importante passato legato alla storia medievale del luogo. La vecchia fortezza non è l’unico punto dal quale ammirare lo splendido paesaggio che circonda Broccostella, lasciate il borgo per salire le sulle dolci colline che caratterizzano il territorio comunale. Raggiungete il cucuzzolo della collina “la Vigna”, un posto in prima fila sul panorama della valle e sul belvedere lacustre della Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno, nonché sito in cui sono stati ritrovati importanti reperti che risalgono all’era Neolitica.
Monte Cornacchia – Pescosolido
Pescosolido deve il suo nome all’antica lingua osca: “pesclum”, roccia, e “solidum”, solida. Un toponimo che descrive alla perfezione questo borgo appollaiato su uno sperone roccioso delle alture della Serra Lunga, incipit vertiginoso che sale sino al maestoso Monte Cornacchia (il punto più alto quotato 2.003 metri) dove sgorgano le sorgenti che alimentano il Lago di Posta Fibreno e tra le meraviglie naturali della Valle di Comino. Bellissimo il percorso che raggiunge la cima, da dove poter ammirare un panorama che spazia sino al Gran Sasso e alla Maiella: un itinerario impegnativo che attraversa un tratto appenninico selvaggio dalle sembianze lunari man mano che si sale di quota. Raggiungete il Vallone Lacerno, tipico esempio di morfologia carsica, scarna e suggestiva, puntellata da rocce modellate dal tempo simili ad opere d’arte. Altro itinerario da non perdere è il percorso che segue il Torrente Lacerno e che attraversa la natura del comune di Pescosolido senza brusche pendenze: una bella passeggiata adatta a tutti.
Prati di Mezzo – Picinisco
Picinisco è situato ai margini della Valle di Comino, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e qui svetta con il suo suggestivo borgo campeggiato dal maestoso castello feudale dei Conti d’Aquino, risalente all’XI secolo. In questo piccolo gioiello lo scrittore inglese D. H. Lawrence trovò il suo buen retiro e la giusta ispirazione per i suoi romanzi, affascinato dagli scenari della valle e dal panorama da cartolina che si gode dalla piazza del centro: un “balcone” che affaccia sulla Valle di Comino, sul complesso delle Mainarde e dei Monti della Meta, al limitare della fascia laziale del Parco Nazionale. Da Picinisco si parte per numerose escursioni verso il Passo dei Monaci e il Monte Meta, o per giornate all’insegna della natura ai mitici Prati di Mezzo: altra località gettonatissima, dove ci si diverte sulle lunghissime piste da sci di fondo in inverno, o per trekking e scampagnate in famiglia nella bella stagione.
Trekking urbani – Alvito
Alvito è un piccolo borgo gioiello di origine medievale posto in posizione dominante sulla Valle di Comino, abbarbicato su un poggio del Monte Morrone chiamato anche “campo dolinato” per la notevole quantità di doline presenti: un geosito carsico all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il centro di Alvito si caratterizza per il passato nobiliare, testimoniato dalla presenza di elegantissimi e signorili palazzi e si distingue per i deliziosi torroni a base di pasta di mandorle, perfetti per una carica di energia prima di scoprire a piedi le bellezze del territorio. Diversi itinerari si snodano dal borgo, compresi dei coinvolgenti percorsi storico culturali: per i più goderecci è consigliatissima la passeggiata tra le vigne del Cabernet Atina DOC e del pecorino DOP, mentre per gli appassionati di antiche leggende, partenza dal centro storico di Alvito e tappa a Fossa Maiura per poi raggiungere i “paesi fantasma” di Curtignale e La Cappudine, contrade abbandonate da anni dove aleggiano leggende e misteri. Per chi invece non vuole rinunciare al classico trekking immerso nel verde, i tracciati che conducono alla Serra dei Re e al Monte Trani, entrambi e all’interno del territorio del Parco Nazionale, regalano una totale connessione con la natura e splendide viste sui paesaggi circostanti. Non perdete una visita al Castello Cantelmo, per un archeo-trekking all’antica fortezza immersa tra argentei uliveti, a dominio della piana d’Alvito.
San Donato Val di Comino
San Donato risale all’antica cominium sannita e si presenta oggi come un idillio di stradine acciottolate, vicoletti tortuosi, case, sottoportici, piazzette e scalinate: un alveare in pietra campeggiato dall’imponente torre medievale e ricco di storia e artigianalità, grazie al lavoro dagli abili scalpellini, maestri indiscussi del luogo. Il borgo di San Donato è immerso in una natura lussureggiante e il suo territorio vanta le Faggete di Forca d’Acero, il valico sul confine tra Lazio ed Abruzzo riconosciuto come Monumento Naturale dell’Unesco. Numerosi sono i sentieri che esplorano questo luogo incantato, che sulla via incontrano le acque allegre dell’omonimo Torrente di Forca d’Acero e i siti di grande valore storico come le Reali Miniere Borboniche (Miniere di Re Ferdinando) e la nota Roccia dei Tedeschi: avamposto della Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, dalla quale i soldati tedeschi monitoravano la vicina Montecassino. A San Donato Val di Comino le attività da svolgere all’aria aperta non mancano: qui è possibile praticare anche sport adrenalici come deltaplano e parapendio, grazie alla posizione strategica accarezzata da correnti propizie.
Vicalvi
Vicalvi è un piccolo borgo di antiche origini incoronato dalla splendida cinta muraria poligonale del castello longobardo risalente al XII secolo, dove campeggia l’enorme stemma civico contraddistinto da un’enorme croce rossa. Impossibile non notare questo gioiello arroccato sulla ripida costa di uno sperone calcareo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sotto le cime del Monte Calciano e del Monte Zampa. Un luogo della storia immerso nella natura selvaggia e rigogliosa che svela incredibili habitat, come il Bosseto di Vicalvi, un vero e proprio biotopo classificato come Zona di Tutela Ambientale. Qui prospera il Buxus sempervirens che grazie alla sua estensione crea un vero e proprio sottobosco, un’insolita visione per questa specie solitamente associata a parchi e giardini modellati ad arte dall’uomo. Da non perdere anche la Dolina della Fossa Licia, parte del sistema carsico dell’altopiano del Monte Morrone, una delle voragini più belle e spettacolari dell’Appennino centrale, con un diametro di circa 200 metri e una profondità variabile dai 25 agli 85 metri circa.
Atina
Considerato il capoluogo storico della Valle di Comino, il centro di Atina è tanto glorioso che persino Cicerone la lodò scrivendo: “Nessuna città d’Italia può dirsi più ricca”. Immancabile una tappa alla Collina di S. Stefano, un’oasi dove passeggiare tra querceti, abetaie e una flora rigogliosa caratterizzata da alberi ad alto fusto che ombreggiano la via, regalando una gradevole temperatura anche nelle calde giornate estive. Arrivate sino in cima: da qui potrete scorgere dall’alto il borgo e godere di una splendida vista sulla Valle di Comino. Consigliatissimo anche il sentiero che conduce alla “Madonnella”, con scorci sulla Catena delle Mainarde e sul Monte Meta, e il bell’itinerario che sale di quota e si addentra tra i castagneti del Monte Prato: un punto panoramico che raggiunge i 1.000 metri di altezza.
Valle di Canneto – Settefrati
Tra le meraviglie naturali della Valle di Comino non possiamo non annoverare la Valle di Canneto, nel territorio di Settefrati: luogo mistico che intreccia storia, spiritualità e natura. Un’area naturalistica di importante connotazione archeologica: proprio qui in occasione degli scavi per la costruzione dell’acquedotto degli Aurunci nel 1958, vennero portate alla luce alcune statuette votive della Dea Mefiti, divinità legata alle acque e alla fertilità femminile, delle monete ed ex voto risalenti al IV-III secolo a. C., tesori inestimabili oggi custoditi al Museo Irpino. A poca distanza dal fiume si erge il Santuario della Madonna di Canneto, nota come la Madonna Nera di Settefrati, un luogo di pellegrinaggio e della pace immerso in un vero e proprio paradiso terrestre. Da qui parte un itinerario molto suggestivo (indicato per i più allenati): il Sentiero delle Acque. Un percorso che si snoda tra le faggete e i boschi odorosi della Val Canneto e segue per buona parte lo scorrere del Fiume Melfa, incontrando la spettacolare Marmitta dei Giganti, una cascata impetuosa dalla acque cristalline, sino ad arrivare al punto dei Tre Confini dove si diramano i sentieri che conducono al Valico Passaggio dell’Orso e al Rifugio di Forca Resuni.
Gallinaro
Gallinaro sorge nel centro geografico della Valle di Comino. Un borgo di origine antica appollaiato su una collina panoramica, il cui toponimo venne coniato da Cicerone, che lo citò come “Silva Galinaria” nella sua opera Ad Poetam. La sua storia la raccontano le pietre di quel che rimane del castello-fortezza, baluardo del feudo della famiglia Cantelmo. Dal borgo si apre una straordinaria panoramica che spazia su una coreografia collinare modellata dal Colle Pistillo, Colle Parto, Colle Sgaglioffa, Colle Ippolito, Colle Capoccia e Colle Maggio (rilievi che non superano i 600 metri di altezza). Una dolce morfologia da esplorare lentamente lungo i sentieri che intrecciano le alture.
Belmonte Castello
Belmonte Castello è un piccolo centro abbarbicato su un colle della stretta Valle di Clia, che collega la Valle di Comino con il cassinate, con bellissime panoramiche sul Monte Morrone e le pendici del Colle Abate, e dei fitti boschi del Monte Cairo. Dopo aver visitato il borgo, addentratevi per i sentieri comunali che raggiungono le acque limpide del Rio Secco, che scorrono ad un’altitudine più bassa rispetto all’abitato: intuitene il rumore e immergetevi nella natura di quest’oasi. Un’altra curiosità del territorio di Belmonte Castello sono le “fosse”, due crateri rocciosi profondi 130 metri. Tante leggende narrano la creazione di questo luogo e poco importa se la geologia può svelare o meno la loro natura: lasciatevi ammaliare dalle suggestioni.
Altri trekking ed escursioni in Valle di Comino e dintorni
Tra le altre meraviglie naturali della Ciociaria, perfette per escursioni outdoor in territorio valcominense e dintorni: l’Orto Sylvatico, il Pozzo d’Antullo e le Grotte di Collepardo, la Cascata Grande di Isola del Liri (annoverata tra le 10 Meraviglie naturali d’Italia), il Lago di Canterno, le Grotte di Pastena, il Parco Aurunci, le Gole del Melfa (Roccasecca), il Prato di Campoli (Veroli) per visite sui Monti Aurunci e i tanti percorsi attorno a Forca d’Acero (tra cui quello ad anello di 10km: Forca d’Acero – Valle Inguagnera), solo per citarne alcune. Speriamo questa guida sulle meraviglie naturali della Valle di Comino vi abbia dato spunti sulle escursioni e i trekking in Valle di Comino da fare in uno dei vostro prossimi viaggi. Questo bellissimo pezzetto d’Italia vi aspetta!
Contenuto in collaborazione con la DMO Ciociaria – VALLE DI COMINO
Con il contributo della Regione Lazio