Cosa fare a Portofino in un weekend, tra escursioni e gite nella macchia mediterranea. Snorkeling, trekking, passeggiate, canoa e relax in una delle Aree Marine Protette più belle dell’Italia e di tutto il Mar Mediterraneo.
Cosa fare nell’Area Marina Protetta di Portofino in due giorni o poco più? Nota ai più per le sue sontuose ville, per i ristoranti affacciati sul mare e hotel di lusso da mille e una notte, Portofino è una piccola località della Liguria, situata nell’omonimo promontorio. Per la bellezza del suo mare e per la ricchezza di biodiversità della zona, il promontorio di Portofino è stato dichiarato Parco Naturale, e nelle acque è stata istituita un’Area Marina Protetta. Un luogo perfetto per immergersi totalmente nella natura, rigenerarsi e sentirsi a casa tra i colori vibranti della macchia mediterranea. Uno degli obiettivi del Decennio del Mare, iniziativa UNESCO, è proprio quello di riconnettere le persone con la natura che le circonda. Ritrovare un legame con il mare e la vita sott’acqua: il luogo dove è iniziata la vita miliardi di anni fa! Il mare è fonte di ossigeno, mitiga il clima, è fonte di cibo, contribuisce alla nostra salute fisica e mentale, genera turismo e opportunità economiche. La bellezza di Portofino sta in tutto questo, e anche nella capacità dei suoi abitanti di proteggere e promuovere la natura e la cultura locali: tradizioni centenarie uniscono terra e mare con tecniche di pesca, cucina e agricoltura. Questa coesistenza ha permesso lo sviluppo di una grande varietà di ambienti naturali e opportunità di sviluppo sostenibile in pochi chilometri quadrati di territorio. E noi come viaggiatori e visitatori possiamo contribuire al mantenimento e alla valorizzazione di questa bellezza. Ma cosa fare a Portofino per godere di tutto questo? Nella nostra guida vi diamo spunti per organizzare escursioni a Portofino a contatto con la natura. Pronti a scoprirle tutte? Si parte!
Visitare l’Area marina protetta di Portofino
La natura dell’Area Marina Protetta di Portofino è tutta da scoprire, e per farlo non c’è niente di meglio di un trekking, un’uscita via mare o sott’acqua per scoprire il paesaggio sottomarino. Grazie al clima favorevole tutto l’anno, a Portofino ci sono attività perfette per ogni stagione: basta preferire i soleggiati percorsi costieri d’inverno e il fresco dei sentieri boschivi d’estate.
1. Le baie del parco
Il parco di Portofino offre una varietà di spiagge e baie visitabili via terra o via mare. Le più scenografiche e facilmente raggiungibili, con l’acqua talmente tanto cristallina da potercisi specchiare, sono: la Baia di Paraggi, la Baia di Niasca, Punta Chiappa e la Baia di San Fruttuoso, dove si trova l’omonima abbazia (bene del Fondo Ambiente Italiano – FAI).
Nella zona di Paraggi, c’è una piccola insenatura che regala i colori migliori a inizio e fine estate, quando il turismo è ridotto. Durante la stagione balnerare, la spiaggia libera è molto stretta in quanto circondata da alcuni stabilimenti. Nonostante questo, l’accesso al bellissimo mare è sempre garantito.
La Baia di Niasca è una spiaggia libera sabbiosa raggiungibile a piedi, e ospita una delle più belle e facilmente accessibili praterie di Posidonia oceanica.
La Baia di San Fruttuoso, invece, è raggiungibile con un sentiero di circa un’ora e mezza a piedi da Portofino, oppure via mare, in canoa o barca con partenza da Camogli o Santa Margherita Ligure. In questa baia, oltre ad esserci un mare bellissimo e ricco di vita, si trovano l’omonima abbazia (la famosa Abazia di San Fruttuoso) e il Cristo degli Abissi, una statua sommersa alla profondità di circa 18 metri, visitabile facendo snorkelling o immersione con le bombole.
Infine, ma non ultima per bellezza, Punta Chiappa: uno scoglio grande e piatto proteso verso il mare aperto. Qui sono abbastanza comuni avvistamenti di pesci luna, mentre più occasionale è la presenza di tartarughe di mare e cetacei, come delfini e balenottere comuni. Questa zona è frequentata soprattutto da persone locali ed è raggiungibile da Camogli attraverso un percorso di trekking che passa per il paesino di Porto Pidocchio.
2. Trekking a Portofino
Il Parco di Portofino ha circa 80 chilometri di sentieri segnati e una grande varietà di percorsi che vanno incontro alle esigenze sia dei più allenati, sia degli amanti di passeggiate rigeneranti e poco impegnative. Per raggiungere baie, scogliere, insediamenti rurali e borghi marinari, bastano un paio di scarponcini da trekking, una mappa del parco, qualche sano snack e tanta acqua. Prima di partire, valutate la difficoltà del percorso in base alle vostre capacità. Portofino è al mare e non in montagna, ma alcuni tratti sono molto ripidi e richiedono l’utilizzo di sostegni per il loro attraversamento. Se si vuole fare tutto il giro del parco, facendo tappa a San Fruttuoso, il consiglio è di partire da Portofino e rientrare a Camogli, e non viceversa. In questo caso, da San Rocco si percorre una lunga scalinata tutta in discesa, che porta direttamente al centro di Camogli.
3. Portofino via mare
Tutta la costa del Parco di Portofino è descritta da scogliere, grotte, baie e spiaggette. La maggior parte di questi luoghi incantati sono raggiungibili solo dal mare.
3.1 Visitare le praterie di Posidonia oceanica facendo snorkeling
Per i più curiosi, la maschera, il boccaglio e le pinne sono essenziali per scoprire i fondali costieri dell’Area Marina Protetta che già nelle baie di Paraggi, Niasca e San Fruttuoso sfoggiano tutta la loro ricchezza con grandi praterie di Posidonia oceanica. Posidonia è una pianta sottomarina con foglie, fiori, frutti e rizomi, come gli alberi e le piante che ci circondano quotidianamente, l’unica differenza è che vive sott’acqua. Posidonia è importantissima per le nostre coste, perché le protegge dalla forza delle onde e quindi dall’erosione costiera, assorbe dall’atmosfera biossido di carbonio e lo trattiene tra i sedimenti, produce grandi quantità di ossigeno che poi noi respiriamo, ma è anche casa per tantissime specie come saraghi, orate, branzini, polpi, seppie e piccoli crostacei. I più attenti potranno vedere anche cavallucci e stelle marine. In questa prateria sommersa vive anche il più grande bivalve del Mediterraneo, Pinna nobilis, oggi dichiarato a rischio estinzione: per questo è vietato raccoglierlo e portarlo via dal suo habitat.
3.2 Monitorare i giardini di alghe in kayak, canoa, sup o a nuoto
Guardare il fondale con maschera e pinne consente di incontrare molti organismi, non solo pesci e crostacei, ma anche affascinanti e sinuose alghe. Nel nostro immaginario le alghe hanno quasi sempre assunto una connotazione negativa, nella realtà sono fonte di vita, ossigeno, cibo e indicatori della salute del mare. Tra le alghe più comuni troviamo il genere Cystoseira, importanti indicatori di acque pulite. Proprio qui, tra le pozze di marea e scogliere troviamo Ericaria amentacea, un’alga importante per mitigare il cambiamento climatico, in quanto capace di trattenere grandi quantità di carbonio e produrre ossigeno. Nonostante la sua importanza per la salute del Mediterraneo, le foreste mediterranee di questa specie si sono ridotte a causa della perdita dei suoi habitat, della variazione delle condizioni ambientali e della presenza di inquinanti chimici. Il progetto Portofino Seaweed Garden portato avanti da Outdoor Portofino, lavora per creare un giardino di alghe custodito e monitorato dalla comunità outdoor. Con un SUP, kayak, snorkeling, coasteering, nuoto e piccole imbarcazioni puoi raggiungere il giardino, e collaborare al monitoraggio della crescita e stato di salute delle alghe, semplicemente utilizzando il tuo cellulare.
3.3 Immergersi nel coralligeno tra i coralli del Mediterraneo
L’Area Marina Protetta di Portofino è uno dei luoghi più rinomati del Mar Mediterraneo per gli appassionati di subacquea. Grazie ad anni di collaborazione per la protezione e conservazione dell’ambiente, molte specie hanno trovato nelle acque del parco un porto sicuro per crescere e riprodursi in tutta la loro bellezza: pesci, crostacei, molluschi e cefalopodi trovano tana e cibo tra le rocce, gli anfratti e le grotte dell’Area Marina Protetta. Alcuni organismi che vivono in questa zona sono in grado di produrre carbonato di calcio, creando concrezionamenti molto simili a quelli creati dai coralli nelle barriere coralline. Queste strutture generano un particolare habitat chiamato coralligeno. Il coralligeno, oltre ad essere un habitat importante per la biodiversità del Mar Mediterraneo, crea anche un paesaggio sottomarino spettacolare e molto colorato grazie alla presenza di determinate specie. Le gorgonie rosse (Paramuricea clavata), spuntano fuori dalla parete aprendosi alla corrente e al mare aperto; le murene fanno capolino dagli anfratti; il corallo rosso (Corallium rubrum) del Mediterraneo colora elegantemente le pareti; le margherite di mare (Parazoanthus axinellae) illuminano di giallo le zone più all’ombra, ricreando l’effetto di un cielo stellato; cernie, dentici e corvine nuotano sereni tra le limpide acque.
Perché è importante l’Area Marine Protetta? L’Area Marina Protetta di Portofino si estende attorno all’omonimo promontorio da Camogli fino a Santa Margherita Ligure, passando per Portofino. L’area di mare è suddivisa in tre zone con diversi livelli di protezione: zona A, la più protetta dove l’accesso è consentito solo per motivi precisi previa autorizzazione, Zona B, dove il livello di protezione è un po’ meno elevato, e Zona C, la zona più adiacente al limite della zona protetta, chiamata per l’appunto zona cuscinetto. In queste zone, scorci suggestivi e piccole insenature con la vegetazione che lambisce il mare creano un’atmosfera calma e quasi incantata. Ma sotto l’acqua la vita corre veloce. Sotto il faro di Portofino, e lungo tutta la costa più esposta al mare, alte falesie sommerse scendono rapidamente ad elevate profondità, favorendo una ricchezza di habitat e specie raramente riscontrabile nel Mediterraneo. Qui vivono e si riproducono cernie, dentici, gorgonie, tonni, tonnetti e tantissime altre specie animali e vegetali che contribuiscono a mantenere un equilibrio tra mare, terra e sviluppo costiero.
*Articolo scritto in collaborazione con: Il Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030).
Le Nazioni Unite hanno deciso di dedicare i 10 anni, dal 2021 al 2030, alle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile, con lo scopo di promuovere azioni per la tutela e il ripristino degli ecosistemi del mare. Una delle sfide del Decennio del Mare è quella di aumentare la conoscenza e la consapevolezza dell’oceano, collaborando con diversi partner. “Un oceano che ispira e coinvolge” è uno dei risultati attesi alla fine di questi dieci anni.