Depot Rotterdam museum MVRDV©Aad Hoogendoorn
©Aad Hoogendoorn

Depot: il museo visionario di MVRDV apre a Rotterdam

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Tutta la collezione del Museo Boijmans Van Beuningen accessibile in un colpo. È il record del Depot, dello studio MVRDV: il primo deposito di un museo ad aprire le sue porte al pubblico. Noi ci siamo stati in anteprima.

Cosa bolle in pentola nel mondo dell’arte? Verrebbe da chiederselo letteralmente davanti al nuovissimo Depot – dall’olandese de pot – l’edificio-gioiello del celebratissimo studio MVRDV, che svetta nel cuore del Museumpark di Rotterdam con la sua ambiziosa e già inconfondibile architettura a forma di vaso. Un contenitore di 15.000mq che ridisegna il concetto tradizionale di musealità e che per la prima volta rende accessibile al pubblico l’intera collezione di un museo, dalle opere principali agli oggetti di studio del magazzino. Tutte le 151.000 opere dell’adiacente Boijmans Van Beuningen (chiuso per restauro fino al 2028) fruibili in un colpo solo. Il museo è stato inaugurato il 6 Novembre alla presenza del Re d’Olanda Willem-Alexander. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitarlo in anteprima e ci ha assolutamente conquistati!

Un progetto visionario completato in poco più di 4 anni e nato dall’esigenza di salvare la collezione del Boijmans dai continui allagamenti dei depositi. Di necessità, virtù. Una qualità che a Rotterdam si traduce, di fatto, nella più sorprendente novità nel mondo dell’arte dell’era post pandemica.

Il Depot anche come metafora di una città del futuro dallo spirito perseverante e innovatore che persiste a fiorire. Rotterdam è un “giardino di sculture” sorto in un territorio vulnerabile (la città fu distrutta dai bombardamenti tedeschi del maggio 1940), che oggi fa la storia sovrapponendo pezzi di architettura-gioiello alle sue ferite. Da qui gli specchi dell’edificio a riflettere il “mondo nuovo” e la bandiera dell’Europa nello spazio difronte al Depot, come segno unificatore.

Depot-Rotterdam-museo-del-Boijmans-visionario-Ossip
@Ossip van Duivenbode

 

Opera di Maurizio Catteland al Depot di Rotterdam

 

Ma veniamo ai numeri. Basta affidarsi a questi per avere una suggestione di cosa sia la nuova “cattedrale dell’arte” dei Paesi Bassi. L’edificio sfiora i 40 metri di altezza ed è rivestito da 6.609mq di vetro suddivisi in 1.664 pannelli specchiati che riflettono i colori e gli umori della città, integrandosi con “il circostante” in un gioco di riflessi sempre nuovo e magico a ogni ora del giorno. In tutto, 151.000 opere d’arte distribuite in 6 piani e 5 diverse zone climatiche, sale del restauro a vista, un ristorante (il Renilde dello chef Jim de Jong) e un rooftop garden di betulle che è una foresta urbana con vista a 360 gradi sulla città, oltre a un programma di proiezioni notturne, opera della celeberrima video-artist Pipilotti Rist.

Sjarel Ex and Ina Klaassen, Direttori del Boijmans Van Beuningen:

Aprire al pubblico questa collezione è importante. Gli oggetti e le opere che artisti e designer hanno prodotto sono una parte essenziale del nostro pensiero e delle nostre azioni. Questo nuovo strumento, questa nuova tipologia di fruizione, ci aiuta a conservare e ad aprire questi tesori. La parte migliore deve ancora venire: sarà l’edificio, così come l’abbiamo concepito, a dare forma a noi“.

La collezione Boijmans Van Beuningen è l’unica nei Paesi Bassi che introduce il visitatore a sette secoli di storia dell’arte (occidentale), dal 1400 a oggi e vanta 151.000 oggetti, tra cui più di 63.000 dipinti, fotografie, film, artefatti preindustriali e di design, installazioni d’arte contemporanea, sculture e 88.000 stampe e disegni. Un tesoro che in piccolo parla anche italiano: curatore dei dipartimenti di Arte moderna e contemporanea del Boijmans è Francesco Stocchi, che ci ha guidato tra le meraviglie del nuovo museo, durante la nostra visita.

Alla straordinaria collezione del Depot si accede in vari modi. Prima attrazione del museo è senz’altro l’atrio con le scale a zig zag, assieme alle 13 grandi vetrine con importanti riferimenti della storia dell’arte (tra cui pezzi di Maurizio Cattelan e Auguste Rodin), progettate in collaborazione con l’artista Marieke van Diemen. Mentre, negli studi di restauro i visitatori possono sbirciare gli specialisti a lavoro su dipinti di Van Gogh o sugli iconici progetti pop di Yayoi Kusama.

Grande spazio anche alla sostenibilità, con soluzioni adottate per il risparmio energetico. Una combinazione di scambio di calore geotermico, pannelli solari, illuminazione a LED e isolamento ad alte prestazioni che rende l’edificio energy neutral.

Depot rotterdam

Depot rotterdam
@Ossip van Duivenbode

Il Depot costituisce un fantastico esperimento di fluidità della fruizione dell’arte all’interno di un museo, con il tentativo di sottrarre all’autorità museale la definizione del canone e dei percorsi artistici.

È il visitatore che diventa curatore. A lui il compito ridisegnare la mappa del museo, di definire i margini della referenzialità, a lui la libertà di approfondire, accostare, collocare. 

Un gioco che è una sfida, ma anche un’affascinante possibilità. Il Depot è già un successo e conta di attirare fino ai 250.000 visitatori nel prossimi 12 mesi. Una previsione che, siamo sicuri, verrà soddisfatta anche prima e che richiamerà anche tanti turisti da Amsterdam. Il centro di Rotterdam dista solo mezz’ora di treno dalla capitale. Un piccolo viaggio per una grande esperienza da non mancare.

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