cosa vedere nell italia del sud

40 Bellissimi Posti da vedere nel Sud Italia

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Cosa vedere nel Sud Italia, dalla Sicilia alla Basilicata, dalla Puglia, al Molise, senza dimenticare la Calabria: viaggio tra isole luccicanti e trekking in montagna, passando per Patrimoni UNESCO (tantissimi), Aree Marine Protette, borghi e città imperdibili. 

I posti da vedere nel Sud Italia sono davvero tanti e uno più incredibile dell’altro. Non a caso, la concentrazione di Patrimoni UNESCO nella parte meridionale del nostro Paese è altissima. Tra i posti mozzafiato nel Sud Italia da vedere per forza ci sono, per esempio, Napoli e la Costiera Amalfitana, Palermo con i suoi luoghi arabo-normanni, i Sassi di Matera, e Aree Marine Protette à gogo, con le loro acque trasparenti e arcipelaghi da esplorare senza sosta. Non spoileriamo altro, ma vi possiamo assicurare che viaggiare nel Sud Italia significa attraversare tradizioni, paesaggi, storie e calore che proprio non si trovano in altre parti di mondo. E allora, cominciamo questa esplorazione dei luoghi più belli del Sud Italia con la certezza che contribuirà ad allungare di molto la vostra wish list di viaggio.

40 Posti da vedere nel Sud Italia

I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera

Tra i posti da vedere nel Sud Italia non possono di certo mancare i Sassi di Matera. La storia della città, eccezionale quanto il suo paesaggio, è stata per anni sconosciuta al resto del Paese. Fino al 1952, infatti, le grotte dei Sassi di Matera sono state abitate da famiglie contadine, estremamente povere e tagliate fuori dal corso della storia. Oltre ventimila persone vivevano, insieme ai loro animali, in spazi angusti e insalubri. Ma nessuno sembrava sapere della loro esistenza fino a quando, nel 1945, non uscì il romanzo autobiografico di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli. Quella data è l’inizio di una lenta ma inesorabile ripresa della città che ha portato Matera fino alla nomina di Capitale della Cultura 2019. Le cose da vedere a Matera sono tantissime ma, per iniziare, un’ottima idea può essere la visita a Casa Noha, bene FAI, che custodisce la storia della città dai suoi primi, ombrosi, albori. Le grotte, poi, affacciano sul Parco della Murgia, con le sue chiese rupestri e i sentieri che si inerpicano sulla roccia, dalla cui cima si gode di una vista unica. Una meta da raggiungere magari facendo il Cammino Materano.

sassi di matera tra i posti vicino bari da vedere

Centro storico di Napoli

Napoli non ha bisogno di presentazioni, comparendo per forza nella lista delle città da visitare nel Sud Italia almeno una volta nella vita. Tra le cose da fare e visitare nel centro storico di Napoli ci sono: passeggiare tra i vicoli, conoscere gli artigiani delle botteghe di San Gregorio Armeno (quelle dei presepi pop, per intenderci), lasciarsi affascinare dall’Ospedale delle Bambole, un laboratorio nel quartiere Spaccanapoli dove bambole, orsetti e giocattoli d’infanzia riprendono vita. E ancora: mangiare una pizza napoletana come si deve, magari in una delle pizzerie leggendarie come l’Antica Pizzeria da Michele, e visitare la Napoli sotterranea, una vera chicca che racconta, da un punto di vista unico, la lunga e travagliata storia della città.

certosa di san martino napoli

Costiera Amalfitana

Tra i luoghi più belli del Sud Italia, in assoluto e nei secoli dei secoli, c’è senza dubbio la Costiera Amalfitana, una cinquantina di chilometri di costa campana delimitati a ovest da Positano e a est da Vietri sul Mare. Le cose da vedere, sempre a bocca aperta, sono così tante da rendere impossibile l’idea di scriverne una lista esaustiva. Tra le mete che, però, proprio non si possono saltare ci sono: Positano e il suo Sentiero degli Dei, tra i percorsi di trekking più belli d’Italia, che collega Agerola a Nocelle e promette un panorama da non credere per tutti i suoi nove chilometri di lunghezza; Amalfi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, con il suo Duomo e la fontana di Sant’Andrea. E ancora, i borghi di Maiori e Minori per alcune delle spiagge più spaziose della costiera. I vari borghi sono collegati da bus di linea che percorrono le strette e tortuose vie della costiera, tanto affacciate sul mare che sembrerà di essere su una barca.

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Reggia di Caserta

1742 finestre, 123 ettari di parco, tre chilometri di Via d’Acqua e oltre duecento specie botaniche: questa è la Reggia di Caserta, la residenza reale voluta da Carlo di Borbone a metà Settecento. Con la costruzione di quest’opera imponente, Carlo di Borbone voleva fondare una nuova capitale nell’entroterra, poco distante da Napoli. Oggi, a distanza di secoli, la Reggia di Caserta rimane una delle residenze reali più grandi del mondo, nominata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997 insieme all’Acquedotto Carolino e al Belvedere di San Leucio. 

Foto della Reggia di Caserta, tra le cose da visitare vicino Napoli

Costiera Sorrentina

Tra i posti mozzafiato nel Sud Italia si trova anche la Costiera Sorrentina. Praticamente: la Penisola Sorrentina è una porzione di terra campana che si tuffa nel Mar Tirreno. Il lato della penisola che affaccia sul Golfo di Salerno è la Costiera Amalfitana; quello che guarda sul Golfo di Napoli, invece, è la cosiddetta Costiera Sorrentina. Tra i punti di interesse più straordinari della zona ci sono il centro di Sorrento con la sua balconata affacciata sul Golfo, la stessa di cui cantava Lucio Dalla; Massa Lubrense, meta azzeccatissima per chi ama il trekking; Meta, famosa per le sue spiagge e Vico Equestre, destinazione più tranquilla, leggermente fuori dai soliti circuiti turistici e per questo autentica e molto accogliente.

Isola di Capri

Pochi dei posti da vedere nel Sud Italia sono iconici quanto l’Isola di Capri. Intanto: per raggiungerla è sufficiente prendere uno dei traghetti o aliscafi in partenza da Napoli e Sorrento. In estate, le corse partono anche da Positano, Amalfi, Salerno e Ischia. Una volta a Capri, la prima cosa da fare è passeggiare tra le viuzze piene di boutique, fiori e localini. A questo punto si possono raggiungere i Faraglioni (ovviamente, meglio vederli dalla prospettiva di una barca, che è possibile affittare direttamente sull’isola, ma per chi preferisca goderseli da terra, uno dei punti panoramici più amati è Piazzetta di Punta Tragara). Un altro simbolo di Capri è la Grotta Azzurra ma anche un giro ad Anacapri con salita sul Monte Solaro, la “montagna” di Capri alta 589 metri, vale decisamente la pena.

Foto della spiaggia di Capri, tra le cosa da vedere vicino Napoli

Procida e Ischia

Procida, Capitale della Cultura 2022, e Ischia, sono due isole immerse nel Golfo di Napoli, perfette per un weekend fuori porta alla ricerca di cosa vedere nel Sud Italia. Procida, con le sue case colorate a picco sul mare, assicura tramonti mozzafiato e passeggiate silenziose. Ischia – raggiungibile da Procida in pochi minuti con traghetti, aliscafi o, in autonomia, con una barca a noleggio – è famosa per il suo Castello Aragonese e per i tanti resort e negozi di lusso.

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Su Nuraxi di Barumini

Tra le cose da vedere nel Sud Italia non possono mancare le isole, forti della loro identità isolana ma parte di un’Italia meridionale ricca di storia e tradizioni lontane. La Sardegna, in particolare, custodisce siti archeologici e luoghi della storia antica, anzi antichissima, spesso quasi sconosciuti. Tra questi gioielli c’è l’Area Archeologica Su Nuraxi di Barumini, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997. Questo sito archeologico si trova nella Sardegna centrale ed è considerato l’esempio più famoso di nuraghi, i complessi difensivi dell’Età del Bronzo tipici dell’isola. Su Nuraxi risale al II millennio a.C. e si compone di una torre centrale che inizialmente era destinata a ospitare un’unica famiglia. Solo col tempo il sito si è allargato con la costruzione di altre torri, più cinte murarie e un cortile coperto, diventando così un piccolo villaggio abitato dalle famiglie di soldati e artigiani.

Arcipelago della Maddalena

Tra i posti da vedere nel Sud Italia per chi sia alla ricerca di mare, sole e aria fresca, c’è l’Arcipelago della Maddalena, un gruppetto di isole e isolotti immersi nel mare tra Corsica e Sardegna. La ricchezza di questo angolo di mondo è tale che il Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena è stato il primo parco nazionale di tutta la Sardegna, istituito nel 1994. 180 chilometri di coste, oltre 60 isole e un colore del mare tanto blu che raramente si vede altrove. L’isola principale dell’arcipelago è La Maddalena, raggiungibile in traghetto a partire da Palau.

Foto della bellissima spiaggia La Corsara, Isola di Spargi, fra le spiagge più belle dell'Arcipelago della Maddalena

Parco Nazionale dell’Asinara

Nel comune di Porto Torres, Sardegna del nord, si trova un gioiello naturalistico grande 50 chilometri quadrati e oltre 110 chilometri di costa. Si tratta del Parco Nazionale dell’Asinara, meta imprescindibile per chi si stia chiedendo cosa visitare nel Sud Italia. Itinerari tematici, percorsi escursionistici, un fondale marino incredibile tutelato dall’Area Marina Protetta, tracce archeologiche, una necropoli e, soprattutto, la mascotte del parco, l’asino bianco, fanno dell’Asinara un luogo unico al mondo, nel quale perdersi e respirare a pieni polmoni.

Foto del parco nazionale dell'Asinara, in Sardegna.

Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo

Ancora in Sardegna, si trova un’altra Area Marina Protetta: quella di Tavolara Punta Coda Cavallo. 15.000 ettari di mare e circa 40 chilometri di costa tra i più straordinari dell’intera isola e forse dell’intero Paese. Visitare questa zona significa entrare in completo contatto con la natura incontaminata, anche grazie alle tante attività organizzate dall’Ente Gestore e dalle guide locali: immersioni subacquee, escursioni, trekking e dolphin watching, per dirne alcune.

Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu

Quando si pensa alla Sardegna, la prima cosa che viene in mente è il mare. Il cuore della Sardegna però, quello fatto di storie lontane e di tradizioni, è spesso custodito nell’entroterra. Ed è il caso del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, un’area che racchiude in sé paesaggi diversissimi tra loro, sia a livello naturalistico che geologico. Le sue vette raggiungono i 1800 metri mentre il suo territorio scivola fino al mare, formando il Golfo di Orosei, il più selvaggio tratto di costa del Mediterraneo. Il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, dunque, è tra i posti bellissimi in Sud Italia sia per il suo fascino sia perché rappresenta un luogo, raro, ancora non intaccato dal turismo di massa o dall’arrogante intervento umano. Piuttosto, qui uomo e natura vivono in armonia da millenni, insegnandoci il valore di una quotidianità e di un turismo consapevoli.

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Cagliari

«È una città bellissima, aspra, pietrosa, con mutevoli colori tra le rocce, la pianura africana, le lagune, con una storia tutta scritta e apparente nelle pietre, come i segni del tempo su un viso». Scriveva così di Cagliari Carlo Levi (lo stesso di Cristo si è fermato a Eboli) nel suo Tutto il miele è finito. Il capoluogo della Sardegna, in effetti, è un mix di civiltà, colori e storie, incastonato tra il mare e le rocce dell’isola. Tra le cose da vedere: il Bastione di Saint Remy, la Cattedrale di Santa Maria, il Poetto, ovvero la spiaggia dei cagliaritani, e un il Parco Naturale Regionale Molentargius–Saline. Parte dell’anima di Cagliari, però, sta nel cibo. E quindi, da provare per forza: il pane carasau, la bottarga, i malloreddus e la fregola.

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Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Nella nostra lista di cosa vedere nell’Italia Meridionale ci sono anche posti leggermente esterni ai soliti circuiti turistici, ma pieni di fascino e storia. Uno di questi è il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Cilento è una zona del Sud Italia che si estende tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro e che custodisce uno straordinario patrimonio culturale. È in questa zona che si trovano insediamenti risalenti a 250.000 anni fa, fatti di villaggi neolitici, dell’Età del Bronzo e del Ferro e, ancora, di tracce etrusche, greche, romane e lucane. L’UNESCO, infatti, ha dichiarato il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, insieme ai vicini siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, Patrimonio dell’Umanità.

Amerigo Vespucci a Palinuro

Parco delle Morge Cenozoiche del Molise

Per la serie «Cosa vedere in Centro Sud Italia», sempre restando un po’ fuori dai circuiti turistici più battuti, ce ne andiamo nel Parco delle Morge Cenozoiche del Molise. Ma partiamo dalle basi: cosa sono le morge? Si tratta di formazioni rocciose di origini antichissime, tipiche proprio del Molise. Durante l’Era Cenozoica infatti, milioni di anni fa, i movimenti della crosta terrestre hanno portato all’emersione delle rocce che si erano sedimentate nei fondali marini, ricche di fossili e resti. Ed è proprio attorno alle morge che è nato il Parco delle Morge Cenozoiche del Molise dove, oggi, è possibile godere di storia e paesaggio, arrampicare, buttarsi con il parapendio e prende parte a escursioni e trekking. 

Valle del Volturno

In Molise, intorno al confine con il Lazio e con l’Abruzzo, è custodito un paesaggio raro, fatto di natura incontaminata, monti, acqua e borghi, perfetto per chi sia alla ricerca di posti dove andare nel Sud Italia in un giorno. Si tratta della Valle del Volturno, dal nome del fiume che attraversa questo territorio. Tra le cose da fare e vedere in questa zona segnaliamo il borgo medievale di Campobasso, Isernia con la sua Cattedrale di San Pietro Apostolo, e Venafro, anche detta «la porta del Molise», con il suo Castello Pandone e la vicina Abbazia altomedievale di San Vincenzo al Volturno. Per gli amanti di trekking, natura e animali, c’è anche il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: 44.000 ettari di superficie che custodiscono specie faunistiche importantissime come il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano.

Borgo Antico di Termoli

Tra i borghi più belli del Sud Italia, e tra i posti per una fuga a due, c’è il borgo di Termoli, provincia di Campobasso. Il cuore del vecchio abitato è arroccato sulla cima di un promontorio che si affaccia a picco sull’Adriatico. Il colpo d’occhio, straordinario, è quello su una cittadella fortificata fatta di piazzette, vie strette piene di locali e botteghe e scorci sul mare. A vegliare sul borgo marinaro c’è la Cattedrale di San Basso, costruita nel punto più alto e antico del Borgo Vecchio. Concedetevi una passeggiata tra le case color pastello e il suono delle onde.

Isole Tremiti

«Insulae Diomedeae»: erano conosciute così, anticamente, le Isole Tremiti, dal nome dell’eroe omerico che sarebbe sepolto proprio in questo arcipelago bagnato dall’Adriatico. Le Tremiti si compongono di cinque isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa, tutte scrigni di bellezze naturali e artistiche.
San Nicola, in particolare, è un museo a cielo aperto con le sue fortezze, chiese e molti punti di interesse storico e artistico. San Domino, invece, è l’isola più grande e anche quella la cui natura è rimasta incontaminata. È qui che si trovano la foresta di pini d’Aleppo e una serie di grotte visitabili in barca.

Parco Nazionale del Monte Pollino

A cavallo tra Basilicata e Calabria si trova uno dei parchi nazionali più straordinari e, insieme, meno conosciuti del nostro Paese: il Parco Nazionale del Monte Pollino. Tra i posti da vedere nel Sud Italia, questa zona, grande 192.000 ettari, custodisce specie vegetali e animali come il pino loricato, il lupo italico, il capriolo autoctono, l’aquila reale e la lontra europea. Ma non solo: esplorando il parco si possono incrociare tracce delle antiche civiltà, da quella lucana alle minoranze arbereshe, esplorando sapori, tradizioni, borghi e piccoli gioielli architettonici.  

Vallata dello Stilaro

In Calabria, per circa venti chilometri a partire dalla cittadina di Monasterace, si estende la Vallata Bizantina dello Stilaro, una valle che, da secoli, si prende cura del Parco Archeologico dell’antica Kaulon e del suo tempio dorico affacciato sul mare, delle Serre Calabre, di fiumi e di percorsi di trekking tra pianure e cime. Tra i punti di interesse da vedere in zona: l’Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie di Calabria, l’Eremo di Monte Stella, la Fontana dei Minatori e le Cascate Marmarico.

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Parco Nazionale della Sila

Il Parco Nazionale della Sila, in Calabria, accoglie tracce della presenza dell’uomo che risalgono addirittura al 3500 a.C., almeno. Nel parco infatti, lungo le sponde del Lago Cecita, sono stati trovati resti archeologici di un villaggio neolitico. Nei secoli, la Sila è stata attraversata dai Bizantini, diventando il rifugio sicuro dei monaci basiliani che arrivavano dai Balcani, dai Normanni e poi ancora da Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni, diventando protagonista e sfondo di guerre e battaglie di potere. Oggi questo territorio, ancora intatto nonostante il tempo e la storia, offre ai suoi visitatori foreste, valli, fiumi, cascate, canyon, borghi e molto altro.

Tropea

Tropea, Calabria. Patria della cipolla IGP e senza alcun dubbio tra posti da vedere nel Sud Italia almeno una volta nella vita. La si riconosce dalla sagoma del Santuario della Madonna dell’Isola, che svetta arroccato su un promontorio immerso nel mare. Da esplorare a Tropea ci sono il centro storico, energico e colorato come vuole il Sud Italia, il duomo e la chiesa sconsacrata della Madonna della Neve, piena di un fascino difficile da raccontare. Aguzzando bene la vista, nelle giornate di bel tempo, è possibile intercettare anche le Isole Eolie, poco lontane da Tropea

Area Marina Protetta Capo Rizzuto

Immaginate un mare blu come pochi, sabbia finissima e scogliere selvagge. Ecco, dovreste avere più o meno in mente l’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, 42 chilometri di costa calabrese fatti di una natura ricchissima e straordinaria, di storia, leggende, miti e archeologia. A rendere unica quest’Area Marina Protetta sono i suoi fondali, ricoperti di prateria di Posidonia Oceanica, una pianta marina endemica del Mediterraneo fondamentale per il mare (e non solo) perché in grado di purificare l’acqua e ossigenarla e di proteggere le spiagge dall’erosione. Anche grazie alla Posidonia, le acque dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto sono popolate da moltissimi animali, che si possono osservare grazie a battelli a fondo trasparente, immersioni e bagni incredibili.

Gargano

Scriveva Giuseppe Ungaretti che «il Gargano è il monte più vario che si possa immaginare». E noi non possiamo che dargli ragione. Il Gargano, infatti, anche detto «lo sperone d’Italia», è un promontorio nel nord della Puglia, bagnato su tre lati dal mare. Pur conservando alcuni degli aspetti più amati del paesaggio pugliese (il mare incredibile e i borghi bianchi che si affacciano dalle scogliere, per dirne due), il Gargano ha alcune caratteristiche che sono solo sue: pinete e foreste, tratti montuosi, grotte marine e lunghe spiagge sabbiose, in una varietà di paesaggio che difficilmente si vede altrove. Tra i borghi da visitare in zona: Vieste, Peschici, Rodi Garganico, Vico del Gargano e San Giovanni Rotondo.

Castel del Monte

Sicuramente avrete visto Castel del Monte nei racconti di qualche documentario, tra le pagine di libri di storia dell’arte o sulla moneta da un centesimo. Castel del Monte, monumento che si trova ad Andria, in Puglia, si trova su un’altura dalla quale è possibile tenere sott’occhio l’intera zona. La sua costruzione, datata 1240, è stata voluta da Federico II, imperatore che ha rivoluzionato l’intero assetto del Sud Italia. Il risultato è un capolavoro di architettura militare medievale, unico per la sua forma perfettamente ottagonale e per la posizione strategica. Non a caso, Castel del Monte è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è una meta che non può mancare nella lista di «Cosa vedere nell’Italia del Sud».

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Bari

Bari è una sorpresa inaspettata, piena di fascino e culture (al plurale, sì) com’è. Si dice che a Bari nessuno sia straniero. Questo perché, fin dalla sua fondazione (antichissima perché datata 2000 a.C. circa), è stata governata dai popoli più diversi, alcuni vicini, altri provenienti dal lontano Oriente: Ostrogoti, Longobardi, Bizantini e Saraceni, per dirne alcuni. Tra le cose da vedere assolutamente a Bari c’è la Basilica di San Nicola, patrono della città e protagonista di una leggenda che racconta della sue reliquie trafugate; c’è Via dell’Arco Basso, forse la più famosa di Bari, anche detta «via delle orecchiette» per le signore baresi che impastano senza sosta; c’è l’Arco Meraviglia, costruito, secondo la leggenda, per unire due amanti le cui famiglie erano rivali e c’è N’ dèrr’a la lanze, il mercato del pesce.

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Trulli di Alberobello

I trulli non hanno bisogno di grandi presentazioni, ma comunque due o tre cose vanno dette: si tratta di abitazioni in pietra calcarea tipiche della Valle d’Itria e che, in origine, servivano come ripari temporanei o come abitazioni di piccoli proprietari terrieri. I trulli – riconoscibili per la loro forma unica, struttura rettangolare e tetto conico – sono concentrati in particolare ad Alberobello dove se ne trovano oltre 1500, nominati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996. Da vedere ad Alberobello: Rione Monti, e cioè il quartiere a trulli più esteso e più famoso, con circa mille coni; Rione Aia piccola, totalmente residenziale; Casa Pezzolla, un complesso di quindici coni comunicanti oggi museo e la casa-museo del Trullo Sovrano, unico trullo a due piani della città.

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Valle d’Itria

È nella Valle d’Itria, che non a caso viene chiamata «Valle dei Trulli», che si trova Alberobello. Ma la Valle d’Itria, nel centro della Puglia, è anche molto altro. Tipo: Cisternino e Locorotondo, tra i borghi più belli d’Italia; le Grotte di Castellana; Martina Franca, perla della provincia di Taranto; Ostuni, «la città bianca» e Grottaglie, il borgo delle ceramiche e dei murales. Bari, Monopoli e Taranto, poi, sono a un tiro di schioppo quindi si può immaginare un bel tour dei borghi più belli del Sud Italia con capatina nelle grandi città vicine.

costa dei trulli

Lecce e Salento

Cibo incredibile, mare che più blu di così non si può, borghi pieni di storia e una luce unica, fanno del Salento, zona della Puglia meridionale tra le più amate del nostro Paese, uno dei posti da vedere assolutamente nel Sud Italia. Tra le mete da non perdere in questa zona c’è Leccela città del Barocco Leccese, appunto – con le sue chiese e i suoi palazzi pieni di incredibili decorazioni. Una novità del 2022 in città è l’ascensore panoramico seicentesco del Duomo di Lecce che permette di salire a un’altezza di 43 metri e godere di un panorama completo su tutta la città, fino al mare. Il segreto, a Lecce, è perdersi tra le viuzze del centro storico, intercettando la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e quella di Santa Maria di Costantinopoli, il cinquecentesco Palazzo Adorno, la Basilica di Santa Croce e l’elegante Piazza Sant’Oronzo.

Lecce fra le tappe piu belle della via francigena

Area Naturale Marina Protetta di Porto Cesareo

Nel 1997 viene istituita l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, un luogo di acque cristalline, spiagge bianche e fondali perfetti per lo snorkeling che si estende da Punta Prosciutto a Torre Inserraglio. Come molte delle Aree Marine Protette italiane, anche quella di Porto Cesareo è ricca, nelle sue acque, di Posidonia Oceanica, una pianta acquatica endemica del Mediterraneo, fondamentale per la salute del mare e della Terra intera. Da vedere in questa zona ci sono: Porto Cesareo, ovviamente, per godersi un giro tra le pescherie e il mercato del pesce, le spiagge incredibili, il Museo di Biologia Marina e magari anche una bella pedalata ; il Museo di Biologia Marina Pietro Parenzan; l’Isola dei Conigli, un isolotto lungo circa un chilometro simile a un pezzo di Paradiso; la Baia di Torre Squillace, meno frequentata della spiaggia di Porto Cesareo e perfetta per chi sia alla ricerca di sabbia bianca e tranquillità.

Palermo arabo-normanna

Tappa in Sicilia. Tra le città da visitare nel Sud Italia, Palermo – crocevia di culture, storie e tradizioni – è senza dubbio tra le più straordinarie. In particolare, nell’identità di Palermo c’è molto delle dominazioni arabe e normanne che l’hanno abitata. Nell’827 a.C., infatti, i tunisini conquistano la città e nel giro di pochissimo tempo la trasformano in uno dei principali centri di cultura araba in Occidente. Il loro dominio proseguirà con successo per oltre due secoli, fino all’arrivo dei Normanni, appunto. Dal 2015, le testimonianze artistiche e culturali delle popolazioni arabe e normanne sono state inserite dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il sito comprende otto tappe fondamentali in città più due nei dintorni. Quelle in città sono: Palazzo dei Normanni con la sua Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Martorana, la Chiesa di San Cataldo, la Cattedrale di Palermo, il Castello della Zisa e il Ponte dell’Ammiraglio. Nei dintorni, invece, si trovano Cefalù e Monreale, entrambe famose per il loro duomo e da sempre in competizione.

Le Cattedrali di Cefalù e di Monreale

Le Cattedrali di Cefalù e Monreale, a pochi chilometri dal centro di Palermo, fanno parte del circuito arabo-normanno dichiarato Patrimonio UNESCO. Sicuramente vi sarà capitato di incrociare un’immagine del Cristo Pantocratore immerso nell’oro, presente in entrambe le cattedrali. Il Duomo di Cefalù, a poco più di un’ora di auto da Palermo, ha la particolarità di essere incastonato sotto la roccia che domina il borgo. Quello di Monreale (ad appena cinque chilometri dalla città), invece, è celebre per i mosaici dorati che ne ricoprono tutte le pareti. Visitare entrambe le cattedrali permette di ammirare la straordinaria grandezza dell’arte bizantina, ma anche di godere di due opere, per quanto ricche di affinità, capaci di un impatto molto diverso su chi le visita.

Catania

Tra le città siciliane, Catania è spesso poco considerata, superata da Palermo, Siracusa, Taormina e altre mete molto amate dai turisti. Tuttavia, Catania vale assolutamente una visita e lo conferma anche l’UNESCO che ha inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale il suo centro storico barocco. Fortemente legata al suo vulcano, l’Etna, Catania è ricchissima di punti d’interesse storico, artistico e culturale. Per dirne alcuni: Piazza del Duomo, al cui centro si trova la Fontana dell’Elefante. La statua dell’animale, simbolo della città, è scolpita nella lava nera e si racconta abbia il potere di placare l’ira del vulcano. Proprio dietro Piazza del Duomo rumoreggia il mercato del pesce, da vedere e, soprattutto, da assaggiare. E ancora una volta da Piazza del Duomo, parte anche Via Etnea, la principale arteria della città, piena di negozi, caffè ed edicole. Altra cosa da esplorare per forza, tra l’altro gratuitamente, è la Cattedrale di Catania dove riposa il compositore Vincenzo Bellini

Monte Etna

Tra i posti da vedere nel Sud Italia non può che esserci anche l’Etna, «A’ muntagna», simbolo della Sicilia orientale cui catanesi e vicini di casa sono fortemente legati. Per visitare l’Etna ci sono più opzioni, ma per godersi al meglio l’esplorazione e conoscerne leggende e storia, consigliamo di scegliere un tour guidato o affidarsi a una guida del posto. Assicuratevi sempre che sia compreso anche il trasporto in 4×4. In alternativa, è possibile raggiungere il Rifugio Sapienza in auto, dove si trovano anche un hotel e molti negozietti, oppure viaggiare con i mezzi pubblici da Catania. Se poi siete persone particolarmente sportive, valutate il trekking sulla vetta con guide alpine e vulcanologi. 

Siracusa

Visitare Siracusa significa fare un salto indietro nel tempo fino al Settecento a.C. e incontrare culture e popoli diversissimi tra loro: Romani, Bizantini, Arabi e Normanni. Ai tempi della Magna Grecia, Siracusa era tanto splendente da essere rivale per bellezza e importanza a Cartagine e Atene. Tra le cose da vedere in città, in cima alla lista c’è l’Isola di Ortigia, il cuore antico e pulsante di Siracusa. Ortigia si raggiunge superando uno dei due ponti che la collegano alla terraferma. A quel punto, tra i luoghi incredibili da scoprire ci sono il Duomo di Siracusa, costruito nel luogo in cui in origine sorgeva un tempio dedicato ad Atena; Palazzo Vermexio, dove oggi si trova il municipio; la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, che custodisce addirittura Il seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio, e il Tempio di Apollo, il tempio dorico in pietra più antico della Sicilia. 

Città tardo barocche del Val di Noto

Ai tempi della dominazione araba in Sicilia, la città di Noto era «capovallo», ovvero il centro amministrativo di riferimento. È dall’abbreviazione di «capovallo» che arriva il nome Vallo o Val di Noto, le cui città tardo barocche sono parte del Patrimonio UNESCO dal 2002. A comporre questo sito, custodito nella parte sudorientale della Sicilia, ci sono gli interi centri storici di Caltagirone, Noto e Ragusa e alcuni monumenti di Militello Val di Catania, Catania, Modica, Palazzolo e Scicli. Ricostruite completamente dopo il terremoto del 1693, che ne devastò i centri storici, queste città sono opera del gusto tardo barocco del XVII secolo e, per questo, capolavori d’arte a cielo aperto. Immaginate eleganti palazzi, facciate piene di decorazioni e chiese che nascondono interni ricchissimi: tutto questo è il barocco siciliano. 

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Area Archeologica di Agrigento

La lista dei Patrimoni UNESCO siciliani, l’avrete intuito, è piuttosto lunga. E a questa lista si aggiunge anche l’Area Archeologica di Agrigento, meglio conosciuta come Valle dei Templi. Infatti, sulla collina che si affaccia sul Mediterraneo, oggi si trovano i resti di ciò che, anticamente, componeva la polis greca. I templi dorici sono testimonianza dell’enorme potere che deteneva la città di Agrigento, fondata proprio dai Greci nel VI secolo a.C. Visitare la Valle dei Templi è un’esperienza unica, ancora più godibile se si evitano le ore più calde della giornata (specialmente in estate) e se si preferisce la luce del tramonto. 

Piazza Armerina, Villa Romana del Casale

Nel centro della Sicilia, in provincia di Enna, si trova l’esempio più straordinario di villa di lusso romana tardo-imperiale, custodito nella città d’arte di Piazza Armerina. La residenza, costruita nel IV secolo d.C., è abbellita da mosaici unici nel suo genere, ricchi di dettagli e splendidamente conservati. Queste opere di arte e precisione ritraggono eroi e dei e raccontano scene di caccia e di vita quotidiana, testimoniando con cura le abitudini della classe dirigente romana dell’epoca. Proprio per i suoi mosaici, la Villa Romana del Casale è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997.

Isole Eolie

Tra i posti in assoluto più mozzafiato del Sud Italia ci sono senza ombra di dubbio le Isole Eolie, un arcipelago di origine vulcanica che deve il suo nome al dio greco dei venti, Eolo appunto. Inutile dire che anche l’arcipelago delle Eolie è Patrimonio UNESCO e si compone di sette isole: Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea – tutte facilmente raggiungibili con traghetti e aliscafi in partenza da Milazzo. Lipari è la più grande e popolosa, famosa per le sue cave di pomice; a Vulcano, invece, dovete aspettarvi un forte odore di zolfo, natura selvaggia e la possibilità di farvi benefici impacchi di fanghi; Salina, invece, è l’isola de Il Postino mentre Stromboli ammalia i viaggiatori con il suo vulcano sempre brontolante e la Sciara del Fuoco; Filicudi e Alicudi sono forse le meno visitate ma anche loro meritano una visita proprio perché più esterne ai classici circuiti turistici e molto più incontaminate; Panarea, diventata celebre nel 1997 per l’omonimo film, è invece l’isola più mondana. Da assaggiare alle Eolie: il pane cunzato.

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Isole Egadi

Nel mare siciliano di fronte a Trapani e Marsala riposa un piccolo arcipelago formato da tre isole – Favignana, Marettimo e Levanzo – e da una serie di isolotti disabitati. L’unicità di questo arcipelago è dovuta alla sua acqua che cristallina è dire poco, tanto che le barche ormeggiate di fronte alla costa sembrano fluttuare nell’aria. Non per altro, quella delle Egadi è l’Area Marina Protetta più grande d’Europa. Se avete letto I leoni di Sicilia, poi, dovete sapere che a Favignana si trova l’ex stabilimento Florio, in origine una tonnara con annesso magazzino per la conservazione del pescato e diventato oggi il museo del mare più grande d’Italia. Marettimo e Levanzo, invece, sono amate per i loro sentieri, per le cale, le grotte e le spiagge tranquille. Per raggiungere le Egadi si parte tutto l’anno da Trapani e Marsala.

come raggiungere favignana


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